Le Storie della Bibbia

LE STORIE DELLA BIBBIA

mercoledì 31 agosto 2016

Massimo D'Alema a testa bassa contro Renzi


Massimo d'Alema a Catania durante un dibattito con il ministro Gentiloni, ha attaccato Renzi come usa fare ormai da parecchio tempo. Oltre che attribuirgli tutte le nefandezze proprie dei peggiori politici, l'accusa più forte è che Renzi con il referendum sulla riforma costituzionale spaccherebbe il Paese. Ora il Massimo essendo un politico d'antico pelo, sa benissimo che è l'istituto stesso del referendum che spacca l'elettorato, dovendo scegliere tra si o no e non essendoci altre vie, l'elettorato è costretto a dividersi; e contribuiscono alla sua spaccatura sia i promotori del si che i promotori del no. Il Massimo compreso e lui lo sa benissimo. Il punto è un altro. Alcuni dei suoi detrattori meno severi, oltre alle sue indubbie capacità dialettiche e alla sua preparazione anche di carattere internazionale, che gli riconoscono, lo accusano di pochezza politica, nel senso che la sua intelligenza non è mai stata messa al servizio di una qualche causa importante mettendosi direttamente in gioco ma, e questa sarebbe la sua cifra politica, adoperandosi soprattutto, dentro e fuori il partito, per impedire che altri avessero successo e potessero conseguire lusinghieri risultati per sé, per la sinistra e per il paese. Renzi è solo l'ultimo di un elenco piuttosto lungo.
Da par mio aggiungerei un'altra considerazione; dopo la fine della prima repubblica, il gruppo dirigente del PCI ha avuto l'opportunità di dimostrare al Paese quanto fosse capace di raddrizzare le sorti d'Italia. Non sono mai riusciti a convincere gli italiani del valore delle loro idee. La sinistra non è mai stata un partito di governo.
Resta quindi da considerare se il comportamento di D'Alema al netto del rancore e del desiderio di vendetta contro Renzi, non sia dettato proprio dalla realistica consapevolezza che in Italia la sinistra non vincerà mai e quindi per restare protagonista in quel campo non gli resta che combattere con ogni mezzo tutti coloro che hanno tentato o tentano ancora oggi di cambiare le cose. Certo è che questo non è altro che cinismo politico allo stato puro.


giovedì 25 agosto 2016

UN SINDACO FIFONE


Nel centro di accoglienza di Via Bocchi a detta del sindaco Del Bono "nessuno ha creato problemi". "Non ci sono stati comportamenti irrispettosi da parte degli ospiti". Allora perché mandarli via?
Perché il Centro dice Del Bono: " viola le norme urbanistiche"
Si rende condo il nostro sindaco delle condizioni in cui vivevano questi profughi prima di approdare sulle coste italiane e prima di trovar casa presso il Centro di Via Bocchi? Evidentemente non si rende conto; la sua sensibilità politica su questo argomento è piuttosto labile. L'accoglienza dei profughi con diritto d'asilo certamente procura qualche mal di pancia ai sindaci ma, proprio da come affrontano questo problema, si capisce se sono coraggiosi o pusillanimi. E' tutta qui la questione, non sono le norme urbanistiche. Certo gli ospiti di Via Bocchi staranno un po' alle strette, comunque sia, sempre meglio qui che vivere in un paese in guerra e sotto le bombe. Se loro dunque si adattano a vivere in quei cinque appartamenti e non recano disturbo a nessuno perché volerli mandare via?
Per il timore di dover affrontare le critiche di qualche cittadino che vive in prossimità del Centro, il sindaco Del Bono si nasconde dietro la " violazione delle norme urbanistiche".Un atteggiamento che non gli fa certamente onore e non fa onore alla nostra città e a tutte le iniziative di accoglienza che i bresciani mettono in campo per i profughi e i migranti.