Le Storie della Bibbia

LE STORIE DELLA BIBBIA

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domenica 27 novembre 2022

IL LIBRO GI GIOBBE

IL LIBRO DI GIOBBE

(Traduzione dal TM di Egidio Papetti)

Avvertenza

Il testo di “Giobbe” sebbene abbia un inizio in prosa si svolge poi tutto nello stile letterario della poesia sapienziale, quindi assai difficile da tradurre come qualsiasi testo poetico; inoltre il testo è pieno di vocaboli aramaici che non hanno corrispondenza esatta con l’ebraico. Il testo masoretico giunto fino a noi risale a un manoscritto del 1009 d.C. trovato a Leningrado, mentre il testo originale si ritiene sia stato scritto all’incirca nel V secolo a.C. cioè 1500 anni prima. Il che ci fa supporre che in tutto questo periodo il testo abbia subito parecchie modifiche e alterazioni. Infatti, i traduttori moderni – ebrei compresi - per comprendere il testo fanno riferimento alle traduzioni avvenute nel frattempo. In primo luogo alla LXX, tradotta in greco all’incirca nel III sec. a.C. e alla Vulgata tradotta in latino nel IV sec. d.C. E’ evidente che la “vorlage”, il testo ebraico, usato dagli ebrei di lingua greca e da Gerolamo non era lo stesso di quello a noi pervenuto e diventato il testo ufficiale del giudaismo. E’ mia opinione che gli stessi rabbini che hanno revisionato il testo al tempo della vocalizzazione – VII - VIII sec. d.C. - abbiano dovuto fare qualche sforzo di interpretazione per capire il senso di ciò che era scritto e magari l’hanno anche un poco modificato. Da tutto questo insieme di cose, i testi che oggi leggiamo in italiano ricorrono spesso - per certi versetti incomprensibili – a delle congetture, cioè inventano il senso del versetto secondo i propri convincimenti. Cosa che farò anch’io.1 Per inquadrare il dramma umano di cui tratta questo libro consiglio anche la lettura che il prof. Giancarlo Toloni ne fa nel suo studio: “La sofferenza del giusto” ed. Paideia pag. 26. Egli si dichiara in parte debitore dello studioso Stefano Virgulin che ha curato il commento e la traduzione del Libro di Giobbe nella Bibbia delle edizioni San Paolo dell’anno 2000, pag. 722.



CAP. 1

1 C’era un uomo nel paese di Uz, Job era il suo nome; egli era un uomo integro, onesto, temeva Elohim e si teneva lontano dal male. 2 Gli nacquero sette figli e tre figlie. 3 Possedeva settemila pecore, tremila cammelli e cinquecento copie di buoi e cinquecento asine e servitù molto numerosa; era l’uomo più importante di tutti i figli dell’oriente. 4 I suoi figli andavano e preparavano un banchetto in casa di ognuno, il suo giorno e mandavano a chiamare le loro tre sorelle per mangiare e bere con loro. 5 Quando si compivano i giorni del ciclo dei banchetti, Job mandava a santificarli, si alzava presto il mattino e sacrificava olocausti in numero pari a tutti loro perché diceva: forse i miei figli peccarono e benedissero Elohim2 nei loro cuori; così faceva Job tutti gli anni3. 6/7 Avvenne che un giorno arrivarono i figli di Elohim e si piazzarono davanti a Yhwh, giunse anche il Satan (l’avversario) in mezzo a loro. Chiese Yhwh al Satan: da dove vieni tu? Rispose il Satan a Yhwh e disse: da un giro sulla terra gironzolando in essa. 8 Disse Yhwh al Satan: hai rivolto il tuo cuore al mio servo Job? Perché non c’è nessuno come lui sulla terra, uomo integro, onesto, teme Elohim e sta lontano dal male. 9/10 Rispose il Satan a Yhwh e disse: non per nulla Job teme Elohim; non hai posto tu una siepe che circonda fino a lui, fino alla sua casa, fino a tutto ciò che è suo? Hai benedetto l’opera delle sue mani e il suo bestiame irrompe sulla terra. 11/12 Invece, stendi dunque la tua mano e tocca tutto ciò che gli appartiene, (vedrai) se non ti benedirà sulla tua faccia4. Disse Yhwh al Satan: ecco tutto ciò che è suo nella tua mano, solo non stendere la tua mano contro di lui; uscì il Satan dalla presenza di Yhwh. 13/14 Avvenne che un giorno i suoi figli e le sue figlie mangiavano e bevevano vino nella casa del loro fratello, il primogenito. Un messaggero giunse da Job e disse: i buoi stanno arando e le asine stanno pascolando presso di loro. 15 Irruppe Seba5 e le presero e passarono a fil di spada i garzoni; io solo sono sfuggito, solamente per riferirti. 16 Costui parlava ancora e giunse un altro e disse: un fuoco di Elohim è caduto dal cielo e si è abbattuto sulle pecore e sui guardiani e li incendiarono; io sono sfuggito, solo io, solamente per riferirti. 17 Parlava ancora costui quando giunse un altro e disse: i caldei6 disposero tre schiere, assalirono i cammelli e li presero, colpirono a fil di spada i guardiani; io sono sfuggito, solo io, solamente per riferirti. 18/19 Costui parlava ancora e giunse un altro e disse: i tuoi figli e le tue figlie mangiavano e bevevano vino nella casa del loro fratello primogenito, quand’ecco un vento violento arrivò attraverso il deserto e travolse le quattro facciate della casa che cadde sui giovani e morirono; io sono sfuggito, solo io, solo per raccontarti. 20/21- Job si alzò e si stracciò il mantello; si rasò il capo e cadde a terra, si prostrò e disse: “ Nudo sono uscito dal ventre di mia madre e nudo là tornerò. Yhwh ha dato e Yhwh ha preso, sia benedetto il nome di Yhwh”7.

CAP. II

1 Avvenne che un giorno arrivarono i figli di Elohim e si piazzarono davanti a Yhwh, giunse anche il Satan (l’avversario) in mezzo a loro. Chiese Yhwh al Satan: da dove vieni tu? Rispose il Satan a Yhwh e disse: da un giro sulla terra gironzolando in essa. 2/3 Disse Yhwh al Satan: hai rivolto il tuo cuore al mio servo Job? Perché non c’è nessuno come lui sulla terra, uomo integro, onesto, teme Elohim e sta lontano dal male. Inoltre insiste nella sua integrità; tu mi spingi contro di lui per annientarlo senza alcuna ragione. 4 Il Satan rispose a Yhwh e disse: pelle per pelle e tutto ciò che gli appartiene darà per la sua vita. 5/6 Orbene, stendi la tua mano dunque e colpisci le sue ossa e la sua persona, (vedrai) se non ti benedirà sulla tua faccia8. Rispose Yhwh al Satan: ecco è nelle tue mani ma, con la sua vita, attento! 7 Uscì il Satan dalla presenza di Yhwh e colpì Job di ulcere maligne, dalla pianta dei piedi fino alla sommità della testa. 8 Prese per sé un coccio onde grattarsi e stava seduto in mezzo alla polvere. 9 La moglie gli disse: fino a quando persisti nella tua integrità? Benedici Elohim e muori!9 10 Rispose a lei: tu parli come parlano le stolte; noi accettiamo il bene da Elohim e il male non lo accettiamo? In tutto questo, job non peccò con il suo linguaggio. 11 Tre amici udirono di Job tutto questo male che gli era capitato e partirono ciascuno dal proprio luogo: Elifaz il teimanita, Bildad il suchita e Zofar il naamatita, e si diedero appuntamento insieme per compiangerlo e per consolarlo. 12 Da lontano, alzarono i loro occhi ma non lo riconobbero; allora alzarono la loro voce e piansero; si strapparono ciascuno il proprio mantello e cosparsero polvere sopra le loro teste verso il cielo. 13 Si sedettero con lui per terra sette giorni e sette notti, ma nessuno disse a lui una parola, perché capivano che il dolore era molto grande.

CAP. III 10

1 Dopo di che, Job aprì la sua bocca e maledì il suo giorno. 2 Job parlò e disse:

3 Scompaia il giorno in cui nacqui; e la notte che disse: è stato concepito un uomo gagliardo;

4 - Quel giorno fu tenebra; non si prendano cura gli Eloah dall’alto e non facciano brillare su di esso la luce.

5 La tenebra lo riscatti e l’oscurità si stabilisca su di lui; una nebbia lo terrorizzi come giorno dell’amarezza.11

6- Quella notte, la prenda l’oscurità; non resti insieme con i giorni dell’anno; non entri nel numero dei mesi lunari.

7 Ecco, quella notte sia sterile, non giunga il grido di gioia per lei.

8 La maledicano quelli che odiano il giorno, quelli che si preparano a denudare Leviatan.

9 Si oscurino le stelle del suo crepuscolo; attenda la luce, ma non ci sia, non veda quando apre le palpebre l’aurora.

10 Perché non chiuse i battenti del ventre, e non nascose la sofferenza ai miei occhi!

11 Perché non sono morto nel ventre materno, perché dal ventre sono uscito e non sono spirato?

12 Perché due ginocchia mi sono venute incontro, perché due mammelle, perché ho succhiato?

13 Perché ora sarei sepolto e sarei tranquillo e avrei dormito; allora sarebbe stato riposo per me.

14 Con i re e con i progettisti della terra che costruiscono rovine per se stessi12

15 O con i principi possessori di oro, che riempiono le loro case d’argento.

16 Oppure, come un aborto nascosto, non sarei, o come i neonati che non vedono la luce.

17 Là13 i malvagi cessano di agitarsi, e là riposano gli affaticati senza più forza.

18 Insieme i prigionieri stanno tranquilli, non sentono la voce del sorvegliante.

19 Là c’è il piccolo e il grande, là lo schiavo è libero dal suo padrone.

20 Perché darà agli affaticati luce, e vita agli amareggiati nello spirito.

21 A quelli che sperano di morire, ma non riescono, e scavano più che per i tesori.

22 A quelli che si divertono; fino alla gioia si rallegrano; perché trovano un sepolcro.

23 All’uomo al quale il suo cammino è nascosto, Eloah farà giungere fino a lui (la luce).

24 Perché davanti al mio cibo, il mio lamento viene, si rovesciano come acque i miei ruggiti.

25 Perché una paura è venuta a me, mi spaventa, ciò che temo mi accadrà.

26 Non ho riposato, non sono tranquillo, non sono in pace e giunse l’agitazione14.



CAP. IV

1 Rispose Elifaz il teimanita e disse:

2 Se ti dico una parola ti stancherai? Sarà impedita e trattenuta, chi potrà?

3 Ecco, tu hai insegnato a molti, molte mani indebolite tu hai rinforzato.

4 Chi vacillava, da te è stato sollevato, ginocchia piegate tu hai rinvigorito.

5 Poiché ora capita a te, ti stanchi! Tocca a te e sei turbato!

6 Non è forse il tuo aver timor di Dio, la tua fiducia, e l’integrità delle tue vie, la tua speranza?

7 Ricorda dunque: qual è quell’innocente che è perito; dove gli onesti sono sterminati?

8 Questo ho visto: quelli che compiono iniquità e seminano sofferenze, essi stessi le raccolgono.

9 Di un suo respiro Eloah li distruggerà e di un soffio del suo naso (la sua ira) li sterminerà.

10 Il ruggito del leone, il grido del leopardo e i denti dei leoncini sono spacciati.

11 Il leone si perde senza la preda e i figli della leonessa saranno separati.

12 A me giunse una parola di nascosto, il mio orecchio colse un sussurro solo.

13 Nell’agitazione delle visioni della notte, nel cadere il torpore sugli uomini,

14 una paura mi raggiunse e tremai, numerose le mie ossa si scossero.

15 Un vento sulla mia faccia passava, sussultava il pelo della mia carne.

16 Stava in piedi e non riconoscevo il suo aspetto, l’immagine era davanti agli occhi, silenzio, e udivo una voce.

17 Un essere umano è forse giusto più di Eloah? L'uomo vigoroso è puro, più del suo creatore15.

18 Bada che con i suoi servi non si fida e ai suoi messaggeri fa notare le mancanze16.

19 E a chi alloggia in case di fango che sulla sabbia sono fondate e che si sgretolano davanti a una tignola,

20 dal mattino a sera sono tartassati, senza essere sollevati, spariscono per sempre.

21 Non viene forse strappato tutto quel che resta di loro? Muoiono e non sono saggi.



CAP. V

1 Chiama dunque, c’è chi ti risponde? Verso quale dei santi ti rivolgerai?

2 Perché lo sdegno uccide lo stolto e l’invidia farà morire l’ingenuo.

3 Io ho visto uno stolto mettere radici, ma io subito ho maledetto la sua dimora17

4 Sono lontani i suoi figli dalla salvezza, sono affranti alla porta18, e senza liberatore.

5 Ciò che lui ha raccolto lo mangerà l'affamato e non lo prese dalle spine e fiuta trappole dolorose.19

6 Perché non esce dalla polvere la malvagità e dalla terra non germoglia l’afflizione.

7 Perché l’uomo genera l’afflizione come le faville volano salendo in alto.

8 Ebbene, io cercherei presso El (dio) e presso Elohim porterei le mie ragioni.

9 Egli fa grandi cose e indagini misteriose, e meraviglie senza numero.

10 E’ lui che manda la pioggia sulla faccia della terra e manda le acque sulla superficie della campagna.

11 Solleva verso l’alto chi è in basso; gli afflitti libera e stanno al sicuro.

12 Sventa i progetti dei furbi e le loro mani non ottengono risultati.

13 Conquista i saggi con la loro astuzia e il giudizio degli scaltri precipita.

14 Di giorno camminano nelle tenebre; vanno a tentoni come di notte, in pieno giorno.

15 Egli salva il misero dalla spada, dalla loro bocca e dalla mano del prepotente.

16 Ci sarà speranza per l’indigente e l’ingiustizia chiuderà la sua bocca.

17 Ecco, felice quell’uomo corretto da Eloah e l’insegnamento di Sadday (l’onnipotente) non rifiuta.

18 Poiché lui infligge dolore e lui guarisce; lui colpisce e la sua mano risana.

19 In sei afflizioni ti libererà e in sette non ti sfiorerà il male.

20 Nella carestia ti riscatta dalla morte e nella battaglia dalle mani della spada.

21 Dalla frusta della lingua20 sarai riparato e non dovrai temere la catastrofe quando verrà.

22 Della catastrofe e della fame riderai e dell’animale selvatico della terra, non avrai timore.

23 Perché con i sassi della terra farai un patto e con le bestie selvagge della terra che saranno in pace con te.

24 E tu saprai che in pace è la tua tenda e veglierai il tuo pascolo e non sarai deluso.

25 Conoscerai che numerosa sarà la tua discendenza e i tuoi rampolli, come erba della terra.

26 Infine giungerai al sepolcro, come si innalza il covone a suo tempo21.

27 Ecco, questo noi abbiamo accertato, è così! Ascolta anche tu e impara!



CAP. VI

1 Giobbe rispose dicendo:

2 Certamente se si pesasse la mia rabbia e si ponesse insieme, sulla bilancia, quanto mi succede,

3 adesso peserebbe più della sabbia del mare, per questo la mia parola è insolente.

4 Giacché le frecce di Sadday22 sono piantate in me, dalle quali il mio spirito beve il loro furore; i terrori di Eloah sono disposti contro di me.

