Le Storie della Bibbia

LE STORIE DELLA BIBBIA

sabato 27 novembre 2021

STORIA DI ESTER

 

L'introduzione a tutte le storie della Bibbia si può leggere cliccando su "Le Storie della Bibbia" in alto a sinistra.

Traduzione dal TM di Egidio Papetti.

Introduzione

Il testo qui tradotto è quello del testo masoretico, cioè il testo ufficiale della Bibbia ebraica che noi cristiani chiamiamo: Antico Testamento. Nel racconto non si fa mai riferimento né a Yhwh né a Elohim, è un testo completamente laico a differenza della versione dei settanta tramandata in lingua greca dove il racconto è molto amplificato e raccontato tutto in chiave religiosa. La Bibbia della chiesa cattolica sulla scorta della Vulgata riporta sia il testo masoretico sia i versetti aggiunti nella versione greca. A questo riguardo occorre precisare che gli ebrei quando fissarono il loro canone, nel secondo secolo d.C. non accolsero alcun scritto della letteratura ebraica in lingua greca. Questo per differenziarsi dalla comunità cristiana che, parlando il greco, leggeva l’antico testamento nella versione dei settanta. Cosicché parecchi testi della letteratura ebraica scritti prima dell’era cristiana, furono tramandati solo nelle versioni delle bibbie cristiane. A titolo d’esempio si veda: il Siracide, i due libri dei Maccabei, il libro di Giuditta, di Tobia, il libro della Sapienza e altri meno noti.

CAP. 1

1 Avvenne ai giorni di Assuero. Quell’Assuero che regnava dall’India fino all’Etiopia, centoventisette provincie. 2 In quei giorni, quando il re Assuero sedeva sul trono del suo impero in Susa, nella fortezza. 3 Nel terzo anno del suo regno fece un banchetto per tutti i suoi principi e i suoi cortigiani, per i capi militari persiani e della Media, per i dignitari e i capi delle provincie, presso di lui. 4 Per mostrare l’opulenza e lo splendore del suo regno, la preziosità e la magnificenza della sua grandezza; per molti giorni, centottanta giorni. 5 Alla conclusione di quei giorni il re fece, per tutto il popolo che si trovava nella fortezza di Susa, dal più grande al più piccolo, un banchetto di sette giorni, nel giardino dell’orto del palazzo del re. 6 Lino bianco e porpora violacea pendeva dalle corde di bisso e di porpora con anelli d’argento e colonne di marmo; letti d’oro e d’argento sul pavimento di smeraldo e di materiale prezioso a mosaico. 7 Le bevande in vasi d’oro; vasi e ancora altri vasi; il vino del regno abbondante come la mano del re. 8 E di bere, come di norma, nessuno era obbligato, perché così aveva stabilito il re per il suo grande palazzo, di lasciar fare come ciascuno preferiva. 9 Anche la regina Vasti fece un banchetto di donne nel palazzo regale di Assuero. 10 il settimo giorno, quando era di buon umore il cuore del re per il vino, disse a Neuman a Bizzeta a Carbona a Bigta ad Abagta a Zetar a Carcas, sette eunuchi che servivano davanti al re Assuero, 11 di far venire Vasti, la regina, presso il re, con la corona regale, per mostrare a tutti i popoli e a tutti i principi la sua bellezza; perché era bella da vedere. 12 La regina Vasti si rifiutò di seguire l’ordine del re dato per mano degli eunuchi; il re si sdegnò molto e la sua ira divampò in lui. 13 Disse il re ai sapienti di quei tempi, giacché il re così parlava alla presenza di tutti quelli che sapevano di legge e di giustizia. 14 Erano vicini a lui Carsena, Setar, Admata, Tarsis, Meres, Marsena e Memucan, sette principi di Persia e della Media, i quali vedevano la faccia del re e sedevano ai primi posti del regno. 15 Secondo la legge, cosa fare contro la regina Vasti che non ha eseguito l’ordine del re Assuero per mano degli eunuchi? 16 Rispose Memucan davanti al re e ai principi: la regina Vasti ha recato offesa non soltanto al re ma anche a tutti i principi e contro tutti i popoli che sono in tutte le provincie del re Assuero 17 Perché la faccenda verrà saputa (uscirà) da tutte le donne così da disprezzare ai loro occhi i loro signori (mariti) e diranno loro: il re Assuero ordinò di far venire la regina Vasti davanti a lui, e non venne. 18 Oggi, le principesse di Persia e della Media – che hanno udito la storia della regina – lo diranno a tutti i principi del re, e da qui disprezzo e sdegno. 19 Se per il re è bene, che esca un decreto del regno, qui davanti a te, e sia scritto nelle leggi di Persia e della Media e che non sia trasgredito, per il quale Vasti non verrà più alla presenza del re Assuero e il titolo di regina, il re lo darà ad un’altra che sia migliore di lei. 20 Il decreto del re sarà ascoltato, poiché giungerà in tutto il suo impero così grande, e tutte le donne daranno onore ai loro signori (mariti e padroni), dalla grande alla piccola. 21 Piacque la proposta agli occhi del re e dei principi e il re fece come aveva proposto Memucan. 22 Mandò lettere a tutte le province del regno; provincia per provincia secondo la loro scrittura; popolo per popolo secondo la loro lingua; per essere ogni uomo padrone in casa sua e parlare secondo la lingua del suo popolo.

