Le Storie della Bibbia

LE STORIE DELLA BIBBIA

giovedì 29 dicembre 2011

Auguri e buon anno.

Desidero porgere gli auguri di buon anno a tutti i sostenitori del governo Monti, mentre ai suoi avversari, specie quelli in malafede, auguro di cadere da una scala e rompersi qualche costola una vertebra una spalla ecc.
Che Tonino Di Pietro non brillasse per acume e intelligenza nello scegliere i candidati della sua lista è cosa che si è palesata abbastanza presto, almeno tre o quattro sono passati per opportunismo a sostenere Berlusconi, ultimo il famigerato Scilipoti. Ma, che Tonino non sapesse cogliere la differenza politica che esiste tra il precedente governo Berlusconi e l'attuale governo Monti, differenza macroscopica, fa pensare di Tonino che sia o in malafede o un cretino. Qualcuno pensa che sia entrambe le cose. Nei suoi commenti alla conferenza stampa di oggi, egli ha paragonato le dichiarazioni di Monti alle smargiassate e alle balle grossolane di Berlusconi, ditemi se possono essere paragonate, solo Di Pietro e Bossi le possono trovare uguali essendo entrambi e con essi i loro seguaci, o in malafede o cretini.
Certo che abbiamo in parlamento una quantità di esemplari, di varia umanità, veramente da far cadere le braccia. Se penso a personaggi come Calderoli, Bossi, Scilipoti, La Brambilla, Borghezio e tutta la fauna allevata nelle file leghiste e berlusconiane, devo innalzare un inno di lode al Presidente Napolitano che lo ha scelto e al governo Monti, perché al di là di quel che riuscirà a fare, almeno una cosa ci ha regalato in questo fine 2011: l'orgoglio e la dignità di essere italiani e persone per bene e ci fa sentire ancora cittadini di un'Europa migliore.

sabato 24 dicembre 2011

Piazza Montecitorio

Anche la vigilia di Natale i tre impostori si sono dati appuntamento in piazza Montecitorio per recitare le loro litanie contro il governo Monti.
Perché mai Bonanni e Angeletti che hanno sostenuto con alacre fervore fino a ieri il governo Berlusconi, oggi sono così accaniti nell'avversare le proposte del governo Monti? La ragione principale sta nel fatto che il governo Monti ha negato ai due il diritto di veto sulle politiche nazionali che interessano tutti gli italiani e ha rimesso al Parlamento le proprie scelte di politica economica, e il fatto per i due è imperdonabile.
Anche la signora Camusso non è da meno, purtroppo lei è solo il riflesso condizionato della Fiom, non riesce a comprendere che in parlamento non c'è una maggioranza di sinistra. La Fiom si sa ha qualche problema nel rapportarsi al potere, qualunque esso sia: democratico, tirannico, oligarchico di destra o di sinistra, loro sono comunque contro. Evviva così hanno sempre ragione!
Non mi va di scrivere di queste cose proprio a Natale e quindi smetto, porgo i miei auguri ai pochi che mi leggono e un particolare ringraziamento al Presidente Napolitano.

PS: Ai tre piacerebbe sicuramente essere dentro Montecitorio, in compagnia della Lega e dell'IDV, a fare sfoggio della loro eloquenza antigovernativa. Per ora è meglio che stiano fuori nella piazza!