5 Forse raglia l’asino selvatico in mezzo all’erba? E muggisce il toro sul suo foraggio?

6 Si mangia forse insipido e senza sale? C’è forse gusto nel succo di malva23?

7 Il mio essere ha rifiutato di toccare, essi sono come attacchi del mio cibo24

8 Magari arrivasse ciò che ho chiesto; e Eloah mi donasse la mia speranza!

9 Decidesse Eloah e mi stroncasse! Stenda la sua mano e mi finisca.

10 Sarebbe ancora mio conforto e salterei (di gioia)25 perché non ho rinnegato i decreti del Santo.

11 Qual è la mia forza perché io aspetti? Qual è il mio destino perché prolunghi la mia vita?

12 Forse che la mia forza è (come) la forza delle pietre? E’ forse di bronzo la mia carne?

13 Forse non c’è per me soccorso26, il successo si è allontanato da me.

14 Per chi è scoraggiato, dal suo amico riceve compassione, ma egli ha abbandonato il timore di Sadday27.

15 I miei fratelli tradirono, come un torrente; quando nell’alveo i torrenti scorrono,

16 intorbiditi dal gelo, e su di essi si è dissolta la neve.

17 Col tempo, si asciugano, si tacciono, col calore si estinguono dal loro alveo.

18 (allora) Le carovane cambiano i loro percorsi, cercano a caso (i torrenti) e si perdono (nel deserto).

19 Le carovane di Tema hanno fiducia, i convogli di Seba sperano in essi.

20 Scocciati di essersi fidati, arrivano fin là28 ma si vergognano.

21 Perché adesso voi siete così per lui29, vedete l’orrore e avete paura.

22 Perché vi ho forse detto fatemi avere qualcosa? Di regalarmi dei gioielli dai vostri beni?

23 Oppure: liberatemi dalla mano nemica o riscattatemi dalle mani dei terroristi30?

24 Istruitemi! Ed io starò zitto. Che cosa ho sbagliato? Fatemelo capire!

25 Che cosa irritante le parole di ammonizione! Che cosa mi rimprovera il vostro rimprovero?

26 Forse per rimproverarle date importanza alle parole di un disperato pronunciate al vento31.

27 Anche sull’orfano scommettete e sull’amico giudicate erroneamente.

28 Adesso, volgete la faccia a me, sulla vostra faccia io non mentirò.

29 Cambiate atteggiamento, non ci sia ingiustizia; cambiate! La mia giustizia è ancora in me32.

30 C’è forse iniquità nella mia lingua? Forse il mio palato non comprende la sventura?

CAP. VII

1 Non è forse come un servizio militare, la condizione umana sulla terra e come i giorni del bracciante a giornata, i suoi giorni?

2 Come lo schiavo cercherà l’ombra e il bracciante aspetterà il suo salario,

3 così mi sono toccati in eredità mesi vuoti e notti che contano la fatica.

4 Se mi corico , penso: quando mi alzerò? E la sera si allunga. E sono sazio di agitazioni fino al crepuscolo33.

5 La mia carne è coperta di vermi e di croste di terra, la mia pelle si scioglie.

6 I miei giorni sono più veloci della spola34 e sono finiti senza nessuna speranza.

7 Ricorda35 che la mia vita è un soffio, non tornerà il mio occhio a vedere il bene.

8 Non mi vedrà più l’occhio che ora mi guarda; i tuoi occhi porrai su di me, ma io non ci sarò.

9 Una nuvola svanisce e va; così chi scende nello sceol, non risalirà!

10 Non tornerà più alla sua casa; la sua dimora non lo rivedrà.

11 Anch’io non tratterrò la mia bocca, parlerò nell’angoscia del mio essere; mi lamenterò dell’amarezza della mia vita.

12 Sono forse io il mare o forse il Tannin (drago) perché tu ponga a me una guardia?

13 Quando dico mi consolerà il mio letto? Mi solleverà dal mio affanno stare sdraiato?

14 Allora mi terrorizzi con sogni e con visioni mi atterrisci.

15 La mia vita sceglie lo strangolamento, la morte più che le mie ossa.

16 Mi dissolvo, non vivrò per sempre, rinuncia a me, perchè un soffio sono i miei giorni.

17 Che cos’è un mortale perché tu lo faccia crescere e perché tu volga a lui il tuo cuore?

18 Lo passi in rassegna ogni mattina; ogni momento lo metti alla prova.

19 Quando non mi presterai più attenzione, non ti curerai più di me affinché io inghiottisca la mia saliva?

20 Ho peccato, che cosa ti ho fatto, custode dell’uomo, perché mi hai elevato a tuo bersaglio da essere un peso a me stesso?

21 Perché non rimuovi la mia ribellione e non fai passare il mio delitto? Perché ormai giacerò nella polvere, mi cercherai sollecito, ma non ci sarò.

CAP. VIII

1 Parlò Bildad, il suchita e disse:

2 Fino a dove arriverà quel tuo vento impetuoso, le parole della tua bocca?

3 Forse El (dio) sovvertirà la giustizia, forse Sadday sovvertirà il giusto?

4 Se i tuoi figli hanno peccato contro di lui, egli li gettò in potere della loro ribellione.

5 Se cercherai con sollecitudine El e Sadday, troverai pietà.

6 Sii sincero e onesto, perché allora veglierà su di te. E ripristinerà la dimora della tua giustizia

7 Sarà la tua (condizione) precedente insignificante, quella che seguirà si eleverà molto.

8 Chiedi dunque alle generazioni precedenti e fai ricerche sull’esperienza dei loro padri.

9 Perché noi siamo di ieri e non sappiamo (niente), perché sono ombra i nostri giorni sulla terra.

10 Non sono essi che parlano a te e ti insegnano e dal loro cuore fanno uscire le loro parole?

11 Cresce forse il papiro senza la palude? Cresce il giunco senza l’acqua?

12 Sono ancora in germoglio, anche non strappate, prima di tutte le erbe si seccano.

13 Così sono i sentieri di tutti quelli che dimenticano El (dio) e la speranza dell’empio perirà.

14 Perché smarrita sarà la sua fiducia e una tela di ragno sarà la sua sicurezza.

15 Si appoggerà sulla casa, ma non resterà in piedi, si aggrapperà ad essa ma non starà su.

16 Egli è rigoglioso di fronte al sole e nel suo giardino esce il suo germoglio.

17 Nel suo giardino le radici intrecciano una casa di sassi, guardano!36

18 Se lo strappano dal suo posto, lui rinnegherà, non ti ho visto!

19 Così egli gioisce e dalla terra germoglieranno altri.

20 Così El non spaventa l’onesto, non rafforza la mano dei malvagi.

21 Giungerà a riempire di sorrisi la tua bocca e le tue labbra di grida di gioia.

22 Quelli che ti odiano si copriranno di vergogna e la tenda dei malvagi non ci sarà più.

CAP. IX

1 Giobbe rispose e disse:

2 Certamente! So anch’io che è così. E come può un mortale aver ragione con El.

3 Se volesse litigare con lui, gli risponde37 una volta su mille.

4 E’ saggio di cuore e forte di vigore, chi resisterà a lui e resterà illeso?

5 (uno) che sposta i monti e neanche lo sanno, che li spiana con la sua ira38.

6 Scuote la terra dal suo posto e le sue colonne sconvolge.

7 Comanda al sole e non sorgerà, anche le stelle sigillerà.

8 Dispiegò i cieli da solo e cammina sulle onde del mare.

9 Ha fatto l’Orsa, Orione e le Pleiadi e le stanze di Teman.39

10 Ha fatto cose grandi da non poter indagare e prodigi da non poter contare.

11 Così, mi passa vicino e non lo vedo, mi sfiora e non mi accorgo di lui.

12 Ecco, egli rapinerà, ma chi potrà imprigionarlo, chi gli dirà: cosa hai fatto?

13 Eloah non lascia la sua ira, sotto di lui saranno piegati gli alleati di Raab.

14 Allora, perché io dovrei rispondergli, io dovrei scegliere parole contro di lui?

15 Anche se ho ragione, non risponderò al mio giudice, non supplicherò pietà.

16 Se la invocassi (la sua pietà) e mi rispondesse, non crederei che abbia prestato orecchi alla mia voce.

17 Nella tempesta mi schiaccerà e senza ragione accrescerà le mie ferite.

18 Non mi concederà che ritorni il mio respiro perché di amarezze mi riempirà.

19 Per forza di vigore, ecco (è lui) per giustizia, chi mi convocherà.40

20 Se sono giusto la mia bocca mi condannerà; io integerrimo, egli mi dichiarerà colpevole.

21 Io integerrimo? Non conosco la mia vita, si scioglierà la mia vita.

22 La risposta è una; per questo io dico: integerrimo o perverso, egli mette fine.

23 Se un’epidemia improvvisamente facesse morire, per disfarsi degli innocenti si farebbe beffe.

24 Il paese è dato in mano al malvagio, la faccia dei suoi governanti egli coprirà, se non è lui chi allora?

25 I miei giorni vanno in fretta, Allontani da mepiù di me fuggono e non vedono la felicità.

26 Passano come barche di papiro, come aquile rapaci svolazzano sulla mia tenda.

27 Se dico: voglio dimenticare il mio borbottare, voglio abbandonare la mia faccia, voglio essere tranquillo.

28 Temo tutti i miei dolori e so che tu non mi consideri senza colpa.

29 Io sarò malvagio, perché questo affaticarmi per nulla ?

30 Se mi lavassi con la sua acqua41 e purificassi le mie mani nella lisciva,

31 allora, nella tomba tu mi sprofonderesti e sarei ripugnante alle mie vesti.

32 Non è un uomo come sono io e risponda a lui: andiamo insieme in tribunale!

33 Non c’è fra me e lui uno più forte42 che metta la sua mano sopra noi due.

34 Allontani da me la sua verga, il suo terrore non mi spaventi.

35 Io voglio parlare e non lo voglio temere perché non sono così dentro di me.

CAP. X

1 Prova disgusto il mio essere nella mia vita, voglio allontanare da me il mio affanno

2 Parlerò a Eloah, non dichiararmi colpevole, fammi conoscere per cosa mi processi.

3 Il bene per te è quando opprimi, quando disprezzi la fatica delle tue mani e il giudizio dei malvagi fai risplendere!

4 Occhi di carne hai tu? Forse tu vedi come può vedere l’uomo mortale?

5 Forse i giorni dell’uomo mortale, sono i tuoi giorni? Forse i tuoi anni sono come i giorni dell’uomo valoroso?

6 Perché vai cercando il mio errore e il mio peccato vai indagando?

7 Riguardo a te, sai che io non sono malvagio, ma non c’è nessuno che dalla tua mano mi liberi.

8 Le tue mani mi hanno plasmato, mi hanno fatto tutto intero intorno e mi vuoi divorare?

9 Ricorda per favore quando nel fango tu mi facevi e nella polvere mi farai tornare!

10 Non è forse come latte che mi rovesciavi e come formaggio tu mi facevi coagulare.

11 Di pelle e carne tu mi rivestivi e ossa e tendini mi avvolgevi.

12 Vita e benevolenza tu mi hai dato, di me ti sei preso cura, hai conservato il mio respiro.

13 Queste cose tieni nascoste nel tuo cuore, io so che questo è in te.43

14 Se pecco tu mi controlli e mi contesti, tu non mi lasci impunito.

15 Se sono colpevole, povero me! Se sono giusto non alzerò la testa, sazio di umiliazione, egli vedrà la mia miseria.

16 Si comporterà come un leone, mi tenderà un agguato e tornerà a compiere prodigi contro di me.

17 Chiamerai i tuoi nuovi testimoni di fronte a me, aumenterà il tuo risentimento contro di me, un esercito di truppe fresche contro di me.44

18 Perché mi hai fatto uscire dall’utero, sarei morto e nessun occhio mi avrebbe visto.

19 Come non esistito io sarei, condotto dal ventre alla tomba.

20 Non sono pochi i miei giorni? E finiranno! Che faccia qualcosa e mi lasci un poco tranquillo.

21 Prima che io vada nella terra della tenebra, e delle ombre, e non tornerò.

22 Terra dell’oscurità, come la tenebra delle ombre, senza ordini, il suo splendore come il buio.

CAP. XI

1 Riprese Zohar il naamita e disse:

2 Troppe parole, non risponderà, forse che uno di molte parole è giusto?

3 Con quel che dici, farai tacere gli uomini e ti farai beffe, ma nessuno ti farà sentire svergognato?

4 Tu hai detto: pura la mia dottrina e pulito il mio essere ai tuoi occhi45

5 Magari, Eloah parlasse e aprisse le sue labbra con te,

6 e ti rivelasse i segreti della sua sapienza; giacché sono molti per la riuscita e sappi che Eloah ti condonerà il tuo peccato.

7 La ricerca di Eloah! Forse pensi che tu potrai incontrare gli estremi di Sadday; li troverai?

8 Alto nel cielo, che cosa puoi fare? Profondo più dello Sceol, che cosa ne sai?

9 Esteso più della terra , la sua misura di larghezza, più del mare.

10 Se passa, mette in carcere; convoca in giudizio; chi lo farà desistere?

11 Perché egli conosce le persone bugiarde; vede la menzogna e non vi presterà attenzione?

12 L’uomo vuoto metterà giudizio e un puledro di asino un uomo farà nascere.46

13 Se tu renderai saldo il tuo cuore e tenderai verso di lui il palmo della tua mano;

14 Se l’iniquità, dalla tua mano farai allontanare, e non abiterà nella tua tenda l’ingiustizia,

15 allora, alzerai la tua fronte senza vergognarti e sarai saldo47 e non avrai timore.

16 Poiché tu, la fatica dimenticherai; come acqua passata ti ricorderai.

17 E al levarsi del mezzogiorno, la vita si alzerà in volo; il buio come il mattino sarà.

18 E confiderai perché c’è speranza ed esplorerai48; con fiducia ti coricherai.

19 Ti stenderai e niente ti farà tremare e molti cercheranno i favori della tua faccia.

20 Gli occhi dei malvagi si spegneranno e scampo non avranno di fuga; la loro speranza il soffio della vita49.

CAP. XII

1 Giobbe riprese e disse:

2 Certo, perché voi siete popolo e con voi morirà la sapienza.

3 Io non sono più in basso di voi; e chi, come voi non sa queste cose!

4 Zimbello io sarò del suo amico, invocando Eloah che gli risponda; zimbello il giusto integerrimo.50

5 Alla disgrazia disprezzo, secondo l’opinione dei benestanti; uno spintone per chi ha i piedi che vacillano.

6 Sono tranquille le tende dei malfattori; c’è sicurezza per chi provoca El; per chi pone Eloah nella sua mano.51 (versetto di difficile interpretazione)

7 Ebbene, chiedi dunque alle bestie, t’insegneranno; gli uccelli del cielo ti riferiranno.

8 Oppure consulta la terra e ti insegnerà; ti racconteranno i pesci del mare.

9 Chi non conosce queste cose? Che la mano di Yhwh ha fatto queste cose?

10 Che nella sua mano è la vita di tutti i viventi e il respiro di ogni carne di uomo.

11 Non è l’orecchio che esamina i discorsi e il palato che gusta i cibi?

12 Nei vecchi la sapienza; nella longevità52 la prudenza.

13 Con lui, sapienza e forza; a lui giudizio e prudenza.

14 Ecco, distrugge ma non costruisce, rinchiude l’uomo ma non apre.

15 Ecco, arresta le acque e inaridiscono, le manderà e sconvolgeranno la terra.

16 Con lui forza e successo; non appartiene a lui chi sbaglia e chi fa sbagliare.

17 Fa camminare scalzi i consiglieri; e i giudici sconvolge.

18 (testo difficile) Scioglie i re dalle catene, lega una cintura ai loro fianchi.