CAP. 2

Dopo questi avvenimenti, quando si placò la collera, il re Assuero si ricordò di Vasti e di ciò che aveva fatto, che era stata allontanata da lui. 2- Dissero, i ragazzi del re, suoi servitori: si cerchino al re ragazze vergini di bell’aspetto. 3 Il re nomini ispettori in tutte le provincie del suo impero; essi riuniranno tutte le ragazze vergini di bell’aspetto presso la fortezza di Susa, nella casa delle donne nelle mani di Egai, eunuco del re, guardiano delle donne. 4 La ragazza che piacerà agli occhi del re sarà regina al posto di Vasti; la proposta piacque agli occhi del re e così fece. 5 C’era nella fortezza di Susa un giudeo, il suo nome Mardocheo, figlio di Jair, figlio di Simei, figlio di Kis, della tribù di Beniamino. 6 Era stato deportato da Gerusalemme con gli esiliati che furono deportati con Iaconia, re di Giuda, che Nabucodonosor, re di Babel, aveva deportato. 7 Era tutore di Adassa1, cioè Ester, figlia sua prediletta, perché non aveva né padre né madre e la ragazza era di bella presenza e di avvenente aspetto. E nel morire suo padre e sua madre, Mardocheo la prese con sé come una figlia. 8 Quando fu conosciuta la decisione del re e il suo decreto e quando furono radunate molte ragazze nella fortezza di Susa nelle mani di Egai, Ester fu portata nella casa del re, nelle mani di Egai, custode delle donne. 9 La ragazza piacque ai suoi occhi e acquistò benevolenza presso di lui che si preoccupò di dare a lei la sua razione di cibo e le diede sette ragazze pratiche della casa del re; trasferì le ragazze al meglio nella casa del re. 10 Ester non riferì né il suo popolo né la sua parentela perché Mardocheo le aveva ordinato di non riferire niente. 11 Giorno dopo giorno Mardocheo passeggiava davanti al cortile della casa delle donne per sapere come stava Ester e cosa faceva lei. 12 Il turno, ragazza dopo ragazza, di andare dal re quando fosse il suo, sarebbe giunto, secondo la regola delle donne, dopo dodici mesi; perché così si compivano i giorni dei loro preparativi; sei mesi per l’essenza di mirra e sei mesi per i balsami e le creme delle donne. 13 Dopo di che, la ragazza andava dal re e le era consentito di portare con sé tutto ciò che chiedeva per sé, dalla casa delle donne alla casa del re. 14 Ella andava verso sera e al mattino tornava alla casa delle donne, la seconda, al comando si Saasgaz, eunuco del re, guardiano delle concubine regali e non tornava più presso il re; se non che il re avesse desiderio di lei e fosse chiamata per nome. 15 Quando giunse il turno di Ester, figlia di Abihail, parente di Mardocheo, che aveva preso per sé come figlia, di andare dal re, niente aveva chiesto se non ciò che Egai, eunuco del re, guardiano delle donne, le disse di portare; Ester recava grazia agli occhi di tutti che la vedevano. 16 Fu portata dal re Assuero nella sua casa regale nel decimo mese, il mese di Tebet, l’anno settimo del suo regno. 17 Il re amò Ester più di tutte le donne; recò grazia e benevolenza ai suoi occhi più di tutte le vergini e pose la corona regale sul suo capo e fu regina al posto di Vasti. 18 Il re fece un grande banchetto, il banchetto di Ester, con tutti i suoi ministri e i suoi servi, riposo concesse alle province e diede un dono come regalo del re. 19 Quando fece radunare le vergini una seconda volta, Mardocheo abitava presso la porta2 del re. 20 Ester, niente aveva detto della sua parentela e del suo popolo, come le aveva ordinato Mardocheo; Ester eseguiva il consiglio di Mardocheo come quand’era nella sua tutela. 21 In quei giorni Mardocheo abitava alla porta del re; si adirò Bigtan e Teres, eunuchi del re, custodi della porta, cercando di allungare la mano3 contro il re Assuero. 22 Mardocheo, saputa la cosa la riferì a Ester la regina e Ester la raccontò al re a nome di Mardocheo. 23 La vicenda fu indagata e accertata; loro due furono impiccati ad un albero e scritta nel libro degli avvenimenti del tempo (annali) alla presenza del re.