giovedì 22 dicembre 2011

Il prode Anselmo cislino

"Forte coi deboli e debole coi forti" questo è il fulminante giudizio sul governo Monti, di quella mente illuminata di Bonanni Raffaele boss della cisl e fervente sostenitore del ministro Sacconi nel precedente governo Berlusconi. Non è la prima né sarà l'ultima delle sue irresistibili battute. Quel suo zio che avrebbe fatto meglio di Monti sicuramente gliene suggerirà delle altre.
In effetti il governo Monti è stato troppo debole con i sindacati i quali, secondo l'inchiesta condotta nel 2008 da Stefano Livadiotti, giornalista dell'Espresso, pubblicata da Bompiani col titolo: " L'altra casta. Privilegi.Carriere. Misfatti e fatturati da multinazionale", così sono descritti nel risvolto di copertina:
"I sindacati sono oggi nel pieno di una profonda crisi di legittimità, che rischia di cancellare anche i loro meriti storici. L'autore sostiene che lo strapotere e l'invadenza delle tre grandi centrali confederali, e le sempre più scoperte ambizioni politiche dei loro leader, hanno prodotto nel paese un senso di rigetto. Lo documentano i più recenti sondaggi d'opinione: solo un italiano su venti si sente pienamente rappresentato dalle sigle sindacali e meno di uno su dieci dichiara di averne fiducia. L'immagine del sindacato come di un soggetto responsabile, capace di interpretare gli interessi generali, si è dunque dissolta. E ha lasciato il posto a quella di una casta iperburocratizzata e autoreferenziale che ha perso via via il contatto con il paese reale, quello delle buste paga sempre più leggere e delle fabbriche dove si muore troppo spesso. Un apparato che, in nome di una concertazione degenerata in diritto di veto, pretende di avere l'ultima parola sempre e su ogni cosa. Che si presenta come il legittimo rappresentante di tutti i lavoratori. Ma bada in realtà solo agli interessi dei suoi iscritti, che valgono ormai meno di un quarto dell'intero sistema produttivo nazionale. E perciò si mette puntualmente di traverso a qualunque riforma in grado di mettere in discussione uno status quo fatto di privilegi".

Ora qualche numero fornito dal sito nazionale della Cisl.

Gli iscritti nel 2010 (non ci sono dati più recenti) sono, fra i lavoratori attivi, cioè esclusi i pensionati in totale 2.284.045 più della metà dei quali appartengono al Pubblico impiego o al parastato ( Elettrici, poste ecc.)
Dunque questo sindacato rappresenta una modesta quantità di lavoratori e di cittadini e quando pretende di essere consultato e pretende dal governo di concertare con lui la politica governativa che influenzerà la vita di 60 milioni di italiani, avanza una pretesa assolutamente inaccettabile. Sono queste pretese che minacciano la coesione sociale e la democrazia, non il governo Monti.

Il discorso vale naturalmente anche per il signor Angelletti, degno compare di Bonanni e anche per la signora Camusso, la quale poveretta deve immaginare e raffigurarsi, ogniqualvolta apre bocca, cosa dirà la Fiom. Forse è questa sua malcelata preoccupazione che la costringe ad avere sempre uno sguardo corrucciato e quella faccia da rappresentante dell'umana infelicità.

mercoledì 21 dicembre 2011

Chi tocca i fili muore!

Una volta sui tralicci dell'alta tensione c'era un cartello con un teschio molto eloquente e la scritta: "Chi tocca i fili muore". Nella sinistra politica italiana l'equivalente di quel cartello è l'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori.
Camusso: l'articolo 18 non si tocca e di rimando il segretario del Pd Bersani: Siamo matti a toccare l'articolo 18. Ha ragione Michele Serra che nel difendere anche lui l'intangibilità dell'art. 18, dice che è l'ultimo straccio di bandiera rimasto alla sinistra. Quand'è così mettiamoci il cuore in pace, le riforme in Italia la sinistra non le farà mai.