19 Fa camminare scalzi i sacerdoti e rovescia i notabili.

20 Toglie la parola ai più sicuri e porta via la prudenza ai vecchi.

21 Rovescia disprezzo sui potenti, la cintura dei dominatori indebolisce.

22 Mostra la profondità delle tenebre e fa uscire alla luce l’oscurità.

23 Fa crescere le nazioni e poi si pente.

24 Toglie il cuore ai capi del popolo del paese e li fa errare in mezzo ad esso senza strade.

25 Vanno a tentoni nel buio e non c’è luce; li disorienta come un ubriaco.



NB: altre traduzioni del versetto 18, che resta comunque di difficile interpretazione.

Scioglie la cintura dei re e cinge i loro fianchi di una corda (CEI)

Scioglie i legami dei re, e lega un perizoma ai loro fianchi (P. G. Boccali)

Spoglia i re delle loro insegne e cinge loro i fianchi con un panno. (G.A.Borgonovo)

Scioglie l’autorità dei re e cinge i loro fianchi di catene. (F.Nardoni)

Spoglia i re delle loro insegne e cinge una corda ai loro fianchi. (S.Virgulin ed. S.paolo)

Slaccia la cintura dei re e cinge i loro fianchi di una corda. (CEI 2008)

Insedia i re sui loro troni, cinge la cintura dei loro fianchi. (La LXX)

Scioglie la cintura dei re e cinge una fune ai loro fianchi (la Vulgata)

Da questi confronti appare chiaro che i traduttori della CEI di fronte a testi difficili si affidano alla Vulgata e talvolta alla LXX, non sempre però si riesce a dare un senso comprensibile anche per noi oggi. Il versetto sembrerebbe dire che la giustizia divina toglie ai re il loro potere e li rende simili ai poveri che usano cingere le vesti con una corda, ma, la LXX dice proprio esattamente il contrario. Da un punto di vista cronologico il testo ebraico più antico dovrebbe essere quello tradotto in greco dai Settanta: II sec.a.C. poi quello tradotto in latino da S.Girolamo IV sec. d.C. infine il testo masoretico il cui manoscritto più antico risale al XI sec. d.C.



CAP. 13

1 Ecco, tutto ha visto il mio occhio, tutto ha udito il mio orecchio e compreso.

2 Quanto conoscete voi, anch’io ho conosciuto, non sono meno di voi, io!

3 Ebbene, io voglio parlare con Sadday, contestare con El (dio) io desidero.

4 Ebbene, voi imbiancate con menzogne, siete medici da nulla voi tutti.

5 Magari foste stati in silenzio, sarebbe per voi segno di saggezza.

6 Ascoltate dunque la mia contestazione della causa; alle mie labbra prestate attenzione!

7 Forse per El direte iniquità? Per lui direte menzogne?

8 Il suo viso alzerete53 se con El litigherete?

9 Forse è bene che si accerti. Forse ingannate anche lui come si inganna un uomo?

10 Certamente vi rimprovera se, di nascosto la faccia alzerete.

11 Forse la sua maestà non vi sgomenta e il suo terrore non cade su di voi?

12 Ricordo le vostre sentenze di polvere, come scudi di argilla i vostri scudi.54

13 State in silenzio! Voglio parlare io! Che mi accadrà?

14 Per cosa porterò la mia carne con i denti, e la mia vita nel palmo delle mie mani?55

15 Così egli mi ucciderà, non ho speranza, ma il mio comportamento (giusto) alla sua presenza voglio dimostrare.

16 Anche per me lui è la salvezza, perché alla sua presenza l’empio non entrerà.

17 Ascoltate bene la mia parola e il mio discorso con i vostri orecchi !

18 Ecco dunque, ho organizzato un processo e so che io sono nel giusto.

19 Chi è colui che litigherà davanti a me?56 Perché subito tacerei e morirei.

20 Ma due cose non devi sollevare contro di me, allora davanti a te non mi nasconderò57,

21 che il tuo palmo da sopra di me si allontani e il tuo terrore non mi terrorizzi.

22 Domanda e io risponderò, oppure parlo io e mi darai risposta.

23 Quante le mie colpe e i miei peccati? La mia colpa e il mio peccato fa che anch’io lo sappia.

24 Perché la tua faccia nascondi e mi parli come tuo nemico?

25 Una foglia trascinata via tu terrorizzi, paglia secca tu insegui,

26 quando scrivi su di me amarezze e condanni i peccati della mia giovinezza.

27 Metti nei ceppi i miei piedi e sorvegli tutti i miei sentieri, le orme dei piedi tu segui.

28 Egli come un tarlo consuma, come una veste diventa il suo cibo.



CAP. XIV

1 L’uomo nato da donna ha brevi i giorni ma pieni di inquietudine.

2 Come un fiore germoglia e appassisce, fugge come ombra e non dura.

3 Ma, su costui tu apri il tuo occhio e mi porti in giudizio con te.

4 Chi otterrà il puro dall’impuro? Nessuno!

5 Se decisi sono i suoi giorni, il numero dei suoi mesi è tuo, il suo tempo hai fissato e non potrà superarlo.

6 Distogli da lui lo sguardo affinché apprezzi come un salariato i suoi giorni.

7 Giacché per l’albero c’è speranza, se tagliato, ancora germoglierà e crescerà, non cesserà di esistere.

8 Se invecchia nella terra la sua radice e nella sabbia muore il suo ceppo,

9 dall’odore dell’acqua germoglierà e metterà rami come una pianta nuova.

10 L’uomo morirà sconfitto, spira l’uomo ma dov’è lui?

11 Se ne andranno le acque del mare e il fiume asciutto inaridirà.

12 Ma, l’uomo giace e non si alzerà finché i cieli non finiranno e non si sveglieranno dal loro sonno58.

13 Magari tu mi nascondessi nello scheol e mi occultassi finché passi la tua collera, mi stabilissi un tempo e ti ricordassi di me.

14 Se un uomo muore, forse vivrà (ancora)?59 Tutti i giorni del mio servizio (militare) aspetterei fino all’arrivo del mio cambio.

15 Mi chiamerai e io ti rispenderei, dell’opera delle tue mani tu hai nostalgia.

16 Perché conti i miei passi? Non vigilare sui miei peccati!

17 Sigillato nel sacco è il mio delitto, ma tu ricopriresti la mia colpa.

18 Ahimé! La montagna precipiterà e franerà, una roccia si sposterà dal suo posto.

19 L’acqua consuma le pietre e una fiumana sommergerà la polvere della terra; la speranza umana tu distruggerai.

20 Tu lo superi perpetuamente e andrà via, trasformi la sua faccia e lo allontani.

21 Saranno onorati i suoi figli ma non lo sa; saranno insignificanti ma lui non capirà

22 Ma la sua carne su di lui sentirà dolore e la vita su di lui metterà il lutto.



CAP. XV

1 Rispose Elifaz il teimanita dicendo:

2 Il saggio obietterà forse con scienza d’aria e riempirà il suo ventre di vento orientale?

3 Rinfacciando con parole senza valore e con affermazioni prive di efficacia?

4 Ma, tu stesso accresci il timore e indebolisci la tua spiegazione davanti a El (Dio).

5 Perché il tuo peccato istruisce la tua bocca e scegli un linguaggio furbesco.

6 La tua bocca ti condanna, non io, le tue labbra ti accusano.

7 Sei forse il primo uomo che è stato generato, partorito prima delle montagne?

8 Forse hai ascoltato, nel consiglio di Eloah, e ti sei accaparrato per te la sapienza?

9 Cosa sai tu che noi non sappiamo, cosa comprendi che noi non comprendiamo?

10 Anche un vecchio, anche un anziano c’è tra noi, vecchio di giorni più di tuo padre.

11 Forse è poca cosa per te le consolazioni di El? E la dolce parola sussurrata?

12 Come ragiona il tuo cuore? Perché strabuzzano i tuoi occhi?

13 Quando volgi contro El il tuo fiato e fai uscire parole dalla tua bocca?

14 Cos’è un uomo, perché sia puro, perché sia giusto, un nato da donna?

15 Bada! Nei suoi santi non ha fiducia, neppure i cieli sono puri ai suoi occhi.

16 Ma, poiché schifoso e corrotto è l’uomo, beve come acqua l’ingiustizia.

17 Ti insegnerò io, ascoltami! Ti racconterò quel che ho osservato,

18 ciò che i sapienti raccontano e non nascondono fin dai tempi dei loro padri.

19 A loro soltanto fu dato il paese e non passò straniero in mezzo a loro.60

20 Tutti i giorni il malvagio è tormentato, al violento sono nascosti il numero degli anni.

21 Voci spaventose nelle sue orecchie; in pace si troverà attaccato.

22 Non crede di poter tornare dalle tenebre, egli è destinato alla spada.

23 Egli va errando per il cibo, chissà dove! Poiché presto è in mano sua il giorno della tenebra.

24 Lo atterriscono l’angoscia e la tribolazione, lo sopraffanno come un re pronto all’assalto.

25 Poiché stende la sua mano contro El e contro Sadday, si vanterà.

26 Corre veloce contro di lui con il collo indurito con lo spessore curvo del suo scudo.

27 Poiché copre la sua bocca nel suo grasso, e grassi sono i suoi fianchi.

28 Abitante di città deserte, in case non abitate, destinate a essere macerie.

29 Non si arricchirà, non aumenterà la sua ricchezza e non stenderà sulla terra il possesso61.

30 Non fuggirà dalla tenebra, il suo germoglio una fiamma lo seccherà; si allontanerà il respiro dalla sua bocca.

31 Non creda nelle cose vane, sarà tagliato, perché l’apparenza sarà il suo ornamento.

32 Prima del tempo sarà colma la sua palma. Non sarà rigogliosa.

33 Farà violenza alla sua uva selvatica come la vite, getterà il suo fiore, come l’ulivo.

34 Poiché l’assemblea dell’infame è sterile; un fuoco divorerà le tende corrotte.

35 Concepisce la fatica ma genera iniquità; nel loro ventre si calcola l’inganno.



CAP. XVI

1 Giobbe rispose dicendo:

2 Chiacchiere come queste ne ho sentite anch’io. Consolatori penosi siete tutti voi;

3 Alla fine parole vuote sono o c’è qualcosa che ti irrita perché tu risponda così?

4 Anch’io parlerei come voi se la vostra vita fosse al posto della mia; comporrei parole contro di voi e dimenerei il capo.

5 Vi farei coraggio con la mia bocca e una smorfia le mie labbra tratterranno.

6 Se parlo, non tratterrò il mio dolore in me stesso, e se mi astengo che cosa si allontanerà da me?

7 Ma, adesso mi hai allontanato,62 hai distrutto tutti i miei compagni.

8 Tu mi incalzi; come testimone si alza contro di me; la magrezza della mia faccia risponde.63

9 La sua ira afferra e mi attacca digrignando su di me con i suoi denti; mio nemico aguzza i suoi occhi contro di me-.

10 Aprono su di me loro bocche con oltraggio, colpiscono le mie guance, tutti insieme.

11 Mi ha bloccato El ad un monello malvagio64; nelle mani dei malvagi mi ha consegnato.

12 Io ero tranquillo; egli mi ha rovinato; afferrato per la nuca e mi ha dilaniato, mi ha innalzato come un bersaglio.

13 Mi circondano i suoi arcieri, trafigge le mie reni e non ha compassione, rovescia sulla terra il mio fiele.

14 Mi apre una breccia nella mia faccia ferita; si affretta contro di me come un guerriero.

15 Un sacco mi sono cucito sulla mia pelle e ho conficcato le mie corna nella sabbia.

16 La mia faccia arrossisce per il mio pianto e sulle palpebre c’è tenebra.

17 Anche se non c’era ira nella mia mano e pura era la mia preghiera.

18 O terra non coprire il mio sangue e non ci sia posto al mio grido.

19 Anche adesso ecco, è nei cieli il mio testimone; nell’alto dei cieli è il mio testimone.65

20 Amici insolenti presso Eloah, piange il mio occhio.66

21 Un uomo gagliardo discuta con Eloah, come un figlio d’uomo con il suo compagno.

22 Poiché avrò gli anni contati, mi incamminerò in un viaggio senza ritorno.



CAP. XVII

1 Il mio essere è turbato, i miei giorni si spengono, i sepolcri sono per me.

2 Ebbene, la derisione è contro di me; nella loro insolenza passa la notte il mio occhio.

3 Alzati per favore, accompagnami a te, chi altri stringerà le mie mani?

4 Poiché i loro cuori hai privati del comprendere, per questo non li esalti.

5 Per una spartizione avvisa gli amici mentre gli occhi dei suoi figli si spengono.67

6 Mi hanno presentato come una favola ai popoli, uno sputo sarò davanti a loro.

7 Si spegne dal dolore il mio occhio e le mie membra sono tutte come ombra.

8 Sono desolati gli onesti per questo mentre l’innocente va in rovina a causa dell’empio.

9 Segue il giusto la sua strada e – pure le loro mani68 – aumenterà la forza.

10 Ebbene, provate ancora, venite dunque, ma non troverò in voi nessun sapiente.

11 I miei giorni sono passati; i miei progetti, che custodivo nel mio cuore, sono spezzati.

12 Indicano la notte per il giorno, luce invece delle tenebre.

13 Se ho speranza, lo scheol è la mia casa; nella tenebra stenderò il mio letto.

14 Del putrido,69 io grido padre mio! Dei vermi, madre mia e sorella mia!

15 Dov’è mai la speranza? Chi la vedrà la mia speranza?

16 Solo io nello scheol o insieme con me scenderà nella polvere della morte?



CAP. XVIII

1 Rispose Bildad il suchita dicendo:

2 Insomma quando metterete fine alle chiacchiere! Cercate di comprendere dopo parliamo.70

3 Perché stimarci come bestie, impuri ai vostri occhi?

4 Ghermisce la sua vita con la sua ira, forse a causa tua sarà abbandonata la terra e una roccia si sposterà dal suo posto?71

5 Anche la luce dei malvagi si spegnerà e non splenderà la fiamma del suo fuoco.

6 La luce si oscurerà nella sua tenda e la sua lucerna si spegnerà su di lui.

7 Assediati i passi del suo vigore, il suo progetto lo scaccerà.

8 Poiché gettata è una rete nei suoi piedi, sopra un graticcio egli camminerà.

9 Un laccio lo stringerà nel tallone, si chiuderanno su di lui le trappole.

10 Nascosta nella terra è la sua corda, un tranello per lui è sul sentiero.

11 Gli spaventi lo circonderanno in ogni momento, sbanderanno i suoi passi.

12 Sarà alla fame la sua fortuna, la disgrazia sarà pronta al suo fianco.

13 Divorerà parte della sua pelle, divorerà le sue membra, il primogenito della morte.72

14 Fuggirà dalla sua tenda, dal suo luogo sicuro, e sarà condotto veloce dal re dei terrori.73

15 Nella sua tenda si tornerà ad abitare, senza di lui; lo zolfo sarà sparso sulla sua proprietà.

16 Di sotto si seccheranno le sue radici, il di sopra sfiorirà e sarà falciato.

17 Il suo ricordo scomparirà dalla terra; non un nome per lui fuori, nel mondo.

18 Sarà spinto dalla luce nelle tenebre e dall’orbe terracqueo sarà scacciato.

19 Per lui nessuna prole, da lui nessuna discendenza, nessun superstite nei luoghi della sua residenza.

20 Per il suo giorno, saranno desolati quelli dell’occidente; quelli dell’Oriente prenderanno spavento.

21 Ebbene, queste sono le residenze del malvagio e questo posto non conosce El (dio).



CAP. XIX74

1 Rispose Giobbe e disse:

2 Fin quando (dove) affliggerete il mio animo e mi stritolerete con le chiacchiere?

3 Sono dieci volte che mi oltraggiate, senza vergogna mi offendete.

4 Se veramente ho sbagliato, dimorerà con me il mio errore.

5 Se veramente vorrete farvi forti contro di me, e vorrete dimostrare giusto ingiuriarmi.

6 Allora sappiate che, Eloah mi ha offeso, con la sua rete – contro di me - mi ha accerchiato.

7 Ecco, io grido furioso ma, non avrò una risposta, non avrò aiuto e non ci sarà sentenza giusta.75

8 Egli ha murato il mio cammino e non potrò passare; sui miei sentieri ha steso le tenebre.

9 La mia gloria ha tolto da me e la corona della mia testa ha allontanato.76

10 Mi devasta tutt’intorno e io me ne andrò (morirò) e strapperà come un albero la mia speranza.

11 Ha acceso la sua ira contro di me77 e mi considera un suo nemico.

12 Tutte insieme verranno le sue truppe, spianeranno contro di me le loro strade e si accamperanno tutt’intorno alla mia tenda.