CAP. 3

1 Dopo questi fatti, il re Assuero promosse Aman, figlio di Ammedata della stirpe di Agag e lo innalzò. Pose il suo seggio al di sopra di tutti i principi che erano con lui. 2 Tutti i servi del re che servivano alla porta4 del re s’inchinavano e si prostravano ad Aman perché così aveva ordinato il re. Mardocheo non s’inchinava né si prostrava. 3 I servi del re, che erano alla porta del re, dissero a Mardocheo: perché tu trasgredisci il comando del re? 4 Poiché glielo dicevano ogni giorno, ma lui non li ascoltava, riferirono la cosa ad Aman; per vedere se Mardocheo avesse persistito nei suoi comportamenti, perché aveva detto loro che egli era giudeo5. 5 Aman vide che Mardocheo non si inchinava né si prostrava e lui si riempì di rabbia. 6 Ai suoi occhi si sentiva disonorato di levare la mano contro Mardocheo soltanto. Poiché gli era stato riferito qual’era il popolo di Mardocheo, Aman cercò di distruggere tutti i giudei che nel regno di Assuero erano del popolo di Mardocheo. 7 Nel primo mese, il mese di Nisan, nel dodicesimo anno del re di Assuero, fu gettata la sorte, il sorteggio, alla presenza di Aman, del giorno e del mese, il mese fu per il dodicesimo, il mese di Adar. 8 Aman disse al re Assuero: abbiamo un popolo disperso e separato fra i popoli di tutte le province del tuo impero. Le loro leggi sono differenti da ogni altro popolo e le leggi del re non eseguono; al re non conviene lasciarli tranquilli. 9 Se al re piace scriva di distruggerli. Mi prendo io cura dell’azione di far pervenire nelle casse del re, diecimila talenti, li peserò con le mie mani. 10 Il re si tolse l’anello dalla sua mano e lo diede ad Aman, figlio di Ammedata della stirpe di Agag, nemico dei giudei. 11 Disse il re ad Aman: l’argento raccolto è tuo. Per il popolo fa come piace ai tuoi occhi. 12 Allora, nel primo mese nel tredicesimo giorno, si chiamarono gli scribi del re e fu scritto tutto ciò che aveva ordinato Aman ai satrapi del re, ai governatori, provincia per provincia e ai capi di ciascun popolo. Provincia per provincia secondo la sua scrittura e popolo per popolo, secondo la sua lingua, in nome del re Assuero, scritto e sigillato dall’anello del re. 13- Furono spediti documenti per mano di corrieri in tutte le province del re per distruggere, per uccidere, per disperdere tutti i giudei. Dal giovane fino al vecchio, bambini e donne, in un solo giorno. Il giorno tredicesimo del mese dodicesimo, il mese di Adar. Per il bottino, saccheggiateli. 14 Copie furono fatte della legge scritta per essere distribuita in tutte le province e divulgata in tutti i popoli, per essere preparati per quel giorno. 15 I corrieri uscirono veloci per ordine del re e la legge fu divulgata nella fortezza di Susa. Il re e Aman banchettavano e la città di Susa era disorientata.

CAP. 4

1 Mardocheo venne a sapere tutto di quello che era stato fatto. Mardocheo si strappò i suoi vestiti, si vestì di sacco e di cenere; uscì nel centro della città e gridava; gridava forte e si ribellava. 2 Arrivò fin davanti alla porta del re, perché non si entrava nella porta del re con abiti di sacco. 3 Intanto in ogni provincia, in ogni luogo dove la parola del re e la sua legge era giunta, grande cordoglio dei giudei; digiuno e pianto di tutti; sacco e ceneri giaciglio di molti. 4 Vennero le ancelle di Ester e i suoi eunuchi e le riferirono. La regina ebbe un turbamento forte e mandò degli abiti a Mardocheo per vestirsi e per separarsi del suo sacco che indossava. Ma non li accolse. 5- Ester chiamò Atach, eunuco del re che era al suo servizio, e lo fece uscire da Mardocheo per sapere cos’era sta cosa e per quale motivo. 6 Atach uscì da Mardocheo presso la piazza della città che era davanti alla porta del re. 7 Mardocheo gli riferì tutto ciò che gli era accaduto e la somma d’argento che Aman aveva promesso di far arrivare nelle casse del re per lo sterminio dei giudei. 8 Diede a lui una copia della legge scritta divulgata a Susa, per farla vedere a Ester e per ordinarle di andare dal re per supplicarlo e di intercedere davanti a lui per il suo popolo. 9 Atach, ritornò e riferì a Ester le parole di Mardocheo. 10 Ester parlò ad Atach e lo comandò di uscire da Mardocheo. 11 Tutti i servi del re e il popolo delle provincie del re, tutti sanno che un uomo e una donna che entrerà dal re, nel cortile interno senza essere chiamato, c’è una sua disposizione di metterlo a morte. Soltanto quando il re stendesse lo scettro d’oro verso di lui, vivrà. Ma io non sono stata chiamata di entrare dal re questo trentesimo giorno6. 12 Riferirono a Mardocheo le parole di Ester. 13 Rispose Mardocheo di rimando a Ester. 14 Poiché di certo, se starai in silenzio in questo tempo, un vento che salva si alzerà per i giudei da un altro posto; ma tu e la casa di tuo padre sparirete e chi saprà mai se non sei stata nominata regina proprio per un tempo come questo? 15 Disse Ester di rimando a Mardocheo. 16 Va, raduna tutti i giudei che s’incontrano in Susa; digiunate per me, non mangiate e non bevete per tre giorni, notte e giorno. Anch’io e le mie ancelle digiuneremo così, dopo di che, entrerò dal re che non è secondo la legge. Quando dovessi perire, perirò. 17 Mardocheo si allontanò e fece tutto ciò che aveva ordinato Ester.

