Le Storie della Bibbia

LE STORIE DELLA BIBBIA

Visualizzazione post con etichetta v- Storia del profeta Giona. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta v- Storia del profeta Giona. Mostra tutti i post

domenica 21 novembre 2021

STORIA DEL PROFETA GIONA

 

L'introduzione a tutte le storie si può leggere cliccando su "Le Storie della Bibbia" in alto a sinistra

Una delle prime esperienze di traduzione dal Testo Masoretico fatta da E.Papetti dal “Libro di Giona” argomento trattato dal Prof. G.Toloni dell’Università cattolica di Brescia nell’anno accademico 2009-2010

Cap. 11

Fu la parola di Yhwh a Giona, figlio di Amittai, per dire: alzati, va a Ninive, la grande città e annuncia ad essa che la loro malvagità è salita davanti a me. Giona si alzò per fuggire a Tarsis dalla presenza di Yhwh e scese a Giaffa. Trovò una nave che andava a Tarsis, pagò il prezzo convenuto e scese in essa, per partire con loro per Tarsis, lontano dalla presenza di Yhwh. Ma, Yhwh sollevò un forte vento sul mare e ci fu una grande tempesta sul mare e la nave fu sul punto di essere distrutta. I marinai ebbero paura e supplicarono ciascuno il proprio elohim; lanciarono in mare i recipienti che erano sulla nave per alleggerirla degli stessi; ma, Giona scese presso il fondo nascosto e si coricò e si addormentò. Si avvicinò a lui il capo dei marinai e gli disse: che fai dormi? Alzati, invoca il tuo elohim, forse elohim si occuperà di noi e non saremo perduti. Intanto diceva ciascuno al suo compagno: venite e gettiamo le sorti e si saprà la causa di questa disgrazia per noi. Gettarono le sorti e la sorte cadde su Giona. Allora gli dissero: spiegaci dunque per causa di chi è questa disgrazia su di noi? Tu che cosa fai di mestiere? Qual è il tuo paese? Dov’è il tuo popolo? Rispose loro: io sono ebreo e Yhwh, Elohim dei cieli, io venero, che ha fatto il mare e la terraferma deserta. Gli uomini si spaventarono di un grande spavento e gli chiesero: che cosa hai fatto? Così gli uomini vennero a sapere che egli fuggiva dalla presenza di Yhwh, poiché lo aveva riferito loro. Allora gli dissero. Che cosa facciamo di te? Si calmerà il mare sopra di noi? Perché il mare è ondoso e burrascoso? Rispose loro: sollevatemi e gettatemi in mare e il mare si calmerà sopra di voi; perché io so che questa grande tormenta su di voi è mandata per me. Allora gli uomini remarono per tornare sulla terraferma, ma non poterono, perché il mare, ondoso e burrascoso, era contro di loro. Allora invocarono Yhwh e dissero: basta! Non farci perire per la vita di quest’uomo e non dare a noi la colpa del sangue innocente, perché tu Yhwh, ciò che ti aggrada lo fai. E alzarono Giona e lo gettarono in mare e arrestò il mare la sua furia. Gli uomini si erano spaventati di un grande spavento con Yhwh, così fecero un sacrificio e fecero voti.

CAP. 2

Yhwh diresse un grosso pesce a inghiottire Giona; e Giona fu nella pancia del pesce tre giorni e tre notti. Giona supplicò Yhwh, suo Elohim, dalla pancia del grosso pesce; e disse: ho invocato dalla mia angoscia, Yhwh ed egli mi ha risposto. Ho gridato dalle viscere dello sceol e tu hai ascoltato la mia voce. Mi ha gettato nel profondo dell’abisso, nel cuore del mare, un fiume mi circondava; tutte le tue mareggiate, i tuoi frangenti passavano sopra di me. Io allora mi dissi: sono stato gettato via dal davanti dei tuoi occhi, ma continuerò a guardare il tuo santo palazzo. Le acque mi avvolgevano fino al respiro, l’abisso mi circondava, un’alga avvolgeva il mio capo. Sono sceso alla radice dei monti; la terra e le sue spranghe chiuse dietro di me per sempre; ma tu hai innalzato dalla tomba la mia vita, Yhwh mio Elohim! Nel venir meno in me la vita, ricordai Yhwh e la mia preghiera giunse a te, nel tuo santo palazzo. Quelli che custodiscono “il vuoto del nulla”2, la loro fedeltà avrebbero abbandonata. Ma, io con voce di lode sacrificherò a te, cui feci un voto, e farò un sacrificio. La salvezza è di Yhwh. Parlò Yhwh al pesce e gettò Giona sull’asciutto.