13 Ha allontanato da me i miei fratelli, anche i conoscenti si sono dispersi da me.

14 I miei vicini mi hanno abbandonato e i conoscenti mi hanno dimenticato.

15 Gli ospiti della mia casa, le mie serve,78mi ritengono un forestiero; sono straniero ai loro occhi.

16 Mi rivolgo al mio servo ma non mi risponde; da lui la mia bocca invoca pietà.

17 Il mio fiato ripugna a mia moglie; la mia puzza ripugna ai figli delle mie viscere.79

18 Anche i ragazzini mi disprezzano; come tento di sollevarmi, essi parlano contro di me.

19 Sono diventato ripugnante a tutti gli uomini; i miei confidenti e quelli che amo, si volgono contro di me.

20 Alla mia pelle e alla mia carne aderisce le mie ossa e io scampo con la pelle dei denti.80

21 Siate pietosi con me, voi miei amici, la mano di Eloah mi ha colpito.

22 Perché mi perseguitate come lui El (Dio)? Non siete sazi della mia carne?

2381 Magari accadesse, che scrivessero le mie parole; magari fossero incise in un libro!

24 Con stilo di metallo e piombo; per l’eternità siano incise nella roccia.

25 Ma, conosco il mio Goel82, egli vive e si alzerà per ultimo dalla polvere.

26 Dopo, strapperanno questa mia pelle e la mia carne conquisterà Eloah.83

27 Perché io lo conquisterò, i miei occhi lo vedranno, non un altro! Si consumano le mie reni nel mio seno.

28 Perché voi direte: come lo incalziamo, come strappare una parola contro di me.84

29 Temete per voi il filo della spada! Poiché alla collera risponde la spada; così conoscerete Saday (cioè l’onnipotente).85



CAP. XX86

1 Riprese Zofar il naamatita dicendo:

2 Per questo la mia ansietà mi spinge a replicare; questo il motivo della fretta che è in me.

3 Ho udito un ammonimento che mi mortifica; ma la coscienza della mia intelligenza mi induce a rispondere.

4 Forse questo almeno lo sai che fin da quando l’uomo è stato posto sulla terra,

5 l’allegria dei malvagi è fugace e la gioia dell’empio dura un istante?

6 Anche se salirà fino al cielo la sua altezza e la sua testa toccherà le nubi.

7 Come il suo sterco per sempre sparirà e quelli che l’avevano visto diranno: dov’è?

8 Come un sogno svanito, non lo incontreranno più, scacciato come una visione notturna.

9 L’occhio che lo guardava non lo rivedrà, non lo si scorgerà più dalle sue parti.

10 I suoi figli favoriranno i miseri e le loro mani restituiranno i suoi beni.

11 Le sue ossa erano piene della sua giovinezza ma, giacerà con lui nella polvere.

12 Se il male addolcisce la sua bocca, se lo nasconderà sotto la sua lingua,

13 se lo compatisce e non lo lascia ma lo trattiene nel mezzo del suo palato,

14- il suo cibo nelle sue viscere si trasformerà; in veleno di serpente, nel suo intestino.

15 Ha ingoiato ricchezza ma la vomita; dal suo ventre la scacci El (dio).

16 Egli succhia una testa di serpente; una lingua di vipera lo ucciderà.

17 Non vedrà i canali dei fiumi i torrenti di miele e burro.

18 Restituisce il frutto del lavoro senza ingoiarlo, come non godrà del suo commercio.

19 Poiché ha sfruttato, ha abbandonato i miseri, la casa ha derubato senza averla costruita,

20 poiché non ha saputo essere contento, il suo ventre non si libererà del suo desiderio.

21 Niente è sfuggito alla sua ingordigia, per questo aspetterà il suo benessere.

22 Nel pieno della sua opulenza sarà angosciato, tutta la potenza della sventura arriverà contro di lui.

23 Accadrà, che per riempire il suo ventre, manderà87 contro di lui la sua ira ardente e farà piovere dentro di lui nelle sue budella.

24 Fuggirà dalle armi di ferro, ma lo trapasserà l’arco di rame.

25 Un dardo uscirà dal dorso, e un fulmine dal suo fegato; con lui camminerà il terrore.

26 Tutte le tenebre nasconderanno i suoi tesori, un fuoco li divorerà, non doloso, Un superstite pascolerà nella sua tenda.

27 Il cielo mostrerà il suo crimine e la terra si ribellerà contro di lui.

28 Un acquazzone spazzerà la sua casa e si riverseranno le ricchezze della sua casa, nel giorno della sua ira.88

29 Questa è, da Elohim, la parte dell’uomo malvagio, eredità della sentenza di El.



Avvertenza: Il testo ebraico nelle dispute tra Giobbe e i suoi tre amici, nonché le parole o le azioni riferite a Dio (nel testo chiamato in diversi modi) usa parole piuttosto violente e verbi molto coloriti e talvolta di crudele realtà popolaresca, che io traduco con equivalenti dell’italiano, mentre le traduzioni della Cei o altre fatte da studiosi religiosi, tendono ad addolcire la crudezza delle dispute e a trattare l’eloquio divino con maggior dolcezza e deferenza della mia.



CAP. XXI

1 Intervenne Giobbe dicendo:

2 Ascoltate attentamente la mia parola e questa sia la vostra consolazione per me.

3 Sopportatemi e io parlerò; dopo le mie parole ognuno di voi si farà beffe di me.

4 Mi occupo forse dell’uomo io? Se no perché perderei il mio fiato?89

5 Volgetevi verso di me e stupite! Portate la mano alla bocca!

6 Se ricordo, mi ero turbato, i brividi avevano afferrato la mia carne.

7 Perché i malvagi vivono? Raccolgono, e crescono anche in ricchezze;

8 la loro discendenza è ben piazzata davanti ad essi, con loro, i loro rampolli sotto i loro occhi.

9 Nelle loro case c’è pace e non c’è paura; Eloah non usa il bastone contro di loro.

10 Il suo toro monta e non manca il bersaglio, partorirà la sua mucca.

11 Lasciano liberi come pecore i loro bimbi; i loro figli ballano,

12 con il cembalo e con la cetra e si divertono al suono del flauto.

13 Trascorrono i loro giorni nel benessere, e all’improvviso vanno nello scheol.

14 Dicono a El: allontanati da noi! Non abbiamo apprezzato la conoscenza delle tue vie.

15 Cosa è Sadday per doverlo servire? Qual è il profitto per noi a confidare in lui?

16 Ecco, non è nelle loro mani il loro benessere; il giudizio dei malvagi è lontano da me.

17 Come viene meno la lucerna dei malvagi! Tu sai come viene su di loro la sventura; come ripartisce i danni nella sua ira.90

18 Saranno come paglia al vento e come pula portata via dal turbine.

19 Eloah riserverà ai loro figli la sventura. Faccia pagare a lui! E impari!

20 Vedano i suoi occhi la sua disgrazia! E beva la collera di Sadday!

21 Poiché qual è l’apprezzamento nella sua casa dopo di lui, quando il numero dei suoi mesi sarà interrotto?

22 Insegnerà forse la conoscenza a El? Lui che giudica chi sta in alto?

23 Questi morirà nel momento della sua totale pienezza, tranquillo, sereno.

24 I suoi testicoli (?)91 pieni di latte e il midollo delle sue stesse ossa è ben irrigato.92

25 Quest’altro, invece morirà con la vita amareggiata e senza aver goduto il benessere.

26 Ma insieme nella polvere giaceranno, e una coltre di vermi li coprirà.

27 Ecco, io conosco i vostri progetti e le astuzie che usate contro di me.93

28 Giacché vi chiederete dov’è la casa del nobile? Dov’è la tenda, la dimora dei malvagi?

29 Non avete chiesto ai passanti per strada? Non avete riconosciuto i loro segnali?

30 Perché nel giorno dell’ira il malvagio sarà risparmiato! Nel giorno della collera sarà liberato!

31 Chi gli rinfaccerà sul muso la via che egli ha percorso? Chi gliela farà pagare?

32 Egli sarà sepolto e si farà lamento sul tumulo, si veglierà.

33 Saranno dolci per lui le zolle della valle e trascinerà ogni uomo dopo di lui e davanti a lui non ci sarà numero.

34 Perché mi consolate a vuoto? Delle vostre risposte resta solo la perfidia.



CAP: XXII



1 Intervenne Elifaz il teimanita e disse:

2 Forse l’uomo è utile a El? Che sia utile a lui l’uomo assennato?

3 Forse è gradito a Sadday che tu sia giusto? Che guadagna se le tue vie sono oneste?

4 Forse ti ammonirà per la tua timorosità94? Ti porterà in giudizio con te?

5 Non è forse per la tua grande cattiveria? Per non porre fine alle tue colpe?

6 Perché danneggi i tuoi fratelli senza motivo? Gli abiti agli ignudi hai spogliato!

7 Non hai dissetato con acqua chi è affaticato; e il pane hai negato all’affamato!

8 L’uomo di braccia95, è sua la terra; alzerà la faccia e abiterà in essa!

9 Hai mandato via le vedove senza niente; le braccia degli orfani hai spezzato!

10 Per questo sei circondato da trappole e sei turbato da paura improvvisa.

11 Oppure non vedi che tenebra e un acquazzone ti sommergerà.

12 Non è forse Eloah l’eccelso dei cieli? E vede la sommità delle stelle che sono in alto?

13 Ma tu hai detto: che cosa ne sa El? Giudicherà attraverso le nuvole scure?

14 La loro densità le nasconde, non vedrà, e camminerà nell’orizzonte del cielo.

15 Forse tu conservi la strada che una volta hanno percorso uomini criminali;

16 che furono spazzati via, in breve tempo, un fiume travolse le loro fondamenta.

1796 Dissero a El: allontanati da noi! Che cosa realizzerà Sadday per noi?

18 Ma egli riempì le loro case di beni, ma il progetto dei malvagi è stato lontano da me.97

19 I giusti hanno visto e si rallegrano, gli innocenti si fanno beffe di loro;

20 Se non che sia sterminata la sua ricchezza e il fuoco non abbia divorato i loro superstiti.

21 Riconciliati dunque con lui e sta in pace, con loro98 ti arriveranno dei beni.

22 Prendi dunque dalla sua bocca la Torah99 e metti le sue parole nel tuo cuore.

23 Se tornerai a Sadday sarai ricostruito e l’ingiustizia starà lontano dalla tua tenda.

24 Getta nella polvere l’oro e fra i ciottoli dei fiumi (l’oro) di Ofir.100

25 Sarà Sadday i tuoi ori, e avrai argento abbondante.101

26 Perché allora con Sadday potrai godere e alzerai il tuo volto verso Eloah.

27 Supplicherai rivolto a lui e ti ascolterà; e potrai adempiere i tuoi voti.

28 Deciderai qualunque cosa e sarai soddisfatto; e sopra le tue vie, una luce splenderà.

29 Perché essi umiliano, tu dirai: orgoglio! Chi ha abbassato gli occhi sarà salvo.102



CAP. XXIII

1 Intervenne Giobbe dicendo:

2 Anche oggi il mio lamento è ribelle; la mia mano è pesante a causa dei miei lamenti.

3 Magari sapessi dove incontrarlo! Io andrei fino al suo tribunale.

4 Organizzerei davanti a lui un dibattito giuridico e la mia bocca riempirei di rimproveri.

5 Conoscerei gli argomenti con i quali mi risponde e capirò cosa mi dice.

6 Litigherebbe con me con molta forza? No, soltanto si accorgesse di me!

7 Là, chi è retto discuterebbe con lui ed io mi salverei davanti al mio giudice.

8 Ma, io vado a oriente e lui non c’è; a ponente e non mi accorgo di lui.

9 A sinistra dove è la sua opera e non lo prendo, a destra, si nasconde e non lo vedo.

10 Poiché egli conosce la mia strada103, quando mi proverà ne uscirò come oro.

11 Il mio piede ha seguito la sua orma; la sua strada ho osservato e non con pigrizia.

12 Dal precetto delle sue labbra non mi sono spostato; dal mio petto ho custodito i detti della sua bocca.

13 Egli è uno, chi lo farà tornare? Il suo spirito lo desidera e lo farà.104

14 Perché egli compirà il mio destino e, come queste, molte cose sono con lui.

15 Per questo alla sua presenza io sarò turbato; se presto attenzione, mi sento atterrito da lui.

16 El (dio) fa debole il mio cuore e Sadday mi ha turbato.

17 Perché non sono svanito a causa delle tenebre e perché la mia faccia non è coperta dall’oscurità?105



CAP. XXIV106

1 Perché Sadday non si cura dei tempi? E chi lo conosce non distingue i suoi giorni.

2 I confini avvicinano; le mandrie rubano e le fanno pascolare.

3 L'asino degli orfani portano via; il bue della vedova prendono in pegno.

4 Spingono via i poveri dalla strada; tutti insieme i miseri del paese si nascondono.

5 Ecco, come asini selvatici escono per il loro lavoro, al mattino presto, per arraffare nella steppa cibo per sé e per i loro figli.

6 Falciano il suo foraggio nel campo; la vigna del malvagio racimolano.

7 Nudi trascorrono la notte senza nulla da mettersi; nessun indumento hanno contro il freddo.

8 Dagli acquazzoni dei monti sono bagnati; dalla mancanza di rifugio si stringono alla roccia.

9 Strappano dal seno l'orfano; esigono garanzie dai poveri.

10 Nudi camminano senza vesti; affamati portano un covone.

11 Tra le macine spremono olio; assetati pigiano nei frantoi.

12 Dalle città i moribondi gemono; le persone ferite chiedono aiuto; Eloah è indifferente alla loro supplica.

13 Essi sono ribelli alla luce, non riconoscono le sue vie, non frequentano i suoi sentieri.

14 L'assassino si alza con la luce, uccide il misero e il povero; nella notte è come un ladro.

15 L'occhio dell'infedele scruta l'imbrunire dicendo: nessun occhio mi osserva e si nasconde il viso.

16 Col buio penetrano nelle abitazioni; di giorno si rinchiudono in esse; non amano la luce.

17 Perché il mattino per tutti loro è tenebra; perché conosce il terrore dell'oscurità.

18 Egli è veloce – sulla superficie dell'acqua – maledetta la loro parte di terra; non seguono più la strada delle vigne.