CAP. 5

1 Accadde nel giorno terzo; Ester si vestì da regina e si fermò nel giardino della casa del re, all’interno davanti alla casa del re; il re era seduto sul trono del suo regno nella sala regale vicino all’ingresso della stanza. 2 Accadde che, nel vedere il re, la regina Ester, in piedi nel giardino, ella recò grazia ai suoi occhi; stese il re verso la regina lo scettro d’oro che aveva in mano; Ester si avvicinò e toccò con la testa lo scettro. 3 Le chiese il re: che cos’ha la regina Ester? Qual è la tua richiesta? Fino a metà dell’impero ti sarà dato. 4 Ester rispose: se al re piace, venga il re e Aman al banchetto che io ho preparato per lui. 5 Disse il re di riferire subito ad Aman la proposta di Ester. Il re andò con Aman al banchetto che aveva preparato Ester. 6 Disse il re a Ester, nel banchetto del vino7, quel che tu sceglierai ti sarà dato. Quale sia la tua richiesta, fino a metà del regno ti sarà fatto. 7 Ester rispose e disse ecco la mia supplica e la mia richiesta: 8 se ho trovato grazia agli occhi del re e se piace al re di concedere alla mia supplica e di eseguire la mia richiesta, venga il re e Aman al banchetto che io preparerò per loro domani, e io farò come ha detto il re. 9 Aman, quel giorno uscì allegro e lieto di cuore ma, quando Aman vide Mardocheo presso la porta del re, che non si alzò e non ebbe timore di lui, Aman si riempì di rabbia verso Mardocheo. 10 Aman si dominò e entrò nella sua casa, mandò a chiamare e vennero i suoi fedeli e sua moglie Zeres. 11 Aman raccontò a essi la ricchezza sua e i numerosi figli e tutto ciò che il re gli aveva elargito; che il re lo aveva innalzato sopra i principi e i ministri del re. 12 Disse Aman: anche la regina Ester non ha invitato altri se non me, con il re al banchetto che farà. E anche domani io sarò vicino a lei con il re. 13 Ma tutto questo, non è paragonabile per me, a ogni volta che io vedo Mardocheo, il giudeo, seduto presso la porta del re.14 Gli disse Zeres sua moglie e tutti i suoi fedeli: si faccia una trave alta cinquanta cubiti (un patibolo) e al mattino chiederai al re di impiccare Mardocheo su di essa, e va allegro al banchetto del re. Piacque la proposta e subito Aman costruì la trave.

CAP. 6

1 In quella notte fuggì il sonno al re e ordinò di far portare il Libro dei Memoriali. Avvenimenti degli anni passati furono portati alla presenza del re. 2 Trovò scritto quanto aveva riferito Mardocheo circa Bigtan e Teres, entrambi eunuchi del re, guardiani della porta che avevano cercato di stendere la mano contro il re Assuero. 3 Chiese il re: che cosa si è fatto di eccellente e grande a Mardocheo per questo? I ragazzi del re che si prendevano cura di lui, risposero: non si fece niente per lui. 4 Chiese il re: chi c’è nel giardino? Aman era entrato all’interno del giardino della casa del re per chiedere al re di impiccare Mardocheo alla trave che aveva fatto collocare per lui. 5 I ragazzi del re gli risposero: ecco Aman ritto nel giardino. Disse il re: entri. 6 Aman entrò e il re gli disse: che cosa fare a un uomo che il re apprezza per il suo valore? Aman pensò nel suo cuore: a chi il re apprezzerà di fare onore oltre a me? 7 Rispose Aman al re: 8 si porteranno abiti regali che ha indossato lo stesso re; e un cavallo che su di esso ha cavalcato il re e che abbia la corona regale sulla sua testa. 9 L’abito e il cavallo saranno dati per mano di uno dei principi del re; i dignitari vestiranno l’uomo che il re apprezza per il suo onore e lo faranno cavalcare nella piazza della città e lo acclameranno davanti a lui; così farà all’uomo che il re apprezza per il suo valore. 10 Disse il re ad Aman: prendi subito l’abito e il cavallo, come tu hai detto, e farai questo a Mardocheo, il giudeo che abita presso la porta del re; non tralascia niente di tutto quello che hai detto. 11 Aman prese l’abito e il cavallo, vestì Mardocheo e lo fece cavalcare nella piazza della città e davanti a lui proclamava: così farà il re all’uomo che apprezza per il suo valore. 12 Mardocheo tornò presso la porta del re e Aman si affrettò nella sua casa, afflitto e con la testa coperta. 13 Aman raccontò a Zeres sua moglie e a tutti i suoi fedeli ciò che gli era accaduto; gli dissero i sapienti suoi e Zeres sua moglie: se Mardocheo è della stirpe dei giudei, davanti al quale hai cominciato a cadere, non potrai (resistere) a lui, perché certamente davanti a lui cadrai. 14 Stavano ancora parlando con lui e giunsero gli eunuchi del re e si affrettarono a condurre Aman al banchetto che Ester aveva preparato.

CAP. 7

1 Entrò il re e Aman per bere con Ester la regina. 2 Anche nel secondo giorno del banchetto del vino, il re disse a Ester: qual è la tua supplica regina Ester? Ti sarà data; quale sia la tua richiesta, fino a metà del regno ti sarà fatto. 3 Rispondendo Ester la regina disse: se ho trovato grazia ai tuoi occhi o re, e se piace al re, dia a me la vita, per la mia supplica e al mio popolo, per la mia richiesta. 4 Poiché siamo venduti, io il mio popolo per essere distrutti, uccisi, sterminati. Se quelli, ci avessero venduti come schiavi e come schiave, avrei taciuto, poiché non c’è sofferenza paragonabile al danno per il re8. 5 Rispose il re Assuero e disse a Ester la regina: chi è costui e dov’è colui che ha il cuore gonfio di fare queste cose? 6 Rispose Ester: un uomo ostile e nemico, Aman è costui il malvagio; Aman inorridì davanti al re e alla regina. 7 Il re si alzò dal suo letto9 dal banchetto del vino verso il giardino del palazzo; Aman si alzò in piedi a supplicare la regina Ester per la sua vita, poiché aveva capito che era stato deciso per lui, dal re, il peggio. 8 Il re tornò dal giardino del palazzo alla stanza del banchetto del vino e Aman era sdraiato sul letto sul quale c’era Ester; disse il re: violentare anche la regina con me in casa! La parola uscì dalla bocca del re e coprirono la faccia di Aman10. 9 Disse inoltre Carbana, uno degli eunuchi che stava alla presenza del re11, ecco, la trave che Aman aveva fatto per Mardocheo, il quale aveva parlato bene del re, si trova nella casa di Aman, è alta cinquanta cubiti; disse il re: impicchiamolo su quella. 10 Allora, impiccarono Aman sulla trave che aveva collocato per Mardocheo e la rabbia del re si placò.