lunedì 19 dicembre 2011

Gli stranieri e i nativi

Nei giorni scorsi il cardinale Ravasi commentando i fatti delittuosi di Firenze e di Torino, ovviamente per condannarli, ricordava l'antica legislazione dell'Israele biblico in favore dello straniero e citava i passi contenuti nei libri dell'Esodo e del Levitico, sicuramente appropriati anche per l'Italia di oggi dove lo straniero è molto spesso maltrattato, emarginato, insultato non accolto fino a sfociare in atti delittuosi come quelli ricordati. Ricordava anche di aver ascoltata una radio locale mentre era in vacanza sul lago di Como, non faceva il nome ma era chiaro che si trattava di radio padania, la radio dei leghisti dove gli ascoltatori esprimevano le loro opinioni sugli stranieri verso i quali il meglio che si poteva ascoltare erano insulti. Ebbene per farla breve, nella provincia di Brescia, dove ci sono molti sindaci e amministratori leghisti, l'atteggiamento nei confronti degli stranieri non è propriamente quello dell'antico Israele o quello del vangelo di Matteo. Anzi alcuni di loro hanno avuto l'onore delle cronache nazionali proprio per la protervia dei loro comportamenti. Eppure la voce dei parroci non si è levata molto in alto per far sentire l'insegnamento della Sacre Scritture, forse la lettura dell'antico testamento gli è un poco ostica, eppure il loro Vescovo ha sempre usato parole chiare e alte, evidentemente sono anche un po' sordi e un po' distratti. Va da sé che io sono a favore dello "ius soli" vale a dire che chi nasce in Italia è di diritto cittadino italiano indipendentemente dalla nazionalità dei suoi genitori.

Come si diventa reazionari

Dopo l'operazione alla spalla destra, che mi è costata un lungo periodo di inattività, ora, dopo le cure riabilitative di efficenti fisioterapiste, posso ricominciare a scrivere senza soffrire troppo. L'unico problema che mi fa un poco indugiare è: di cosa è opportuno scrivere. Stando ai giornali on-line di questi ultimi giorni e leggendo le dichiarazioni dei dirigenti sindacali, in particolare contro la ministra signora Fornero, le critiche al governo Monti di leaders come Vendola, Ferrero, Diliberto, Di Pietro e compagnia imbrogliando, per non parlare dei capi leghisti, il cui programma è solo quello di disfare l'Italia, il sentimento che mi suscitano tali dichiarazioni e posizioni è quello di diventare senza indugio un reazionario. Si parla tanto di antipolitica, i primi che stanno alimentando l'antipolitica sono proprio i dirigenti sindacali e i capi politici come Vendola e Di Pietro. Sarà un antipolitica di sinistra, però fa il paio, anzi è identica all'antipolitica della destra, come quella dei leghisti, che sono anche anti-italiani, e delle frange ex missine del PDL. A me adesso però interessa quella di sinistra perché mi risulta molto indigesto il fatto che non si capisca la differenza tra il governo di cialtroni che ci ha portato al punto drammatico in cui siamo e un governo di persone serie e oneste come il governo Monti. Camusso, Bonanni e Angeletti, questi tre impostori, hanno continuato a vivacchiare fingendo di essere divisi su tutto lasciando che il governo Berlusconi-Bossi ci portasse allo sfacelo, ed ora con un linguaggio poco meno che da osteria scimiottando i leghisti vogliono fare la rivoluzione. Con i dipendenti pubblici! Ci sarebbe da ridere se non fossimo nella situazione disastrata che sappiamo, la verità è che vogliono far saltare il governo Monti e mandarci insieme con i vari Vendola Di pietro e compagni della destra, tutti in malore. A questo punto sarebbe opportuno che anche nel PD si facesse un po' di chiarezza, sarebbe utile sapere se si vuole sostenere il governo Monti e la sua politica riformatrice o se si preferisce ascoltare le sirene della demagogia e della sbracatura filo populista dei falsi rivoluzionari di sinistra. Sia chiaro per me e per chi mi legge, io sto con la ministra Fornero e con Pietro Ichino ispiratore della modifica della legislazione sul lavoro.
Ancora due parole per i leghisti. Sono stati al governo fino a ieri, hanno votato tutte le porcate del governo ed ora vogliono boicottare le tasse che loro stessi avevano proposto. Se i sindaci leghisti si rifiutano di far pagare l'IMU vanno messi in galera, non c'è altra maniera per salvare l'Italia. So bene che ciò che scrivo non lo leggerà nessuno, scrivo solo per me stesso per fissare alcuni punti fermi e non perdere la speranza che si possa ancora fare qualcosa di ragionevole in questo nostro disgraziato Paese. Sono molto pessimista.