19 Come l'arido e il secco, si appropriano dell'acqua della neve, così è lo scheol per i peccatori.

20 Lo dimentica il ventre materno; lo assapora con gusto il verme, non è più ricordato; spezzata come un albero l'ingiustizia.

21 Molesta la sterile che non partorisce e la vedova non soccorre,

22 Trascina i potenti con la sua forza; si alza ma, non può aver fiducia nella vita.

23 Gli dà sicurezza e lo sostiene; i suoi occhi sono sopra i loro comportamenti.

24 Sono in alto, per un poco, poi sono niente; sono sconfitti, come tutti sono sbalzati giù, come la testa di una spiga falciata, inaridiscono.

25 Se non è così, chi mi può smentire e porsi contro le mie parole?



CAP. 25

1 Rispose Bildad il suchita dicendo:

2 Il comandare e il castigare sono con lui; mantiene la pace nell'alto dei cieli.

3 Qualcuno può contare le sue schiere? Su chi non alza la sua luce?

4 Come si giustifica l'uomo con El (Dio)? Come può essere innocente un nato da donna?

5 Ecco, perfino la luna non risplende; né le stelle sono pure ai suoi occhi.

6 Quanto più l'uomo, un verme; il figlio d'uomo, un bruco.



CAP.26

1 Giobbe riprese dicendo:

2 Che cosa hai fatto per il debole? Hai prestato attenzione al braccio senza forza?

3 Che cosa hai consigliato a chi saggio non è? Con quanta generosità hai insegnato la buona riuscita?

4 Chi hai messo al corrente dei tuoi discorsi? Di chi è l'ispirazione uscita da te?

5 I morti tremano di sotto le acque con i loro abitanti.

6 E' nudo lo sceol davanti a lui, non c'è coperta nel regno dei morti.

7 Distende il settentrione sopra l'abisso; appende la terra sopra ciò che non c'è.

8 Racchiude le acque nelle sue nubi e non si squarcia la nuvola sotto di essa.

9 Trattiene la vista del trono e stende su di sé la sua nube.

10 Tracciò un circolo sulla superficie delle acque fino al limite della luce con le tenebre.

11 Le colonne dei cieli traballano e si meravigliano della sua minaccia.

12 Con la sua forza agita il mare; con la sua abilità distrugge Raab107.

13 Con il suo soffio i cieli si dilettano; la sua mano trafigge il serpente sfuggente.

14 Ecco, questi i confini delle sue vie; noi della cosa percepiamo di lui quanto un sussurro; ma il tuono della sua potenza chi avrà l'intelligenza per capire?



CAP. 27

1 Giobbe continuò con le sue sentenze dicendo:

2 Per la vita di El (dio) che ha eliminato il mio diritto, per Sadday che ha reso amara la mia vita,

3 poiché c'è ancora respiro in me e il soffio di Eloah nelle mie narici,

4 non pronuncerà la mia lingua iniquità; il mio linguaggio non riferirà inganni.

5 Lungi da me il dare ragione a voi; finché non morirò non separerò la mia integrità da me stesso.

6 Nella mia giustizia mi tengo saldo, non cederò; il mio cuore non disonora i miei giorni.108

7 Sia come un malvagio il mio nemico, come iniquo il mio rivale.

8 Giacché cosa può sperare l'empio, quando Eloah troncherà, quando finirà la sua vita?

9 Forse El (dio) ascolterà il suo grido quando giungerà su di lui la disgrazia?

10 Non potrà contare su Sadday; invocherà Eloah in ogni momento.

11 Vi mostrerò nella mano di El ciò che è con Sadday, non nasconderò nulla.

12 Ecco, voi, voi tutti avete visto; perché allora inseguite cose vane?

13 Questa la sorte dell'uomo malvagio con El; questa l'eredità dei violenti, che da Sadday otterranno.

14 Se i suoi figli saranno molti, per essi la spada; i suoi discendenti non si sazieranno di pane.

15 Il suo superstite dalla morte sarà seppellito e la sua vedova non piangerà.

16 Se accumula argento come polvere; e come fango si prepara gli indumenti,

17 li prepara ma, il giusto li indosserà; l'argento, l'innocente lo spartirà.

18 Ha costruito la sua casa come la tignola; come la capanna di un guardiano.

19 Riscuote le decime e si corica ma, non raccoglie; apre i suoi occhi e non c'è più.

20 Come acque lo raggiungeranno nel terrore; di notte lo rapisce l'uragano.

21 Lo solleva il vento d'oriente e va; lo porta via dal suo luogo.

22 Si scaglia contro di lui, non prova compassione; dalla sua mano di certo vorrà fuggire.

23 Si applaude su di lui per il grasso109, si fischia su di lui dal suo luogo.



CAP. 28

1 Giacché per l'argento c'è la miniera e un posto per l'oro dove si raffinano.

2 Il ferro è preso dalla terra; la pietra una volta fusa è bronzo.

3 Pone un termine al buio e a tutto segna un limite; egli indaga la pietra oscura e tenebrosa110.

4 Un popolo forestiero scava gallerie che sono dimenticate dal piede; degli umani oscillano e pendono in fuori111.

5 Terra dalla quale esce pane e sotto di essa si trasforma come fuoco.

6 Le sue pietre, luogo di zaffiri e di oro le sue sabbie.

7 Il sentiero non lo conosce l'uccello rapace né lo scorge l'occhio del falco.

8 Non è percorso dal cucciolo della belva né si incontra su di esso il leone.

9 Nelle selci stende la sua mano e le montagne spiana dalla radice.

10 Nelle rocce scava gallerie112; tutto quanto è prezioso il suo occhio lo vede.

11 Argina i fiumi dal singhiozzo113; porta alla luce ciò che è occultato.

12 E la sapienza da dove si incontrerà? Dov'è il luogo dell'intelligenza?

13 L'umanità non conosce il suo prezzo114; non la si incontra nel paese dei viventi.

14 L'abisso dice: non è in me! Dice il mare: non è presso di me.

15 Non è dato oro fino al posto suo né è pesato l'argento per il suo prezzo.

16 Non è valutata con l'oro di Ofir115né con l'onice né con il prezioso zaffiro.

17 Non è paragonabile all'oro e al vetro né la si permuta con vasi d'oro fino.

18 Coralli e cristalli non si menzionano, ma una bisaccia di sapienza è più dei coralli

19 Non è paragonabile al topazio di Cus116, non è pesata con oro puro.

20 La sapienza da dove arriva? Dov'è il luogo dell'intelligenza?

21 E' nascosta agli occhi di tutti i viventi; è celata ai volatili del cielo.

22 Il regno dei morti e la morte dicono: nei nostri orecchi abbiamo udito sue notizie.

23 Elohim solo comprende la sua via, conosce il suo luogo.

24 Perché lui guarda le estremità della terra e vede tutto ciò che è sotto i cieli.

25 Per dare al vento consistenza e alle acque una misura calcolata.

26 Facendo una legge per la pioggia e una strada per i lampi dei tuoni.

27 Allora la vide (la Sapienza), la registrò, la stabilì ed anche la investigò.

28 Poi disse all'uomo: ecco, temere il Signore117 questa è Sapienza, fuggire il male, è intelligenza.118



CAP. 29

1 Job continuò con le sue sentenze e disse:

2 Magari potessi ritornare ai mesi di una volta, come ai giorni quando Eloah mi custodiva.

3 Quando la sua lucerna illuminava la mia testa; nella sua luce io camminavo al buio.

4 Come ero nei giorni del mio autunno, quando Eloah era in confidenza con la mia tenda.

5 Quando Sadday era ancora con me, i miei giovani mi circondavano.

6 Quando lavavo i miei piedi nel latte e la pietra versava su di me ruscelli di olio119.

7 Quando uscivo alla porta della mia città e nella piazza stabilivo il mio seggio.

8 I giovani mi guardavano e si nascondevano; i vecchi si alzavano restando in piedi.

9 I capi trattenevano le parole e mettevano la mano sulla bocca.

10 I principi la voce nascondevano e le loro lingue aderivano al palato.

11 Quando l'orecchio che ascoltava, si congratulava con me; e l'occhio che vedeva, parlava bene di me120.

12 Perché liberavo il misero dal chiedere l'elemosina e l'orfano senza protezione per sé.

13 La benedizione giungeva sui di me da chi era rovinato121; facevo esultare il cuore della vedova.

14 Di giustizia mi rivestivo e lei mi ricopriva come un mantello e un turbante erano le mie sentenze.

15 Ero gli occhi per il cieco; le gambe per lo storpio.

16 Padre io ero per i poveri; molti che non conoscevo, io difendevo la loro causa.

17 Spezzavo le mascelle al criminale e dai suoi denti strappavo la preda.

18 Dicevo: morirò nel mio nido dopo giorni numerosi come la sabbia.

19 La mia radice è aperta alle acque; la rugiada passerà la notte sulla mia messe122.

20 La mia ricchezza con me sarà sempre nuova e il mio arco, nella mia mano, si rinnoverà.

21 Mi ascoltavano, aspettavano e tacevano per sentire il mio consiglio.

22 Dopo le mie parole, non insistevano e su di loro stillava il mio detto.

23 Mi aspettavano come la pioggia e la loro bocca spalancavano alla pioggia primaverile.

24 Sorridevo verso di essi e non se l'aspettavano, la luce del mio volto non lasciavano cadere.

25 Sceglievo per loro la strada, sedevo come un capo, prendevo alloggio come un re fra le truppe, come colui che consola gli afflitti.



CAP. 30

1 Adesso ridono di me, i più giovani di me; mentre ai miei tempi i loro padri disprezzavo di metterli con i cani del mio gregge.

2 Anche la forza delle loro mani, a cosa mi è servita? Su di essi la forza si è perduta.

3 Per la penuria e per la fame sono sterili; rosicchiano in luogo incolto, di notte, nel deserto desolato.

4 Strappano bietola dalla boscaglia e la radice della ginestra per loro cibo.

5 Dal centro abitato sono scacciati; gridano contro di essi come ladri.

6 Nelle scarpate dei torrenti, per abitare, nelle crepe della sabbia e delle rocce.

7 Tra mormorazioni, ragliano sotto i cardi pigiandosi.

8 Figli stolti e senza nome, scacciati dal paese123.

9 Adesso sono la loro canzone e sono per essi l'argomento della loro canzone.

10 Mi odiano, si allontanano da me e sulla mia faccia non trattengono lo sputo.

11 Giacché il suo chiodo apre i miei occhi e il morso della mia faccia sciolgono.

12 A destra si alza della gentaglia, sciolgono i miei piedi, spianano verso di me i sentieri della loro sventura.

13 Distruggono il mio sentiero per la mia sventura, ne approfittano, non mi appoggiano.

14 Giungono come da una breccia, rotolando da sotto una tempesta.124

15 Si volge verso di me lo spavento, mi insegue; come il vento sono spinto, come nube passa il mio trionfo.

16 Adesso mi bevo da me il mio essere e mi afferrano giorni di afflizione.

17 Di notte le mie ossa sono trapassate; i miei roditori non dormono.

18 Con molta forza è perquisita la mia veste; mi stringe con il collo della mia tunica.

19 Mi ha concepito con fango e sono trattato come polvere e cenere.

20 Grido verso te, ma, non mi rispondi; insisto affinché tu mi comprenda.

21 Diventi crudele verso di me; con la forza della tua mano mi aggredisci.

22 Mi sollevi nel vento, mi fai cavalcare, mi fai barcollare nella bufera.125

23 Perché so che mi porti alla morte, alla casa del convegno di tutti i viventi.

24 Ma, nella rovina non si stende la mano, piuttosto nella disgrazia per essa si grida.

25 Non ho forse pianto nel giorno del lutto? Non mi sono rattristato per il povero?

26 Così ho sperato il bene, ma, è venuto il male; ho atteso la luce ma, è venuta l'oscurità.

27 Le mie viscere si rompono senza riposo; ho incontrato giorni di afflizione.

28 Scuro in volto cammino senza calore; nell'assemblea mi alzo e grido.

29 Fratello sono degli sciacalli; compagno dei piccoli di struzzo.

30 La mia pelle si corrompe su di me; le mie ossa si infiammano per il mio ardore.

31 La mia cetra è per il lamento; il mio flauto per la voce dei piangenti.



CAP. 31

1 Un patto ho stipulato per i miei occhi, che non prestassero attenzione ad una vergine.

2 Quale porzione di Eloah dal di sopra, quale eredità di Sadday dall'alto dei cieli?

3 Non è forse la sventura per il malvagio e la sciagura per coloro che oterano il male?

4 Non è forse lui che vede le miei vie e conta tutti i miei passi?

5 Se ho camminato con l'inganno e il mio piede si è affrettato verso la frode,

6 mi pesi con una giusta bilancia ed Eloah conoscerà la mia onestà.

7 Se il mio passo si è allontanato dalla mia via e il mio cuore è andato dietro i miei occhi, se nel palmo della mia mano si è attaccata una macchia,

8 che io semini e un altro mangi; i miei figli siano estirpati.

9 Se il mio cuore si è lasciato sedurre da una donna e sulla porta del mio vicino sono stato in agguato,

10 che mia moglie macini per un altro e su di lei si accovaccino gli altri.

11 Perché questa è un'infamia, un crimine di competenza dei giudici.

12 Perché è fuoco; fino alla perdizione ti divora e ogni mia rendita sarebbe sradicata.

13 Se ho respinto il diritto del mio schiavo e della mia schiava nella loro lite con me,

14 Cosa farò quando si alzerà El? Quando passerà in rassegna cosa risponderò?

15 Colui che mi fece nel ventre non fece anche lui? Non ci collocò nel grembo allo stesso modo?

16 Ho forse negato ai poveri il loro godimento? Ho lasciato spegnere gli occhi della vedova?

17 Ho forse mangiato da solo il mio tozzo di pane? Non ha mangiato l'orfano la sua parte?

18 Poiché dalla mia giovinezza mi ha cresciuto come un padre e dal ventre di mia madre, la mia guida.126

19 Se vedo uno in rovina, senza veste e il povero senza coperta,

20 Forse che i suoi fianchi non mi hanno benedetto e dalla lana dei miei agnelli non si è riscaldato? 127

21 Se ho steso la mia mano sull'orfano, perché vedevo alla porta il mio protettore,

22 il mio omero cada dalla spalla; il mio avambraccio si spezzi dal braccio.

23 Perché il castigo di El mi spaventava; alla sua altezza non potevo giungere.128

24 Se ho posto nell'oro la mia fiducia dichiarando nell'oro più pregiato essere la mia sicurezza,

25 Se ho gioito per l'abbondanza della mia fortuna e perché grandi cose ha trovato la mia mano,

26 Se ho guardato la luce che risplendeva e la luna che avanzava splendente,

27 se si è lasciato sedurre in segreto il mio cuore e la mia mano con la bocca ha mandato un bacio,129

28 anch'esso è un crimine per dei giudici, perché avrei rinnegato El che è da lassù.

29 Forse ho gioito per la disgrazia del mio nemico, mi sono esaltato quando ha incontrato la rovina?

30 Non ho permesso alla mia bocca di peccare, giurando con imprecazione lo Sceol per la sua vita.

31 Non dicevano gli uomini della mia tenda: “chi ha preso della sua carne non si è saziato?”.

32 Lo straniero non passava la notte in strada e al pellegrino io aprivo la porta.

33 Ho forse coperto, da uomo, il mio delitto nascondendo nel mio petto il mio crimine?

34 Forse perché ero intimorito per la moltitudine crescente e per il disprezzo delle famiglie, tanto da nascondermi vergognoso e da non uscire dalla porta?