CAP. 8

1 Quel giorno, il re Assuero diede a Ester la casa di Aman, nemico dei giudei, e Mardocheo fu ammesso alla presenza del re, giacché Ester gli aveva comunicato chi era per lei. 2 Il re si tolse il suo anello, che aveva ripreso da Aman, e lo diede a Mardocheo e Ester pose Mardocheo sulla casa di Aman. 3 Inoltre Ester parlò alla presenza del re, cadde davanti ai suoi piedi e pianse e rivolse a lui una supplica per rimuovere la malvagità di Aman, della stirpe di Agag, e il suo progetto che riguardava i giudei. 4 Il re stese verso Ester lo scettro d’oro; Ester si alzò e stette ritta davanti al re. 5 Disse: se piace al re, se ho trovato grazia ai suoi occhi, se la parola ha colpito nel segno davanti al re, se ai suoi occhi io sono meritevole, scriva di revocare le lettere del progetto di Aman, figlio di Ammedata della stirpe di Agag, il quale aveva scritto di sterminare i giudei che sono in tutte le provincie del re. 6 Perché, come potrò io guardare il male che incontrerà il mio popolo? Come potrò guardare io lo sterminio dei figli della mia stirpe? 7 Rispose il re Assuero a Ester la regina e a Mardocheo il giudeo: ecco, io ho dato a Ester la casa di Aman e l’ho impiccato alla trave, per il motivo che aveva steso la sua mano contro i giudei. 8 Voi dunque scrivete per i giudei quanto è meglio ai vostri occhi, in nome del re e sigillate con l’anello del re; giacché uno scritto, che è scritto in nome del re e sigillato con l’anello del re, non è più revocabile. 9 Chiamarono gli scribi del re in quel tempo; fu nel terzo mese, il mese di Sivan, nel ventitreesimo giorno di esso e fu scritto tutto ciò che Mardocheo ordinava: ai giudei, ai satrapi governatori e ai principi delle province, che erano, dalla Media all’Etiopia, centoventisette. Provincia per provincia secondo la loro scrittura; popolo per popolo secondo la sua lingua e ai giudei secondo la loro scrittura e secondo la loro lingua. 10 Fu scritto, in nome del re Assuero e sigillato con l’anello del re e le lettere inviate per mano di corrieri su cavalli; cavalcando destrieri imperiali, figli di purosangue. 11 Che il re aveva concesso ai giudei di ogni città di tenere un’assemblea e di sostenere la propria vita, di abbattere, uccidere e sterminare tutte le forze del popolo e della provincia a loro ostili, donne e bambini e saccheggiarli e depredarli. 12 In un unico giorno , in tutte le province del re Assuero, il giorno tredici del dodicesimo mese, il mese di Adar. 13 Una copia della lettera fu scritta da distribuire in ogni provincia, ai deportati, a tutti i popoli, per essere i giudei preparati per quel giorno a vendicarsi dei loro nemici. 14 I corrieri cavalcando destrieri imperiali uscirono in fretta e di corsa, con l’ordine del re; la legge fu promulgata a Susa, la fortezza. 15 Mardocheo uscì dalla presenza del re con abito regale di porpora e di lino, una grande corona d’oro, un mantello di bisso color porpora; la città di Susa esultava e gioiva. 16 Per i giudei era uno splendore, gioia onore e ricompensa. 17 E in tutte le province e in tutte le città, in ogni luogo dove l’ordine del re e la sua legge era giunta, era un buon giorno per i giudei, banchetto, gioia e onore; molti fra i popoli del paese si unirono ai giudei, perché il timore dei giudei cadde su di loro.

