Le Storie della Bibbia

LE STORIE DELLA BIBBIA

giovedì 28 novembre 2013

Il partito che ancora non c'è.

Poiché sono a casa bloccato da un trauma alla schiena e non sapendo come ingannare il tempo, ho sfogliato un po' di notizie in internet e ho trovato l'intervista del senatore Corsini al Corriere della Sera, nella quale annuncia il suo ritiro da parlamentare alla fine di questa legislatura. Elencando poi una serie di ragioni critiche del perché egli abbandona l'agone politico.
La principale che egli non dice, sembra a me che sia quella che è meglio lasciare che essere cacciati.
Infatti a lui non piace Renzi e non piace il partito che sarà il PD se Renzi vincerà e diventerà segretario nazionale perché sarà un partito personale. A lui piace il partito che è stato il PDS il DS e che ora non c'è più. Perché era un partito collettivo e non piace il PD di adesso perché come dice Calise è un partito di piccoli oligarchi.
Corsini è una persona simpatica, un poco supponente, afflitto sempre da quel virus di appartenere ad una specie superiore, di essere cioè migliori degli altri e purtroppo di non essere compresi, sicché il popolo italiano non li ha mai favoriti nelle competizioni elettorali, non hanno mai vinto.
Corsini e come lui molti del gruppo dirigente degli ex PCI non si sono mai chiesti come mai dalla fine della seconda repubblica, quando la magistratura in un sol colpo liquidò la DC e il PSI, la classe dirigente che si trovò la strada spianata da questo evento, non è mai riuscita a convincere il popolo italiano che loro erano i migliori, gli unici che avrebbero sollevato le sorti dell'Italia. Abbiamo avuto vent'anni di berlusconismo, interrotto da una vittoria di Romano Prodi. Una sola dico perché quella del 2006 non fu una vittoria, un semplice pareggio con una coalizione tanto raffazzonata da finire ingloriosamente dopo due anni.
E' questa la ragione per la quale il PD attuale non regge e deve cambiare. Il Partito che piacerebbe a Corsini e che spero non sia quello che vuole Cuperlo, è il partito che dalla " gloriosa macchina da guerra" del povero Occhetto ha collezionato solo sconfitte, ultima e la più penosa quella di Bersani.
 
Ciò detto io credo che sia necessario un radicale ricambio della classe dirigente del PD e un cambio anche generazionale che naturalmente sta già avvenendo. Non so cosa diventerà il PD se vincerà Renzi. So solo che non sarà più il PD di adesso, anche se vincerà Cuperlo il PD non sarà il partito che auspica Corsini, sarà certamente un partito diverso perché le cose che si vogliono conservare a oltranza vengono travolte dalla vita che scorre.
 
Per queste semplici ragioni io voterò per Renzi.
 
Ci sarebbe qualcosa da dire anche sulla politica amministrativa di Corsini come sindaco della città di Brescia per dodici anni. Un bilancio sicuramente positivo, ma non tutto rose e fiori. Ci sarà tempo anche per fare  la storia della sua amministrazione. Intanto basti dire che il periodo Corsini si colloca in una fase di transizione dopo un glorioso passato di amministrazioni a guida DC  e si conclude con l'avvento della peggiore amministrazione di centro destra. Ma lascio la storia agli storici futuri che giudicheranno, spero, con il giusto distacco.
 

venerdì 15 novembre 2013

Miserie della politica

Anche Vendola è stato pizzicato mentre telefona a un dirigente dell'Ilva di Taranto e insieme se la ridono di un cronista di una TV tarantina che intervistava il patron Riva. Ciò che stupisce in questa telefonata è soprattutto la confidenza con la quale Vendola tratta con il dirigente dell'Ilva. Un legame amicale e confidenziale non proprio adeguato al ruolo di presidente della Regione Puglia. 
Tra le cose che dice al dirigente, che ora è agli arresti domiciliari, c'è una frase che certamente non avrà fatto piacere a Landini. Dice infatti Vendola che i migliori alleati dell'Ilva sono quelli della Fiom che lo chiamano venticinque volte al giorno. Poveri lavoratori della Fiom!
A Nichi Vendola succede un poco come al ministro Cancellieri: pubblicamente sembrano irreprensibili, corretti, dediti alla cosa pubblica con abnegazione e disinteresse, servono le istituzioni di cui sono responsabili, con competenza e grande impegno politico, insomma: persone per bene, come si suol dire. Poi quando sono al telefono si scopre tutto un mondo nuovo, diverso, improvvisamente si scopre che sono amici dei potenti, che coltivano amicizie con persone non proprio irreprensibili, si scopre un intreccio di legami dove la politica, gli affari , le amicizie, forse anche gli interessi familiari sono parte non trascurabile dei loro interessi politici. Povera Italia!

Il Congresso del PD: il leader Maximo ha fatto sapere a Renzi che se diventerà segretario del PD dovrà fare i conti con lui e con tutti quelli che come lui ritiene Renzi non un avversario dello stesso partito, ma, questo è il punto, il nemico del partito che lui ha in mente. E perciò Renzi deve essere sconfitto, se non lo faranno gli elettori lo faranno gli iscritti che Lui, Massimo D'Alema, sta mobilitando e che continuerà a incalzare.
Il PD non diventerà mai un partito nuovo. D'Alema è già riuscito una volta a sconfiggere Renzi e temo che potrebbe riuscirci di nuovo. Con il risultato che il PD non diventerà mai un partito di maggioranza e un vero partito di governo. 
Il paradosso di D'Alema è il seguente: lui in tutta la sua lunga carriera politica non ha mai vinto una competizione elettorale. Si è però sempre impegnato perché nessun altro del suo partito riuscisse a vincere. Penso che continuerà in questo gioco.

Il patto di stabilità: Con buona pace del premier Letta e dei suoi ministri economici, a Bruxelles non hanno molto apprezzato la proposta del governo e meno ancora le proposte di modifica che il parlamento sta cercando di introdurre nel testo governativo. Ascoltando radio e tv e leggendo qualche commento qua e là sui giornali on-line resto convinto che il pessimismo è la chiave di lettura che più si adatta alla nostra situazione economica, politica etc. etc.  Io sono pessimista!

venerdì 1 novembre 2013

Una persona per bene

L'on Alfredo Bazoli dice che la signora Cancellieri è una persona per bene. Mi pare che il giudizio sia condiviso da molti, eppure non è la bontà della signora ad essere messa in discussione in questi giorni. Semmai nel caso della signora Giulia Ligresti, della cui famiglia la signora Cancellieri è amica di vecchia data, di bontà forse ne ha elargita con troppa leggerezza. Non credo infatti che nelle carceri italiane fosse  solo la signora Giulia Ligresti ad essere rinchiusa nonostante il suo cattivo stato di salute. Nelle condizioni della signora Giulia nelle carceri italiane credo ce ne siano più d'uno. Di questi dovrebbe occuparsi il ministro, anche se non sono suoi amici. Solo così un ministro può essere definito una persona per bene.