35 Ci fosse qualcuno che mi ascoltasse! Ecco la mia firma, Sadday mi risponda, un libro ha scritto del mio processo.

36 Ma, sulla mia spalla non lo porterò né lo cingerò come una corona.

37 Gli riferirò del numero dei miei passi e come suo principe mi avvicinerò a lui.

38 Se la mia terra ha gridato contro di me, insieme i suoi solchi hanno pianto.

39 Se ho mangiato con violenza e senza denaro e la vita nella sua abitazione ho fatto tremare,130

40 al posto del grano esca iòl cardo e al posto dell'orzo, l'erbaccia. Fine delle parole di Job.



CAP. 32

1 Si trattennero quei tre uomini dal rispondere a Job perché ai suoi occhi egli era innocente.

2 Si arrabbiò Eliu131, figlio di Barachel il buzita della famiglia di Ram, contro Job,

3 e contro i suoi tre amici; si adirò perché contro quello non avevano trovato una risposta e avevano condannato Job.

4 Eliu attese Job per parlargli132, perché essi erano più vecchi di lui di molti giorni.

5 Eliu vide che non c'era risposta nella bocca dei tre uomini, per questo si adirò.

6 Nel rispondere Eliu, figlio di Barachel il buzita, disse: io sono giovane di età, voi siete vecchi, per questo ho schivato e ho temuto di esporre lamia conoscenza.

7 Ho pensato: parleranno gli anni e molti anni insegneranno la sapienza.

8 Di certo il soffio vitale è negli uomini e il soffio di Sadday li rende intelligenti.

9 Ma, non so i molti anni a rendere sapienti né i vecchi comprendono il giusto comportamento.

10 133 Perciò dico di ascoltarmi esporrò la mia scienza anch'io.

11 Ecco, ho atteso; ai vostri discorsi ho prestato attenzione; così pure alla vostra abilità nella vostra ricerca delle parole.

12 Vi ho seguito; ecco, nessuno di voi contesta a Job il crimine delle sue parole.

13 Perciò non potete dire: noi abbiamo trovato la sapienza! El lo giudicherà non un uomo.

14 Non ha spiegato a me i suoi argomenti; non mi rivolgerò a lui con le vostre parole.

15 Sconcertati non hanno più risposto; le loro parole li abbandonano.

16 Ho atteso; poiché non parlano, poiché stanno fermi e non rispondono più,

17 esporrò anch'io la mia parte, dirò anch'io il mio sapere.

18 Perché sono pieno di detti, il mio animo mi incalza nelle mie viscere.

19 Ecco, le mie viscere sono come il vino, non si aprono, come otri nuovi si rompono.

20 Parlerò e mi sentirò sollevato, aprirò le mie labbra e risponderò.

21 Non solleverò dunque la faccia di nessuno134; a nessun uomo darò un titolo.

22 Perché non è mia la conoscenza; non adulerò, come un niente mi ridurrebbe il mio fattore.

CAP. 33

1 Orbene, ascoltami dunque Job, a tutte le mie parole presta attenzione.

2 Ecco dunque, ho aperto la mia bocca e la mia lingua parla nel mio palato.

3 Retto di cuore è il mio dire; parlerà schietta la scienza delle mie sentenze.

4 Il soffio di El mi ha fatto e l'alito di Sadday mi fa vivere.

5 Se puoi volgiti a me, mettiti in piedi davanti a me, preparati.

6 Ecco io sono come la tua faccia per El, dalla creta sono stato modellato anch'io.

7 Ecco, la mia sincerità non ti spaventerà e il mio accanimento contro di te non sarà pesante.

8 Orbene, hai parlato alle mie orecchie e il suono delle parole ho udito.

9 135Limpido sono io, senza colpa; innocente sono io, non c'è peccato in me.

10 Pretesti ha trovato contro di me; mi considera un suo nemico136.

11 Ha posto i miei piedi nei ceppi; vigila tutti i miei percorsi.

12 Ecco, questo non è giusto, ti rispondo; giacché Eloah è maggiore dell'uomo.

13 Perché discuti con lui? Forse perché non risponde a ogni tua parola?

14 Perché El parla in un modo e quando parla in un altro modo non fai attenzione.137

15 Nel sogno, nella visione notturna, quando il letargo cade sugli uomini, sognando sul giaciglio.

16 Allora si rivela agli orecchi degli uomini e nell'ammonirli imprime loro un sigillo.

17 Per allontanare l'uomo da ciò che fa e l'orgoglio dell'uomo dal dissimulare.

18 Trattiene il suo essere dalla fossa e la sua vita dall'essere trafitta da una lancia.138

19 Lo punisce con sofferenza sul suo letto; continuamente con l'agonia delle sue ossa.

20 Prova nausea la sua vita per il cibo; il suo essere del mangiare perde l'appetito.

21 Si consuma la sua carne a vista; sono messe a nudo le sue ossa che non si vedevano.

22 Si avvicina il suo essere alla fossa e la sua vita al luogo dei morti.

23 Se c' è un angelo presso di lui, mediatore, uno fra mille, per illustrare all'uomo la rettitudine del vivere,

24 sia pietoso e dica: “risparmialo dallo scendere nella fossa, ho trovato un riscatto.”

25 Da sudicia, la sua carne, come ai giorni della giovinezza, riprenderà la sua freschezza.

26 Supplicherà Eloah; lo accetterà e vedrà il suo volto acclamato e restituirà all'uomo la sua giustizia.

27 Si rivolgerà agli altri uomini dicendo: avevo peccato; la rettitudine avevo calpestato, ma non ebbi pena paragonabile.139

28 Salvò la mia vita dal passare nella fossa ed io rivedo la luce.

29 Ecco, tutto ciò è opera di El; due volte, tre volte con l'uomo.

30 Per allontanare la sua vita dalla fossa e illuminarla della sua luce.

31 Dammi retta Job! Ascoltami, resta in silenzio, parlerò io!

32 Se ci sono parole, dimmele, parla! Perché sono disposto a giustificarti.

33 Se non ci sono, ascoltami tu, stai zitto e io ti insegnerò la sapienza.

CAP. 34

1 Rispose Eliu dicendo:

2 Ascoltate voi saggi le mie parole, sapienti porgetemi l'orecchio.

3 Perché l'orecchio valute le parole, così il palato gusta il cibo.

4 Il diritto scegliamo per noi, tra noi sappiamo ciò che è giusto.

5 Poiché Job ha detto: “io sono giusto ma, El mi ha spogliato del mio diritto”.

6 Sul mio diritto egli mente140; inguaribile la mia ferita141.

7 Quale uomo è come Job? Egli beve offese come acqua.

8 Viaggia in compagnia con i criminali, camminando con uomini malvagi.

9 Giacché ha detto: “ non giova all'uomo essere con Elohim, nella sua stima.”

10 Perciò uomini di cuore142 ascoltatemi: lungi da El l'iniquità e da Sadday la malvagità.

11 Giacché egli paga l'uomo secondo il suo comportamento; secondo la condotta di ognuno egli lo retribuisce.

12 In verità El non agisce da ingiusto e Sadday non distorce il diritto.

13 Chi passò in rassegna la sua terra sopra di lui?143 Chi stabilì l'orbe terraqueo nella sua globalità?

14 Se pensasse solo a sé nel suo cuore; il suo soffio e il suo alito per se stesso raccogliesse,144

15 ogni carne morirebbe all'istante e l'uomo nella polvere tornerebbe.

16 Se sei intelligente ascolta questo: porgi l'orecchio al suono delle mie parole.

17 Ebbene, uno che odia il diritto potrà giudicare? E tu emetteresti una condanna contro il possente giusto?

18 A lui che dice al re: “canaglia”; e “malvagi” ai nobili.

19 Che non solleva la faccia dei principi145 e non preferisce il potente al povero, perché tutti loro sono opera delle sue mani.

20 All'istante muoiono e in piena notte trepidano i popoli e passano e allontanano il potente senza fatica.146

21 Perché i suoi occhi sono sui percorsi dell'uomo e vede tutti i suoi passi.

22 Non c'è tenebra, non c'è oscurità dove nascondere le azioni criminose.

23147 Perché sull'uomo (egli) quando andare presso El in giudizio.

24 Rovina i potenti senza investigare e mette in piedi altri al loro posto.

25 Infatti li riconosce dalle loro opere e di notte li distrugge e sono sopraffatti.

26 Li percuote più dei malvagi in luogo che tutti vedono.

27 Per questo: perché si allontanarono dal seguire lui e non imbroccarono tutte le sue vie.

28 (Fanno) giungere a lui il grido del misero; egli ascolta il grido dei poveri.

29 Egli riposa; chi lo condannerà? Egli nasconde la sua faccia; chi lo vedrà? Egli è sui popoli e sull'uomo insieme148,

30 dal potere dell'uomo perverso e dalle crudeltà del popolo.

31 Perché verso El uno dice: “ io sopporto ma, non mi sono comportato male”149.

32 All'infuori di ciò che io vedo, tu istruiscimi; se un crimine ho commesso, non ne farò altri.

33 Forse secondo te sarà ricompensato? Forse perché tu lo respingi? Perché sei tu che decidi, non io; di ciò che sai parla!

34 Gli uomini di cuore mi diranno e l'uomo saggio che mi ascolta:

35 “Job parla senza sapienza e le sue parole non sono assennate”.

36 Venga esaminato Job in modo definitivo circa la sua risposta di uomo empio.

37 Perché egli aggiunge al suo peccato la ribellione; in mezzo a noi batte le mani e moltiplica le sue parole contro El.

CAP. 35

1 Riprese Eliu dicendo:

2 Questo tu hai ritenuto essere il diritto: hai detto: il mio giudizio è più di quello di El.

3 Quando hai detto: che cosa importa a te? Che utilità ne traggo dal mio peccato?

4 Io risponderò a te con argomenti; a te e ai tuoi amici.

5 Contempla i cieli e guarda; osserva le nubi, sono in alto molto più di te.

6 Se tu pecchi, che cosa compi contro di lui? Se moltiplichi i tuoi peccati, che cosa fai a lui?

7 Se tu sei giusto che che cosa rechi a lui? Che cosa prende dalla tua mano?150

8 La tua malvagità è per un uomo come te; per un figlio d'uomo è la tua giustizia.

9 Da una moltitudine di oppressori gridano; invocano aiuto dal braccio dei forti.

10 Ma, non si dice: dov'è Eloah che mi ha fatto, che nella notte offre musica?

11 Il quale, prima degli animali della terra e degli uccelli del cielo, ci rende sapienti?

12 Allora gridano ma, egli non risponde davanti alla superbia dei malvagi.

13 E' inutile; El non ascolta e Sadday non presta attenzione.

14 Ma, quando tu dici che non vedi un processo davanti a lui che invece tu lo aspetti da lui.

15 Ora (dici) che non c'è punizione e non si cura molto dell'insolenza del peccato.

16 Giobbe invano apre la sua bocca e senza conoscenza moltiplica a vanvera le sue parole.

CAP. 36

1 Eliu continuò dicendo:

2 Attendimi un momento e io ti insegnerò, perché di Eloah ho ancora molti argomenti.

3 Prenderò da lontano il mio sapere e del mio fattore151 darò giustizia.

4 Giacché di sicuro la mia parola non mente; uno perfetto nelle scienze è davanti a te152.

5 Ecco, El è grande e non respinge; è potente e forte di cuore.

6 Non fa vivere il malvagio e dona giustizia agli indigenti.

7 Non allontana dal giusto i suoi occhi; sui troni dei re li fa sedere; per sempre sono innalzati.

8 Se imprigionati in catene e catturati con corde che affliggono,

9 ad essi rammenta le loro azioni e le loro ribellioni, delle quali si erano vantati.

10 Rivela alle loro orecchie la correzione, spiegando affinché si allontanino dall'iniquità.

11 Se ascolteranno e saranno sottomessi, finiranno i loro giorni in bellezza e i loro anni nel benessere.

12 Se non ascolteranno, da una freccia saranno trapassati e moriranno con insipienza.

13 I malvagi di cuore portano rabbia ma non chiederanno aiuto quando li incatena.

14 Muore in gioventù la loro esistenza e la loro vita di prostituti.

15 Libera il misero con la sua afflizione; si rivela alle loro orecchie con l'oppressione153.

16 Orbene, ti trascinerà fuori dalla bocca dell'afflizione; vivrai in spazio aperto e tranquillo e la tua mensa colma e succulenta.

17 Tu sei colmo di giudizi dell'empio; giudizio e sentenza ti prenderanno.

18 Guardati che la collera non ti trascini, per l'opulenza e l'abbondanza del riscatto, verso il tuo irrigidirsi154.

19 Forse stimerà il tuo grido d'aiuto? E' impossibile, e tutti i vigori della forza?

20 Non sbuffare la notte, poiché salgono i popoli dal loro posto.

21 Guardati di non volgerti alla malvagità, perché per questo sei stato scelto dalla miseria.

22 Ecco, El è sublime nella sua forza; chi è come lui, maestro?

23 Chi su lui controlla la sua condotta?

Chi può dirgli: hai agito male?

24 Ricordati di esaltare la sua opera, che gli uomini hanno cantata.

25 Tutti gli uomini l'hanno vista; l'uomo mortale contempla da lontano.

26 Ecco, El è così sublime non sappiamo il numero dei suoi anni e non possiamo scoprirlo.

27 Giacché egli toglie gocce d'acqua e spruzza pioggia a zampilli la sua fonte155.

28 Che le nubi estraggono e stillano sull'uomo abbondanti.

29 Ebbene, chi comprenderà la diffusione della nube e lo strepito delle sue capanne?

30 Ecco, diffonde su di lui la sua luce e copre il fondo del mare.

31 Perché con questi mezzi giudicherà i popoli e darà cibo alla grande.

32 Copre le mani di folgore contro il bersaglio.

33 Lo annuncia a lui il suo pastore del bestiame; indignazione contro l'iniquità.156



CAP. 37

1 Ebbene, per questo si agita il mio cuore e vuole uscire dal suo posto157.

2 Udite! Nella trepidazione si ode la sua voce e il lamento che esce dalla sua bocca.

3 Sotto tutti i cieli saettano i suoi lampi fino alle estremità della terra.

4 Dietro di lui muggisce il tuono e il fragore del tuono è la sua maestà; e non li trattiene158 quando si è udita la sua voce.

5 Maestosamente El con la sua voce compie grandi meraviglie che noi non riconosciamo.

6 Infatti della neve dice: “cadi a terra” così della pioggia scrosciante, i suoi poderosi acquazzoni.

7 Nella mano di ogni uomo sigilla la conoscenza delle sue opere – a tutti gli uomini.

8 Viene l'animale alla sua tana e rimane nel suo covo.

9 Dal sud viene l'uragano e dal nord il freddo.

10 El porta il freddo, e grandi distese di acqua si ghiacciano.

11 Respirando carica (di umidità?) la nube; la sua luce disperde la nube.

12 Egli tutt'intorno le sconvolge secondo la sua strategia perché eseguano, sulla faccia della terra, tutto ciò che comanda loro.