CAP. 912

1 E il dodicesimo mese, quel mese detto Adar, nel tredicesimo mese di esso, quando era giunto l’ordine del re e il suo decreto di compiere, in quel giorno, quel che aspettavano i nemici dei giudei, cioè di dominare su di loro, diventarono, i giudei stessi quelli che domineranno sui loro nemici. 2 Si riunirono i giudei nelle loro città in tutte le province del re Assuero per stendere la mano contro quelli che cercavano la loro rovina; nessuno restò in piedi davanti a loro, lo spavento di essi era caduto su tutti i popoli. 3 E tutti i capi delle province, i satrapi e i governatori e tutti gli artefici al servizio del re, tenevano in conto i giudei perché era caduta su di loro la paura di Mardocheo. 4 Perché Mardocheo era potente nella casa del re e tutte le province sapevano che andava13, perché l’uomo Mardocheo andava alla grande. 5 I giudei colpirono tutti i loro nemici, uccisi di spada; uccisero e sterminarono e fecero contro i loro persecutori come piaceva loro. 6 E in Susa, la fortezza, i giudei uccisero e sterminarono cinquecento uomini. 7-9 E Parsandata, Dalfon, Aspata, Parota, Adalia, Aridata, Parmasta, Arisai e Vaisata. 10 Dieci figli di Aman, figlio di Ammedata, nemico dei giudei. 11 In quel giorno fu riferito a re il numero degli assassinati in Susa, la fortezza. 12 Disse il re a Ester la regina: in Susa, la fortezza, hanno ucciso e sterminato cinquecento uomini e dieci figli di Aman, nel resto delle province del re cosa hanno fatto? E tu cosa chiedi? Te lo darò e quel che ancora cerchi, lo farai. 13 Rispose Ester: se piace al re conceda anche domani ai giudei che sono in Susa, di fare come il decreto di oggi e i dieci figli di Aman saranno appesi alla trave. 14 Disse il re di fare così: sia concesso il decreto in Susa e i figli di Aman appesi alla trave. 15 I giudei che erano in Susa si riunirono anche il giorno quattordici del mese di Adar e uccisero trecento uomini ma sulle spoglie non allungarono la loro mano. 16 Il resto dei giudei, che erano nelle province del re, si riunirono decisi a difendere la loro vita e il riposo, dai loro nemici; e uccisero settantacinquemila dei loro persecutori ma, sulle spoglie non allungarono la loro mano. 17 Nel giorno tredici del mese di Adar; nel quattordicesimo, riposarono e lo fecero giorno di banchetto e di gioia. 18 I giudei che erano in Susa si riunirono il tredici e il quattordici, il quindici riposarono e lo fecero giorno di banchetto e di gioia. 19 Per questo i giudei dei villaggi14 che abitano nelle città di campagna, fanno il giorno quattordici del mese di Adar, gioia e banchetto e giorno buono per mandare ciascuno regali al suo vicino. 20 Mardocheo scrisse di questi avvenimenti e mandò lettere a tutti i giudei che erano in tutte le province del re Assuero, vicine e lontane. 21 Per imporre ad essi di celebrare, anno dopo anno, il giorno quattordici del mese di Adar, e il giorno quindici dello stesso mese. 22 Come giorni nei quali fu per i giudei riposo dai loro persecutori e il mese nel quale diventò per loro, da sofferenza in gioia, e dal lutto come giorno buono per loro; giorni di banchetto e di gioia, e giorno per mandare doni, ognuno al suo vicino e regali ai poveri. 23 I giudei accettarono ciò che già avevano incominciato a fare, ciò che Mardocheo aveva scritto loro. 24 Perché Aman, figlio di Ammedata della stirpe di Agag, nemico di tutti i giudei progettò contro i giudei di sterminarli; fece gettare il “pur”, le sorti, per sconvolgerli e distruggerli. 25 E quando lei (Ester) venne alla presenza del re, decretò con una lettera così: il suo progetto malvagio che aveva progettato contro i giudei, si ritorca sulla sua testa, e lo impiccarono con i suoi figli sulla trave. 26 Per questo chiamarono quei giorni Purim, dal nome di “pur”; per questo e per tutte le parole di quelle lettere; e per cosa avevano visto in quel modo e cosa era accaduto a loro. 27 Stabilirono e accolsero su di sé e sulla loro discendenza e su tutti quelli che si univano a loro, di non mancare di essere celebrati quei due giorni, anno dopo anno, come avevano scritto e come avevano stabilito. 28 E quei giorni sono ricordati e festeggiati da generazione in generazione; famiglia per famiglia; provincia per provincia, città per città; questi giorni di Purim non devono passare da in mezzo ai giudei e il loro ricordo non dovrà mai allontanarsi dalla loro discendenza. 29 Scrisse Ester la regina, figlia di Abihalia e Mardocheo il giudeo, con tutta l’autorità, per confermare queste seconde lettere di Purim. 30 Mandò gli scritti a tutti i giudei delle centoventisette province dell’impero di Assuero, parole di pace e verità. 31 Confermando questi giorni di Purim nei tempi loro, come avevano stabilito per essi, Mardocheo il giudeo e la regina Ester e come avevano stabilito per la durata della loro vita e della loro discendenza, nella circostanza dei digiuni e della loro invocazione. 32 E il decreto di Ester confermò quegli avvenimenti di Purim e sono scritti nel libro.

CAP. 10

1 Il re Assuero impose lavoro forzato al paese e alle isole del mare. 2 E tutta l’opera, il suo potere, la sua grandezza, il resoconto dettagliato della dignità di Mardocheo che il re fece diventare grande, non sono forse scritti nel libro degli avvenimenti (annali) dei tempi degli imperi di Media e di Persia? 3 Così era Mardocheo il giudeo, secondo del re, grande per i giudei, apprezzato dai numerosi suoi fratelli, prendendosi cura del suo popolo e parlando di pace a tutta la sua discendenza.

FINE

    1 Adassa è un nome ebraico che significa mirto, mentre Ester e Mardocheo sono nomi babilonesi.

2 Con questa espressione si intende la cancelleria del regno.

3 Cercavano di ucciderlo.

4 Con questa espressione si intende la cancelleria del re. E’ una formula presente in tutta la letteratura dell’antico vicino oriente.