CAP. 3

Fu la parola di Yhwh a Giona una seconda volta per dire: alzati! Va’ a Ninive, la grande città e grida ad essa la notizia che io dirò a te. Giona si alzò e andò a Ninive secondo la parola di Yhwh; Ninive era una città eccezionalmente grande3, di tre giorni di cammino. Attese Giona di entrare in città per il cammino di un giorno, poi gridò e disse: ancora quaranta giorni e Ninive sarà distrutta. I cittadini di Ninive credettero a Elohim e proclamarono un digiuno e si vestirono di sacchi, dai grandi fino ai piccoli. La cosa fu riferita al re di Ninive; egli si alzò dal suo trono, si tolse il mantello su di sé, si coprì di sacchi e sedette sulla polvere. Emanò un proclama dicendo: a Ninive, per decisione del re e dei suoi grandi, l’uomo e gli animali, gli armenti e le greggi4, non mangeranno alcunché, non pascoleranno e non berranno acqua. Si copriranno di sacchi, l’uomo e il bestiame, e s’invocherà Elohim con forza, e ognuno si convertirà dal suo cammino di malvagità e di ingiustizia che è nelle sue . Chissà, volgerà e si pentirà Elohim e abbandonerà la sua collera e non periremo? Elohim vide le loro opere; poiché tornarono dai loro comportamenti di malvagità, si pentì Elohim, del male che voleva fare contro di loro e non lo fece. La cosa provocò a Giona grande dolore e si adirò. Pregò Yhwh e disse: suvvia Yhwh non erano forse queste le mie parole, fin da quando ero nel mio paese? Per questo ho cercato di fuggire verso Tarsis. Perché io so che tu sei un dio pietoso e compassionevole, lento alle arrabbiature, molto misericordioso, che si pente del male5. Ora Yhwh, prendi dunque la mia vita, perché è meglio la mia morte della mia vita. Rispose Yhwh: è forse un bene la tua collera? Allora Giona uscì dalla città e sedette a oriente della città; fece per sé una capanna, vi si coricò sotto all’ombra affinché vedesse cosa sarebbe successo in città.6 Scherzando Yhwh fece crescere un ricino di sopra a Giona per essere ombra alla sua testa e per liberarlo della sua tristezza; si rallegrò Giona per il ricino, di una grande gioia. Scherzò ancora Elohim e un bruco nelle foglie si alzò presto il giorno dopo, colpì il ricino che si seccò. Quando il sole si fece splendente, si divertì Elohim a sollevare un vento di levante afoso, il sole colpì sulla testa di Giona che venne meno e chiese la sua vita di morire; disse: meglio la mia morte della mia vita. Disse Elohim a Giona: è forse un bene la tua collera contro il ricino? Rispose: la mia collera sarà un bene fino a morirne. Disse ancora Yhwh: tu hai compassione per quel ricino che non hai faticato per lui, che non l’hai fatto crescere; che una notte c’era e una notte perì. Io non dovrei aver compassione di Ninive, la grande città, dove c’è in essa più di centomila persone che non conoscono la loro destra dalla loro sinistra e molti animali?

FINE

1 Il numero dei versetti non è indicato, soltanto un punto e virgola o un punto separano i versetti. Perché questo breve racconto non contiene né oracoli né profezie o visioni, è solo una storiella il cui protagonista è un profeta un po’ negligente.


2 Quelli che confidano negli idoli.

3 Il TM usa la parola elohim per significare qualcosa di smisurato.

4 Le due parole indicano animali di grossa taglia e di piccola taglia.

5 Quello minacciato di compiere.

6 Adesso seguono tre versetti introdotti da un verbo che indica tirare colpi a destra e a manca. Il senso dei versetti sembra essere un ironico scherzo fatto da Yhwh ai danni di Giona, le traduzione di questo verbo sono scelte a piacere.