13 Colpiscono per punizione della sua terra o per misericordia .

14 Presta attenzione a questo Job: fermati a contemplare la maestria dei prodigi di El.

15 Forse che tu sai come s'impone Eloah su di esse e come fa brillare di luce la sua nube?

16 Forse che tu sai circa l'equilibrio della nube? Meraviglie di colui che è perfetto di conoscenze159.

17 Tu, i cui abiti sono caldi quando la terra riposa dal vento del sud?

18 Tu, hai disteso con lui i firmamenti solidi come specchi di metallo fuso?

19 Spiegaci cosa diremo a lui; non possiamo argomentare con parole oscure.

20 Si può rivolgersi a lui: parlerò io? O uno dice che è sfinito?

21 Adesso non vedono la luce splendente fra le nuvole; passa un vento e le spazza via.

22 Dal nord arriva oro su Eloah, ammirabile splendore.

23 Sadday non lo incontriamo - eccelso di potenza e di diritto e di grande giustizia – egli non risponderà.

24 Per questo lo temono gli uomini; non guarda nemmeno i sapienti di cuore160.



CAP: 38

1 Intervenne dalla tempesta Yhwh dicendo a Giobbe:


2 Chi è costui che oscura il giudizio con parole prive di conoscenza?


3 Per favore, cingiti i fianchi come un guerriero, io ti chiederò e tu mi farai conoscere!161


4 Dov’eri tu quando io ho messo le fondamenta alla terra? Dimmelo se hai intelligenza della cosa!


5 Chi ha stabilito la sua dimensione? Che tu sappia o chi ha steso su di lei la corda?162


6 Su cosa furono affondate le sue basi? O chi gettò la sua pietra d’angolo?


7 Quando insieme esultavano le stelle del mattino e gridavano tutti i figli di Elohim.


8 E chiuse con battenti il mare, quando impetuoso usciva dal seno?


9 Quando posi per suo abito una nuvola e per sua fascia la nebbia.


10 Imposi su di lui la mia legge e misi un catenaccio ai battenti.


11 E dissi: fin qui potrai venire ma non oltre; qui giungerà l’orgoglio delle tue onde.


12 E’ dai tuoi giorni163 che hai dato ordini al mattino? Hai conosciuto mai il sorgere dell’aurora? Hai conosciuto il suo posto?


13 Per afferrare i lembi della terra e da essa scuotere i malvagi?


14 Si trasforma come impronta sull’argilla e stanno in piedi come un vestito.164


15 Dei malvagi la loro luce è trattenuta e il braccio minaccioso sarà spezzato.


16 Hai forse camminato fino alle sorgenti del mare? Hai camminato fino a scoprire l’abisso?


17 Ti hanno mostrato le porte della morte? Hai veduto le porte dell’oscurità?


18 Hai considerato l’ampio spazio della terra? Racconta! Se conosci tutto di essa!


19 Qual è la strada dove risiede la luce? E la tenebra, qual è il suo posto?


20 Già che tu la prendesti nel suo territorio, perché conosci i sentieri della sua casa!


21 Hai saputo perché già allora eri nato e, grande è il numero dei tuoi giorni.165


22 Sei forse arrivato nei magazzini della neve? Hai forse visto i magazzini della grandine?


23 Che io ho riservato per il tempo della siccità, per i giorni dello scontro e della guerra.


24 Qual è il percorso che diffonderà la luce, come si spargerà il vento del sud sulla terra?


25 Chi ha aperto un fossato per l’inondazione e la strada al temporale tuonante?


26 Per far piovere sulla terra dove non c’è nessuno; sul deserto senza uomini?


27 Per saziare luoghi desolati e distrutti e per far germogliare e crescere erba?


28 C’è forse un padre della pioggia? O chi ha fatto nascere le gocce di rugiada?


29 Dal ventre di chi, esce il ghiaccio? E la brina del cielo chi la partorisce?


30 Come pietra, le acque si tengono nascoste; la superficie dell’abisso si ghiaccia.


31 Tu sai legare i lacci di Chimà e sciogliere i legami di Chesil?166


32 Sai fare uscire Mazarot a suo tempo e l’Orsa coi suoi figli consolare?


33 Conosci tu le leggi del cielo? Eserciti tu la sua funzione sulla terra?


34 Sai alzare la tua voce fino alle nubi affinché una massa enorme di acqua ti ricopra?


35 Puoi scagliare fulmini e essi vadano e ti rispondano: eccoci! - ?

36 Chi ha posto nell’intimo la sapienza? Chi ha dato al gallo167 l’intelligenza?


37 Chi conterà le nubi con sapienza? E le giare del cielo che le farà giacere


38 quando l’impasto di sabbia di fonderia e le zolle si attaccano insieme?


39 Cacci tu la preda per la leonessa e i loro cuccioli vivi, li sazierai tu?


40 Quando si accovacciano nelle tane; quando giacciono nascosti in agguato?


41 Chi rifornisce al corvo il suo sostentamento? Quando i suoi nati gridano a El vagando per mancanza di cibo?



CAP. 39

1 Forse tu sai quando partorisce il camoscio rupestre, hai spiato il parto della cerva?

2 Tu conti le lune della loro gravidanza e sai quando partoriscono?

3 Si accovacciano, gettano fuori i figli e i loro dolori allontanano.

4 Si svegliano i loro figli, crescono all'aperto, escono e non tornano più dalle loro madri.

5 Chi manda libero l'asino selvatico; le catene dell'onagro chi le ha tolte?

6 Ho posto nella steppa la sua casa e fatto alloggiare in luogo salato.

7 Egli ride del chiasso della città, non sente il fracasso dei mulattieri.

8 Gira sulle montagne, il suo pascolo quindi va in cerca di ogni spazio verde.

9 Vorrà forse il bisonte essere tuo schiavo ovvero passare la notte alla tua mangiatoria?

10 Puoi legare il bisonte nel solco con le sue corregge ovvero sarchierà in profondo dietro di te?

11 Ti potresti fidare di lui per la sua grande forza, lasceresti a lui il tuo lavoro?

12 Ti affideresti a lui perché ritorni e raccolga il tuo seme nella tua aia?

13 L'ala degli struzzi batte giocosa; la cicogna il piumaggio e le penne.168

14 Quando abbandona in terra le uova sulla sabbia per essere riscaldate,

15 dimentica che un piede potrebbe schiacciarle, un animale selvatico potrebbe calpestarle.

16 Tratta con durezza i suoi figli, come non suoi, come vana è la sua fatica e non se ne rende conto.

17 Perché Eloah gli ha tolto la saggezza, non ha avuto parte nella distribuzione dell'intelligenza.

18 Al tempo del volo si erge in alto e ride del cavallo e del suo cavaliere.

19 Puoi forse dare al cavallo la sua potenza, puoi rivestire il suo collo della criniera?

20 Puoi farlo sussultare come una cavalletta? La bellezza del suo sbuffare è formidabile.

21 Scalpita nel profondo e gioisce nella forza; esce incontro alle armi.

22 Sfida la paura, non teme e non fugge davanti alla spada.

23 Su di lui vibra la faretra, la punta della lancia e il giavellotto.

24 Nell'agitarsi intrepido inghiotte la terra e non resiste al suono del corno (sofar).

25 Basta il corno e dice jhà169, da lontano fiuta la battaglia, il fragore dei comandanti e il grido di guerra.

26 E' forse dalla tua intelligenza che si innalza in volo il falco e dispiega le sue ali verso il meridione?

27 O per tuo ordine si innalza l'aquila quando in alto costruisce il suo nido?

28 Alloggia sulla roccia, passa la notte su uno spuntone di roccia, sui dirupi.

29 Da là riconosce il cibo in lontananza, i suoi occhi lo vedono.

30 I suoi pulcini succhiano il sangue; dove ci sono carogne là c'è lei170.



CAP. 40

1 Rispose Yhwh a Job dicendo:

2 Discute con Sadday il censore degli argomenti di Eloah? Risponda dunque!

3 Rispose Job a Yhwh dicendo:

4 Ecco, io sono spregevole, cosa ti posso dire? Ho messo la mia mano sulla bocca.

5 Ho parlato una volta, non risponderò; due volte ma non continuerò.

6 Dal turbine rispose Yhwh a Job e disse:

7 Cingi dunque come uomo il tuo fianco, ti chiederò e tu mi farai conoscere171.

8 Forse vuoi annullare perfino il mio giudizio? Faresti di me il colpevole per essere tu il giusto?

9 Oppure tu hai il braccio come El e la tua voce, come la sua, rimbomba?

10 Adornati dunque di maestà, di magnificenza e di luce; rivestiti di dignità.

11 Spargi i furori della tua ira; guarda ogni superbo e umilialo.

12 Guarda ogni superbo e sottomettilo; schiaccia i malvagi al loro posto.

13 Seppelliscili nella polvere insieme; il loro volto avvolgilo nel sudario e sia nascosto.

14 Allora anch'io ti loderò perché la tua destra ti ha salvato.

15 Ecco dunque Beemot (ippopotamo) che io ho fatto con te, mangia sia erba che carne.

16 Ecco, la sua forza è nei suoi fianchi e il vigore dei suoi muscoli nel suo ventre.

17 Mostra la coda come il suo cedro; i nervi della sua coscia sono intrecciati.

18 Le sue vertebre tubi di bronzo; le sue ossa come sbarre di ferro.

19 Ecco, la prima impresa di El, (solo) il suo creatore può avvicinare la sua spada.

20 Giacché i monti gli portano il cibo e tutti gli animali selvatici là si divertono.

21 Sotto il loto si riposa al riparo del canneto e della palude.

22 Il loto lo protegge con la sua ombra, lo circondano i salici del torrente.

23 Ecco il fiume può far danno ma, egli non fugge, si sente sicuro quando il Giordano gorgoglia impetuoso alla sua bocca.

24 Per i suoi occhi lo prendono; con i lacci uno gli perfora il naso.

25 Tu puoi tirare il Leviatan (coccodrillo) con l'amo? E con una corda tener ferma la sua lingua?

26 Tu puoi mettere un gancio nel suo naso e con l'uncino perforare la sua mascella?

27 Insisterà forse con te, ti supplicherà con parole gentili?

28 Stipulerà forse un patto con te? Tu lo prenderai come servo per sempre?

29 Ti divertirai con lui come fosse un uccello? Lo legherai per le tue figliolette?

30 Discuteranno di lui i soci in affari? Lo divideranno i cananei?

31 Puoi forse riempire di dardi la sua pelle e con arpioni la sua testa?

32 Poggia su di lui la tua mano; ricorda la battaglia; non ci riproverai!



CAP. 41

1 Ecco, la sua speranza è smentita, anche alla sua vista si resta abbattuti.

2 Non c'è nessuno, seppur spietato, che lo provochi; chi davanti a lui saprà resistergli?

3 Chi mi ha affrontato io risarcirò; sotto tutti i cieli quello è mio.

4 Non solo delle sue membra, dirò delle sue forze e la bellezza delle sue forme.

5 Chi ha aperto la pelle del suo manto, la sua doppia corazza, chi è entrato?

6 La porta della sua bocca chi mai l'ha aperta? La circondano i suoi denti spaventosi.

7 Orgoglio è la fila degli squami, bloccati da uno stretto sigillo.

8 L'una con l'altra accostate; un soffio non entra tra di esse.

9 Aderiscono l'una all'altra, sono legate e non si separano.

10 Il suo starnuto splende di luce e i suoi occhi come palpebre dell'aurora.

11 Dalla sua bocca escono fiaccole, sprizzano come scintille di fuoco.

12 Dalle sue sbuffate esce fumo come pentola fumante e bollente.

13 Il suo respiro incendia le brace e la fiamma esce dalla sua bocca.

14 Nel suo collo dimora la forza e davanti a lui balza il terrore.

15 La sua pinguedine aderisce e stringe su di lui, non sobbalza.

16 Il suo cuore è fuso172 come pietra; fuso come la macina inferiore173.

17 Al suo levarsi tremano gli Elim174, amareggiati si ritirano.

18 Raggiunto, la spada non si alzerà a penetrarlo, né lancia, né dardo, né giavellotto.

19 Ritiene come paglia il ferro; come legno tarlato il bronzo.

20 Non lo mette in fuga l'arciere; come stoppia si trasformano per lui le pietre lanciate con la fionda.

21 Come una paglietta tiene in conto la clava; e se la ride del vibrare del giavellotto.

22 Sotto di sé ha punte acute di cocci; striscia come la trebbia sul fango.

23 Fa bollire come una pentola il profondo; il mare solleva come una vaso di profumi.

24 Dietro di sé illumina un cammino e ritiene l'abisso come in vecchio canuto.

25 Non c'è nessuno sulla terra tranquillo come lui, come lui creato senza paura alcuna.

26 Guarda dall'alto tutti i grandi animali; egli è sopra tutti i figli delle belve.



CAP. 42

1 Rispose Job a Yhwh dicendo:

2 Tu sai che tu puoi tutto e non c'è da te progetto impossibile.

3 Chi è questi che offusca il progetto senza sapere? Così ho fatto annunzi, senza che io sapessi, prodigi più grandi di me e non sapevo niente!175

4 Ascolta dunque, io ti parlerò e ti chiederò e tu mi farai conoscere176.

5 Avevo sentito di te per sentito dire ma, adesso i miei occhi ti hanno visto.177

6 Per questo ritratto e mi pento, nella polvere e nella cenere.

7 Fu così che dopo aver detto queste parole a Job, Yhwh disse a Elifaz il teimanita:

8 Si è accesa la mia ira contro di te e contro i due amici tuoi perché non avete parlato di me con rettitudine, come il mio servo Job. Adesso prendete sette tori e sette montoni, andate dal mio servo Job e offriteli in olocausto per voi e Job il mio servo pregherà per voi; perché solo per la sua faccia178 io perdonerò, affinché non finisca col fare contro di voi un crimine, perché non avete parlato di me con rettitudine, come il mio servo Job.

9 Andarono Elifaz il temanita, Bildad il suchita, Zofar il naamatita e fecero ciò che aveva detto loto Yhwh; perdonò Yhwh per la faccia di Job.

10 Yhwh rivoltò la condizione di Job dopo che ebbe pregato per i suoi amici; aumentò Yhwh del doppio tutto ciò che era appartenuto a Job.

11 Giunsero da lui tutti i suoi fratelli e tutte le sue sorelle, tutti i suoi conoscenti di una volta e mangiarono con lui nella sua casa; condivisero il suo dolore e lo compatirono per tutte disgrazie che Yhwh gli aveva fatto provare; diedero ciascuno del denaro e ciascuno un anello d'oro.

12 Yhwh benedisse l'avvenire di Job più del suo passato; fu così che possedette quattordicimila pecore, seimila cammelli, mille copie di buoi e mille asine.

13 Ebbe quattordici figli e tre figlie.

14 Chiamo il nome della prima Colomba, il nome della seconda Cassia, il nome della terza “ Punta di Ombretto”179.

15 Non si incontrarono mai donne belle come le figlie di Job su tutta la terra; il loro padre diede ad esse l'eredità insieme ai loro fratelli.

16 Dopo tutto questo Job visse centoquaranta anni e vide i suoi figli e i figli dei suoi figli, quattro generazioni.

17 Job morì vecchio e sazio di anni.



1 A proposito di quando è stato scritto e del valore della traduzione greca rispetto all’originale ebraico è utile consultare lo studio di G. Garbini in “Letteratura e politica nell’Israele antico” ed. Paideia pag. 134.

2 E’ detto in modo ironico al posto di maledire. Il commento della Cei è diverso: non si vuole accostare al nome divino, una parola negativa, come maledire.