5 Sembrerebbe un gesto di rivendicazione orgogliosa del suo essere un deportato non un servo.

6 Non era stata chiamata da trenta giorni.

7 Al momento delle bevande alcoliche.

8 Sarebbe la sofferenza sopportabile ma non il danno per il re che perderebbe molti sudditi.

9 Usanza di stare sdraiati durante il convito.

10 Il gesto di coprire il viso con un velo equivale alla sua condanna a morte.

11 Un ministro collaboratore del re.

12 Questo capitolo racconta la vendetta dei giudei contro i loro nemici secondo l’ottica della legge del taglione.

13 Andava, nel senso che cresceva d’importanza.

14 La parola ebraica indica cittadine di campagna senza le mura di difesa.

mercoledì 24 novembre 2021

STORIA DI RUH LA MOABITA

 

L'introduzione a tutte le storie della Bibbia si può leggere cliccando su "Le Storie della Bibbia" in alto a sinistra.

(Dal Libro di Ruth, traduzione dal testo masoretico di Egidio Papetti, argomento del corso accademico dell'università Cattolica di Brescia 2010-2011)

La traduzione è resa il più possibile come il testo ebraico, fatte salve le necessarie interpretazioni per renderlo comprensibile in italiano. Questo testo racconta la vicenda di una donna straniera, una moabita che essendo rimasta vedova torna in Israele con la suocera Noemi, la quale si preoccupa di trovarle un marito e la scelta cade su un parente di Noemi, un certo Boaz, uomo ricco e importante nella sua comunità, che sedotto dalle grazie della stessa Ruth, la riscatta e la sposa. Dal figlio Obed generato da Ruth nascerà Iesse padre di David. Molti commentatori ritengono che la vicenda sia stata scritta certamente in epoca post-esilio in particolare in polemica con il nazionalismo che si andava affermando soprattutto contro i matrimoni con donne non israelite. Appartiene a quella letteratura, come la Storia di Jona che si rifà all’universalismo affermato nei testi del deutero Isaia.

CAP. 1

1 Accadde nei giorni del giudicare dei giudici (al tempo dei Giudici); ci fu una carestia nel paese; un uomo andò da Betlemme di Giuda nelle campagne di Moab, per abitare come straniero, lui, sua moglie e due suoi figli. 2 Il nome dell’uomo era Elimelech e il nome di sua moglie Naomi, il nome dei due suoi figli, Macalon e Chilion, di Efrata di Betlemme, arrivarono nelle campagne di Moab e stettero là. 3 Morì Elimelech, marito di Noemi, restò lei e i due suoi figli. 4 Essi presero per sé donne moabite, una di nome Orpa, il nome della seconda Ruth e abitarono là circa dieci anni. 5 Morirono anche loro due: Macalon e Chilion,1 la donna restò priva dei due suoi figli e di suo marito. 6 Si alzò lei, le sue nuore e fece ritorno dalle terre di Moab, perché aveva udito nei campi di Moab, che Yhwh si era occupato del suo popolo per dare ad essi del pane. 7 Uscì da quel luogo dove aveva abitato e con lei le due nuore e presero la strada per tornare nella terra di Giuda. 8 Noemi disse alle due sue nuore: andate, tornate ciascuna alla casa della madre vostra, Yhwh usi con voi benevolenza, come voi avete fatto con i morti e con me. 9 Yhwh dia a voi riposo e a ciascuna che troviate la casa dell’uomo vostro (un marito), le baciò ma, loro alzarono la voce e piansero. 10 Le dissero che sarebbero tornate con lei dal suo popolo. 11 Tornate figlie mie, perché venire ancora con me? Ho forse ancora figli nella mia pancia che saranno per voi dei mariti? 12 Tornate figlie mie, andate perché io sono vecchia per essere di un uomo; anche se avessi detto: c’è speranza per me; anche se fossi stata di un uomo questa notte; anche se avessi generato dei figli, 13 forse che voi aspettereste fino a che essi crescano? Forse che voi per non essere di un uomo, restereste sole? No figlie mie, perché c’è più amarezza per me, che per voi, perché la mano di Yhwh è uscita contro di me. 14- Alzarono la voce e piansero ancora, Orpa baciò sua suocera e Ruth si unì a lei. 15 Disse: ecco, tua cognata è tornata dal suo popolo e dal suo Elohim, alzati e segui tua cognata. 16 Rispose Ruth, non insistere con me affinché ti abbandoni e non torni dietro a te, perché verso dove tu andrai, io andrò e nel luogo dove passerai la notte, io passerò la notte, il tuo popolo è il mio popolo, il tuo Elohim è il mio Elohim. 17 Nel luogo dove tu morirai, io morirò e là io sarò sepolta. Così faccia Yhwh per me, e aggiunga anche altro, così che sia solo la morte a separare te da me. 18 Vista la sua ferma determinazione di andare con lei, smise di parlarle. 19 Camminarono loro due finché arrivarono a Betlemme. Come arrivarono a Betlemme tutta la città fu turbata a causa loro e le donne domandavano: è Noemi costei? 20 Rispose ad esse: non chiamatemi Noemi, chiamatemi Mara, perché molta amarezza ho avuto per me da El Saddai. 21 Io sono partita piena e Yhwh mi ha fatto tornare vuota, perché mi chiamate Noemi?2 Mentre Yhwh ha testimoniato contro di me e El Saddai il male (ha mandato) per me? 22 Noemi tornò e Ruth, la moabita sua nuora, tornò con lei, dai campi di Moab e arrivarono a Betlemme, all’inizio della mietitura dell’orzo.

