Le Storie della Bibbia

LE STORIE DELLA BIBBIA

mercoledì 30 luglio 2008

Lo scemo di guerra

Negli anni del dopoguerra, a S.Eufemia della Fonte, mio paese natale, viveva un tale che assomigliava perfettamente a Maurizio Gasparri. quello che si vede ogni sera durante il TG delle 20; parlava anche come lui, cioé a vanvera; mia madre mi raccomandava sempre di non stare ad ascoltarlo perché a causa della guerra era diventato scemo: era lo scemo di guerra.
Le torri di S.Polo sono state costruite nel decennio 80-90 periodo durante il quale sono stato assessore all'edilizia economico popolare, che si concentrava quasi tutta a S.Polo, quartiere che venne costruito per larga parte proprio in quel decennio. Le due torri che si vorrebbero demolire furono le ultime ad essere costruite, progettate dal prof. Benevolo. Essendo edilizia pubblica finanziata dai fondi dello Stato, gli alloggi vennero destinati per legge ai cittadini più bisognosi secondo graduatorie compilate dopo i consueti bandi pubblici.Non fu possibile scegliere gli inquilini e questo fatto determinò sin da subito un certo tasso di disagio sociale. Ora non conosco lo stato del disagio presente nelle due torri in questione, credo però che non sia con la demolizione che si risolveranno i problemi di disagio e di convivenza nel quartiere di S.Polo. Infatti quando ci si riferisce al disagio sociale bisognerebbe capire di che si tratta: c'é un disagio dovuto alla povertà degli inquilini che tuttavia rimane, qualunque sia il posto dove li si trasferisca, c'é un disagio dovuto alla microcriminalità o alla delinquenza organizzata e questa va perseguita non demolendo le case! C'é un disagio dovuto alla convivenza tra cittadini bresciani ed extracomunitari, ma, questa non può essere la ragione per demolire due complessi edilizi di tale importanza. Intendo dire che qualunque siano le cause del disagio sociale vanno combattute per quel che sono. Il degrado edilizio e funzionale degli edifici si risolve di norma con della manutenzione periodica o straordinaria. Probabilmente in questo sono mancati sia il Comune che l'Aler. Demolire invece che manutenere mi sembra una scelta molto sbrigativa; oltretutto la demolizione cambierebbe radicalmente l'impianto urbanistico del quartiere. Se è questo che si vuole, sarebbe bene che venisse illustrato adeguatamente qual'è il disegno urbanistico che si vuole realizzare. Il quartiere di S.polo è stato ed è un importante esempio di pianificazione urbanistica realizzata dal Comune, uno dei pochi nella storia urbanistica dell'Italia moderna; E' ben vero che suscitò, anche durante la sua realizzazione, critiche da parte dei detrattori della scelta comunale, che d'altronde ebbe sempre il consenso maggioritario del Consiglio comunale. Ora procedere alla demolizione di due torri, caratteristiche dell'impianto urbanistico del quartiere, mi sembra che si voglia riallarciarsi al vecchio pregiudizio antisanpolo. Ritengo invece che conservare la memoria di questa pianificazione urbanistica sia molto importante, qualunque amministrazione dovrebbe farsi carico di non cancellare dalla storia della città le realizzazioni più significative di precedenti generazioni di amministratori. Questa furia demolitrice, non mi sembra appartenere alla tradizione della nostra città, sembra più una furia iconoclasta da "nuovi barbari".
Lunedì 28 Luglio 2008, ore 19.