3 Io traduco tutti gli anni, perché si tratta di banchetti rituali compiuti ogni anno cfr. G.Garbini idem.

4 Come al versetto 5

5 Forse sono predoni del deserto.

6 I caldei nella Bibbia ebraica indicano gli abitanti della Mesopotamia del VI sec. a. C. Qui forse sono anch’essi predoni del deserto.

7 Letteralmente: “Sarà il nome di Yhwh da benedire”

8 Il “benedire” sempre col significato dei versetti precedenti e, anche nei seguenti.

9 Bestemmiare Elohim comportava la pena di morte.

10 Da questo capitolo il genere letterario assume un andamento poetico e quindi la traduzione diventa molto difficile da rendere in italiano. Come avviene per tutti i generi poetici e in tutte le lingue; con parole tronche, composte, nuove ecc. Tutti i traduttori italiani consultati da me trovano il senso dei versi facendo riferimento anche alla versione greca dei LXX e alla Vulgata di Gerolamo. Cosa che faccio anch’io utilizzando dei LXX una traduzione francese, perché non capisco il greco biblico.

11 Questo versetto è considerato oscuro e difficile.

12 Versetto incomprensibile, non si capisce a chi si allude.

13 Qui è sottinteso lo Sceol, gli inferi.

14 Versetto difficile da tradurre.

15 I versetto è quanto gli avrebbe sussurrato la figura misteriosa apparsa in visione a Elifaz.

16 La parola ebraica è “toolà” ed è usata solo qui. La traduzione in italiano è la più varia. Trattandosi di angeli non è chiaro di cosa venissero rimproverati.

17 Questo versetto e i seguenti 4 e 5 sono corrotti nel testo e difficili da tradurre. Tutte le traduzioni consultate sono frutto di congetture, così anche la mia.

18 Si tratta della porta della città, luogo di riunione pubblica.

19 Traduzione congetturale, il testo è corrotto.

20 Questa metafora indica la maldicenza.

21 Altra metafora per indicare la fine matura di ognuno come quando si miete il grano maturo.

22 E’ uno dei nomi con i quali si indica Dio in questo testo sono più d’uno: Eloah, Sadday, El etc.

23 La parola “halmut” è usata solo qui ed è tradotta in vari modi.

24 Versetto incomprensibile.

25 Le parole tra parentesi mancano nel testo, servono a rendere chiaro l’italiano.

26 Capacità di reagire alla sventura.

27 Questo e il v.16 sono difficili da comprendere.

28 Fin dove speravano di trovare acqua per le carovane.

29 Il TM è così, ma il senso logico vorrebbe “siete così per me”

30 Violenti che incutono terrore, prepotenti.

31 Parole pronunciate a vanvera.

32 Giobbe rivendica di essere un uomo giusto.

33 Il TM è incomprensibile, qui forse si allude al crepuscolo della notte, cioè all’alba. Le traduzioni italiane di questo versetto si affidano alla LXX che recita così: “Se mi corico dico: quando farà giorno; se mi alzo: quando verrà la sera? Sono sopraffatto di sofferenze dalla sera all’aurora.

34 La spola del tessitore.

35 Giobbe si rivolge a Dio.

36 Il TM è così, alcune traduzioni italiane appoggiandosi alla LXX congetturano un versetto molto diverso nel senso cfr. CEI 1974

37 Il verbo è al plurale nel TM.

38 Letteralmente: “ con i carboni ardenti del suo naso”

39 Nomi delle costellazioni di allora.

40 Il TM è così, anche se la logica vorrebbe “chi lo convocherà” cfr. la LXX.

41 Qui il testo è corrotto, i più traducono “con l’acqua di neve” rifacendosi alla LXX, così anche Girolamo.

42 Anche qui a me il testo sembra corrotto. I più traducono “un arbitro”.

43 Penso che qui si intenda che Dio non manifesta all’uomo la sua benevolenza e rende dubbioso l’uomo della esistenza di Dio.

44 In tutto il versetto sono usati termini di significato giuridico e militare.

45 Qui Sofar allude secondo me agli occhi dello stesso Job, non a Eloah, citato prima.

46 Si tratta di un proverbio di allora; si può tradurre in diversi modi; non si conosce il significato.

47 Il verbo indica qualcosa di forgiato in fonderia.

48 Farai indagini, guarderai in giro.

49 Sperare nell’ultimo respiro.

50 Il testo è così: alla prima e alla terza persona.

51 Per chi fa dio se stesso.

52 La parola ebraica ha parecchi significati, tutti legati ad una lunga esperienza di vita.

53 Alzare il viso o gli occhi è segno della grazia che il re fa all’imputato. In questo versetto chiede se terranno la parte di El in caso di litigio.

54 Il dizionario dice oggetto concavo o convesso: borchie per scudi.

55 Sono detti proverbiali, significa mettere in gioco la propria vita.

56 La frase è rivolta agli amici.

57 Qui si rivolge a Dio.

58 In questo versetto non è chiaro chi si sveglierà se l’uomo o i cieli. Il verbo svegliarsi è al plurale perché i cieli in ebraico sono sempre plurali.

59 Potrà rivivere? Risuscitare? A quest’epoca l’idea della risurrezione della carne ancora non c’era!

60 Gli antichi sapienti non si erano contaminati con altre popolazioni. Nei versetti che seguono è spiegata questa antica sapienza.

61 Testo incerto, le versioni italiane si rifanno alla versione della LXX che traduce l’ebraico con maggiore chiarezza e con qualche modifica. La stessa cosa vale per i versetti 31 e 33.

62 Qui Giobbe si rivolge a Dio.

63 I versetti 7 e 8 sono corrotti; i termini ebraici sono usati in senso giuridico, come fossimo in un dibattimento. Ogni traduttore congettura a piacere.

64 Il TM è proprio così.

65 Qui si allude a un testimone come accusatore.

66 Testo difficile e incomprensibile.

67 Testo difficile, forse è un proverbio: fare il prodigo con gli amici mentre i figli muoiono di fame.

68 Coloro che hanno mani pure.

69 Cadavere in decomposizione.

70 Qui Bildad si rivolge ai suoi due amici.

71 Qui si rivolge a Giobbe.Il TM inizia con la terza persona, Cei traduce: “strazi la tua vita col tuo furore” sarebbe più logico.

72 Si riferisce a una malattia mortale.

73 Forse c’è un riferimento a figure mitologiche.

74 Dare un senso compiuto ai versetti di questo capitolo, è impresa non facile perché il testo è impreciso e poco chiaro forse anche ritoccato in qualche passaggio. Si chiarirà con abbondanti note.

75 Si ricorda che le discussioni tra Giobbe e Dio (chiamato in vari modi) avvengono come fossimo in ambiente giudiziario con accusa e difesa.

76 Questo versetto forse allude al fatto che Giobbe ricco e potente si considerava degno di un re.

77 Il testo ebraico usa sempre una metafora molto intrigante: “Il suo naso ha sbuffato contro di me”.

78 Il dizionario per il vocabolo amah traduce schiava, serva, concubina, essendo Giobbe ricco e potente mi pare ovvio che avesse schiave serve e concubine al suo servizio..

79 Dovrebbero essere i suoi figli, che però a questo punto della storia sono già tutti morti.

80 La metafora dei denti indica l’estrema magrezza in cui è ridotto Giobbe.

81 Da questo versetto fino alla fine del capitolo il TM è molto confuso forse interpretato dallo stesso TM, le traduzioni sono ricche di congetture, la mia resterà più vicina possibile alla lettera del testo, senza tentare interpretazioni.

82 Goel è un termine giuridico che indica nella Bibbia ebraica un parente stretto con compiti di vendicatore del sangue, cioè compiere la vendetta per un parente ucciso. Anche un “ riscattatore” in materia di matrimoni o eredità.

83 Le traduzioni italiane traducono il verbo ebraico con “contemplerà” si tratta di una interpretazione.

84 Qui sembrerebbe più logico scrivere “contro di lui” ma il testo dice “contro di me”

85 Il termine Saday è usato accompagnato da El. Qui le traduzioni italiane traducono il termine con giudizio o giustizia, ovviamente interpretando.

86 Anche questo capitolo contiene molti versetti mal conservati o corrotti sicché le traduzioni sono le più varie; come al solito quelle italiane si avvalgono della traduzione della LXX e della Vulgata, poi si affidano a congetture.

87 Qui il soggetto è chiaramente Dio.

88 Anche qui si riferisce all’ira divina. La traduzione è congetturale quindi solo probabile.

89 Giobbe si occupa di Dio.

90 Evidente allusione a Dio.

91 La parola ebraica indica forse i testicoli – il testo è corrotto.

92 Cioè ben nutrito.

93 Di nuovo si rivolge ai suoi amici.

94 Qui si intende: “ per il tuo timor di dio”

95 L’uomo violento e altero.

96 I versetti 17-20 nel testo masoretico sono poco chiari, con l’aiuto della LXX gli si può dare un senso logico che non hanno nel testo ebraico.

97 Il TM è così, ma la LXX traduce: “ si è allontanato da lui” cioè da Dio, è più logico.

98 Io credo che qui sia sottinteso Elohim che è plurale.

99 Qui credo che si intenda la Torah come “insegnamento”.

100 Ofir era una località dell’Arabia da dove proveniva l’oro.

101 La parola ebraica significa “corna”

102 Il versetto è incomprensibile. La LXX traduce così: “ Poiché tu ti sarai umiliato, e dicesti: l’uomo si era inorgoglito ma, ha abbassato gli occhi, ed è salvo.”

103 La mia condotta di vita.

104 Il versetto è poco chiaro, la Cei congettura così: “Egli ha deciso ,chi gli farà cambiare”

105 Il versetto si presta a interpretazioni diverse.

106 Secondo alcuni commentatori la sequenza dei versetti sarebbe alterata, la mia traduzione segue il testo masoretico.

107 Qui si allude forse a un mostro marino

108 La sua condotta di ogni giorno

109 Credo che si intenda per la sua ricchezza.

110 Non è chiaro a cosa si alluda, forse al lavoro in miniera.

111 Il versetto è incomprensibile.

112Letteralmente sono fiumi.

113 Forse si allude alla fuoriuscita dagli argini. La parola ebraica indica anche il pianto

114 Così che si possa comprare

115 Un oro molto pregiato.

116 Con Cus si intende l'Etiopia.

117 Il termine usato nel testo è “adonai”. Il redattore non usa mai questa parola per indicare la divinità, tanto che si potrebbe arguire che non sia Dio a parlare all'uomo ma la Sapienza stessa. Le traduzioni della Cei traducono naturalmente Signore anche quando traducono Yhwh ovvero El nomi indicanti la divinità nel T.M.

118 Queste due qualità all'inizio del Libro sono indicate da Yhwh come caratteristiche di Giobbe.

119 Metafora per indicare la grande sovrabbondanza di beni

120 Sono lodi a Job per il suo comportamento.

121 Perché salvato da Job.

122 Metafora che indica clima favorevole all'agricoltura, applicata alla vita.

123 Nei versetti 2-8 sembra che Job si riferisca a persone che erano al suo servizio.

124 I versetti 11-14 sono un testo molto oscuro in ebraico, questa è una possibile traduzione.

125 La parola ebraica è intraducibile, ho usato la traduzione della Cei '74.

126 Dal TM sottinteso Dio. Altri traducono, basandosi sulla LXX, con riferimento all'orfano e alla vedova.

127 Ovviamente grazie alla generosità di Job.

128 Nelle sue azioni non poteva essere perfetto come Dio.

129 L'adorazione degli astri del cielo era considerato idolatria e era punita.

130 I versetti 38 e 39 alcune traduzioni li tralasciano o li collocano in altra posizione nel capitolo, altre traducono seguendo la LXX. La mia è una traduzione del TM.

131 Viene usata la solita forma: soffiare dal naso. Eliu è un personaggio nuovo.

132 La versione ebraica dice: con parole.

133 I versetti seguenti sono molto mal conservati, quindi di difficile traduzione.

134 Sollevare la faccia di qualcuno era il gesta del re che perdonava un suo suddito.

135 I versetti 9-11 sono le parole che Eliu attribuisce a Job.

136 Qui si riferisce a Dio.

137 Questo versetto è tradotto in italiano in diversi modi e con significati diversi.

138 Il termine ebraico indica qualcosa che viene lanciato.

139 Non ebbe una pena adeguata alla sua colpa. E' ciò che dovrebbe fare Job dopo essere stato perdonato

140 Il TM scrive: “io mentisco” poiché è riferito a El la logica vuole che El mentisca.

141 La parola ebraica indica un taglio che divide in due.

142 Con questa formula si intende “uomini assennati”

143 Testo incomprensibile.

144 Questo versetto è tradotto anche in altri modi.

145 Non è corrivo con i principi.

146 Questo versetto è un po' fuori del contesto.

147 I versetti 23-28 sono conservati male nel TM quindi la traduzione è difficile.

148 Alcuni traducono la parola ebraica “insieme” con “veglia”

149 Il testo del versetto è corrotto.

150 Il Lui è riferito a El

151 Il suo creatore.

152 Modesto Eliu!

153 Qui il soggetto e Dio che si rivela all'uomo nell'afflizione e nell'oppressione.

154 Versetto di difficile traduzione. Sembra dire: non lasciarti irrigidire contro Dio se il castigo è molto pesante.

155 Questo versetto è intraducibile. Le versioni italiane sono le più varie. Io sono ricorso alla Vulgata che recita così: “Aufert stillas pluviae et effundit imbres ad instar gurgitum” che io traduco così: “Toglie gocce di pioggia e fa scorrere gli acquazzoni come acqua zampillante.”

156 Questo versetto è intraducibile. Ecco qualche esempio di traduzioni italiane. Cei '74 “Lo annunzia il suo fragore, riserva d'ira contro l'iniquità”. Gianantonio Borgonovo: “Dio fa udire il suo tuono, la sua ira provoca disastri”. Giovanni Boccali e Florindo di Vincenzo: “ L'amico dà l'annunzio di lui che effonde lo sdegno sull'iniquità.

157 Vuole uscire dal petto.

158 Sono i suoi lampi.

159 Cioè Dio.

160 Coloro che osservano le sue prescrizioni.

161Ovviamente Yhwh si rivolge a Giobbe con ironia.

162La corda per prendere le misure.

163Da quando sei nato.

164Questo versetto e altri in questo capitolo sono incomprensibili.

165Hai vissuto a lungo dunque, continua l’ironia di Yhwh.

166Chimà e Chesil sono nomi di costellazioni celesti, così l’Orsa e Mazarot; non c’è accordo di quali costellazioni si tratti.

167La parola ebraica tradotta con gallo appare solo qui; nella LXX il versetto non c’è. La vulgata fa riferimento al gallo venerato in Egitto perché sapeva annunziare l’arrivo del giorno.

168 Il testo non è chiaro.

169 Si allude al nitrito del cavallo.

170 Si riteneva che l'aquila si nutrisse di animali morti.

171 Evidente l'ironia di Yhwh.

172 Il verbo indica materiale di fonderia, quindi duro.

173 Delle due macine era la più dura.

174 Il vocabolo indica El al plurale, cioè gli dei.

175 Questa è una confessione che Job fa a se stesso e corrisponde alla stessa domanda che Yhwh fa a Job in 38,2.

176 E sempre Job che chiede a Yhwh di essere istruito, vedi 38,3 dove la stessa richiesta la pone Yhwh a Job

177 Il testo fila meglio se dal vs 2 si passa al vs 5.

178 Per riguardo a lui.

179 L'ombretto cosmetico.