Le Storie della Bibbia

LE STORIE DELLA BIBBIA

giovedì 25 agosto 2011

Una preziosa lezione di economia politica

La Repubblica di oggi pubblica un ampio "scenario" di due pagine dedicato alla situazione economica dei mercati, a cura del prof. Alessandro Penati docente di Finanza aziendale all'Università cattolica di Milano e collaboratore di Repubblica.
Alla domanda: La manovra finanziaria del governo ci farà uscire dalla crisi? Il professore risponde: " No. La manovra, ma anche le proposte dell'opposizione, tendono a minimizzare l'onere per elettori e interessi della rispettiva parte politica." Secondo il professore non basta puntare al pareggio di bilancio per 2013, occorre invece puntare a ridurre nel tempo lo stock del debito e per questo obiettivo fa le seguenti proposte:
"1) Evitare tutti gli interventi di natura temporale, come la tassa di solidarietà o le patrimoniali una tantum; 2) rallentare la crescita della spesa previdenziale, principale voce di costo; 3) eliminare la boscaglia di enti inutili e relativi costi ; 4) eliminare, fra le centinaia di detrazioni, deduzioni,facilitazioni, contributi, sussidi, incentivi concessi a imprese e individui, quelli che sono solo canali per foraggiare interessi particolari; 5) privatizzare e vendere beni e aziende pubbliche per abbattere lo stock del debito; 6) tassare i consumi invece dei redditi personali e di impresa per non deprimere la crescita, penalizzando chi lavora e produce; 7) tassare stabilmente tutti gli immobili ( a valori di mercato) per fornire le risorse agli enti locali, abolendo le addizionali sui redditi.
Di tutto questo non c'è traccia nella manovra. Che non è risolutiva. E quindi non sarà l'ultima."

Mi pare che ci siano sacrifici per tutti; fra gli enti inutili penso che si debbano annoverare anche le Provincie; La sola cosa che manca, ma il professore l'ha detta all'inizio, è una classe dirigente politica che abbia coscienza della grave situazione in cui siamo finiti e quindi capacità e coraggio di chiedere agli italiani i giusti sacrifici per ricominciare.
Tuttavia anche solo prendere atto di cosa sarebbe necessario fare e smetterla di prenderci in giro a vicenda, dal governo all'opposizione alle parti sociali ecc, sarebbe già iniziare ad allontanarci dal baratro.
Utile per tutti leggere l'intero servizio. Ma i nostri dirigenti politici sono informati della gravità dei problemi? Io ho qualche dubbio, anzi, per molti di loro sono certo della loro grassa ignoranza.

sabato 20 agosto 2011

Evasione e favori fiscali in Italia

Il cardinale Bagnasco si è accorto che le cifre dell'evasione fiscale in Italia sono impressionanti e, finalmente, ha dichiarato che una decisa politica di contrasto all'evasione, che nella manovra in discussione al senato, non c'è, sarebbe auspicabile. Il cardinale sembra non sapere che la Chiesa cattolica in Italia gode di un trattamento fiscale di tutto favore essendo esentata dal pagamento di tasse che gli altri invece pagano. Tanto che questa sua dichiarazione ha immediatamente innescato sul Web una caterva di dichiarazioni aspramente critiche nei confronti della Chiesa. Accusata di ipocrisia e di essere trattata con favore a danno degli italiani.
Vale sempre l'antico adagio che bisogna stare attenti da che pulpito si fa la predica. E oggigiorno, dispiace constatarlo, il collegio cardinalizio italiano, tra chi si occupa di affari immobiliari, chi si occupa di strutture ospedaliere, chi di banche e affari e transazioni varie, chi si occupa di mondane manifestazioni politiche e conviviali incontri con politici poco esemplari, di tutto sembrano occuparsi i nostri cardinali meno che delle famiglie e dei problemi economici della popolazione messa a dura prova dalla crisi economica.
Non sarebbe meglio incominciare a dare il buon esempio?

domenica 14 agosto 2011

Abolite le principali feste civili dell'Italia repubblicana

Questo governo, infarcito di ex missini, vale a dire nostalgici del fascismo, con un presidente che non ha mai festeggiato il 25 aprile e con ministri leghisti che dell'Italia e della Costituzione nata dalla Resistenza, se ne fregano del tutto, con un colpo solo ha abolito le più importanti feste della tradizione repubblicana, democratica e antifascista della nostra storia recente: il 25 aprile, festa della Liberazione, il 1° maggio, festa dei lavoratori, e il 2 giugno festa della Repubblica e della Costituzione. La decisione dovrebbe migliorare le condizioni economiche del Paese. Solo i grulli possono credere a stupidaggini del genere. Ci sarà qualcuno che protesta in Parlamento? Speriamo, altrimenti non mi resta che invocare i santi Faustino e Giovita!

giovedì 11 agosto 2011

Una biografia esemplare

Io nacqui nel 1939 lo stesso anno nel quale Hitler scatenò la seconda guerra mondiale, primo di cinque figli ebbi la mia prima educazione nella strada e all’oratorio. Fui chierichetto per lungo tempo, tifai per Fausto Coppi, cominciai a lavorare a quattordici anni. Desiderai di possedere una bicicletta da corsa e di suonare la fisarmonica, ma non avevo i soldi per soddisfarli. Quando li ebbi comprai la Vespa. Feci la naja negli alpini, poi comprai la Fiat Cinquecento. Quando mi iscrissi all’Università come lavoratore studente, i figli rivoluzionari della borghesia, cominciarono a distruggerla. Volevano cambiare il mondo, impedirono solo ai figli dei proletari di diventare classe dirigente. Mi sposai con una collega di lavoro e insieme abbiamo avuto tre figli. Sono stato democristiano, ho conosciuto molti dc e molto ho imparato dai migliori di loro. Ho servito la mia città come amministratore per qualche lustro. Ora sono pensionato.

La fine dell'Italia repubblicana

Avevano incominciato all'insegna di "Roma ladrona" e sono finiti col tenere il sacco alla più famelica banda di ladri che abbia mai governato l'Italia. Ed ora siamo alla sfascio, alla fine di quel Paese che aveva nome Italia. Questo è il risultato del binomio Bossi-Berlusconi. Si tratta in fondo di una vittoria della Lega, era questo infatti ciò che per anni hanno predicato e, dal governo dove sono insediati, realizzato: la fine dell'Italia, per loro considerata poco più che un territorio. Gli anti italiani hanno vinto, purtroppo con il consenso di molti italiani e con la compiacenza di chi non ha mai capito con chiarezza il pericolo rappresentato dalla Lega per le sorti d'Italia. Ora che forse hanno aperto gli occhi è troppo tardi perché non solo siamo allo sfascio economico, ma, e ciò è molto peggio, siamo a una sgangherata fine delle istituzioni democratiche. Che pure si erano mantenute salde anche nel periodo più nero della storia della Repubblica, cioè durante gli anni di piombo. Come non incazzarsi quando si assiste alle baggianate che raccontano in TV i leghisti e i berlusconiani in servizio permanete, i vari professor Pangloss che hanno continuato a predicare l'ottimismo mentre si stava andando a fondo? Ci sarà ancora qualche generazione di giovani ribelli?

mercoledì 3 agosto 2011

Bollettino medico

Oggi sono uscito per la prima volta dal 6 luglio scorso, a prendere il giornale. Ho trascorso tutto il mese di luglio chiuso in casa, immobile sul letto, dolorante. Non è ancora finita, spero di migliorare nei prossimi giorni.