CAP. 2

1 A Noemi era parente di suo marito un uomo potente e ricco della famiglia di Elimelech, e il suo nome era Boaz. 2 Disse Ruth la moabita a Noemi: potrei, di grazia, andare in campagna a raccogliere spighe, dopo che avrò trovato grazia ai suoi occhi? Le rispose: va figlia mia. 3 Andò, arrivò e raccolse nel campo dietro ai mietitori e capitò per caso nell’appezzamento del campo di Boaz, che era della famiglia di Elimelech. 4 Ecco, Boaz che era arrivato da Betlemme disse ai mietitori: Yhwh sia con voi; gli risposero: Yhwh ti benedica. 5 Boaz chiese al suo servo capo dei mietitori: di chi è questa ragazza? 6- Il servo, capo dei mietitori, rispose dicendo: ella è una ragazza moabita, tornata con Noemi dai campi di Moab. 7- Ha detto: per favore, posso raccogliere le spighe? Spigolerò fra i covoni, dietro ai mietitori. E’ arrivata ed è stata in piedi dal mattino fino ad ora. Ora si sta riposando un poco3. 8 Disse Boaz a Ruth: forse non hai sentito figlia mia? Non andare in un altro campo, non passare neanche da questo ad un altro, così starai insieme alle mie serve. 9 I tuoi occhi siano sul campo che mieteranno, andrai dietro ad esse. Non ho forse ordinato ai miei servi affinché non ti tocchino? Se avrai sete, andrai ai secchi e berrai da dove attingeranno i servi. 10 Cadde sulla sua faccia si prostrò a terra dicendo a lui: ho dunque trovato grazia ai tuoi occhi, da trattarmi così, io che sono straniera? 11 Rispose Boaz dicendo a lei: mi è stato riferito tutto ciò che hai fatto a tua suocera dopo la morte di suo marito; hai abbandonato tuo padre e tua madre e il tuo paese d’origine e sei venuta presso un popolo che non conoscevi prima. 12 Yhwh ricompensi il tuo lavoro e la tua ricompensa sia piena da parte di Yhwh, Elohim d’Israele, poiché sei venuta a rifugiarti sotto le sue ali. 13 Ella rispose: desidero trovar grazia ai tuoi occhi, mio signore, perché hai avuto compassione di me e hai parlato al cuore della tua serva, io che non sono una delle tue serve. 14 Disse a lei Boaz: nell’ora di pranzo4 avvicinati qui, mangia del pane, intingilo nell’aceto; egli sedette a lato dei mietitori e prese per lei grano tostato. Essa ne mangiò, si saziò e ne avanzò. 15 Si alzò per spigolare, Boaz ordinò ai suoi garzoni dicendo: potrà spigolare anche tra i covoni e non la disturberete. 16 Anzi, estrarrete dai covoni (delle spighe) e le lascerete a lei da spigolare e non la disturberete. 17 Spigolò nel campo fino a sera, trebbiò ciò che aveva spigolato ed era quasi un efa di orzo. 18 Lo sollevò e tornò in città. Sua suocera vide ciò che aveva spigolato. Estrasse e dette a lei ciò che aveva avanzato dopo il suo pranzo. 19 Sua suocera le chiese: dove hai spigolato oggi? Dove hai lavorato? Sia benedetto chi ti ha prestato attenzione. E raccontò a sua suocera ciò che aveva fatto con lui e disse il nome dell’uomo, col quale aveva lavorato quel giorno, Boaz. 20 Noemi disse alla sua nuora, egli sia benedetto da Yhwh, che non ha abbandonato la sua benevolenza per i viventi e per i morti. Le disse Noemi: quell’uomo è vicino a noi (nostro parente) egli è fra i nostri riscattatori.5 21 Disse Ruth la moabita, mi disse anche: starai vicina ai miei servi, finché avranno finito la mia mietitura. 22 Disse Noemi a Ruth sua nuora: è bene figlia mia che tu esca con le sue serve, affinché non t’importunino in un altro campo. 23 Ella stette con le serve di Boaz a spigolare, fino alla fine della mietitura dell’orzo e della mietitura del grano e abitò con la suocera.

CAP. 3

1 Le disse ancora Noemi sua suocera: figlia mia, forse che io non cercherò per te un luogo tranquillo che sia bene per te?6 2 Ora forse che Boaz, nostro parente, del quale con le sue serve tu sei stata, egli non trebbia l’orzo questa notte sull’aia? 3 Ti laverai, ti profumerai, metterai i tuoi vestiti su di te e scenderai verso l’aia; non farti riconoscere dall’uomo, fino a quando non abbia finito di mangiare e di bere. 4 Quando egli giacerà – tu dovrai conoscere il luogo, dove si coricherà – tu andrai e scoprirai i suoi piedi7 e giacerai. Egli ti dirà ciò che devi fare. 5 Le rispose: io farò tutto quello che tu hai detto. 6 Discese verso l’aia e fece tutto ciò che aveva ordinato sua suocera. 7 Boaz, mangiò e bevette e il suo cuore si rallegrò. Andò per coricarsi al limite del mucchio di orzo; (Ruth) arrivò furtiva, scoprì i piedi di lui e si coricò vicino . 8 Nel mezzo della notte, l’uomo si svegliò, palpò ed ecco, una donna giaceva ai suoi piedi. 9 Disse: chi sei tu? Rispose: io sono Ruth la tua serva; tu stenderai la tua ala sulla tua serva perché sei un “riscattatore”. 10 Disse: tu sei benedetta da Yhwh figlia mia, hai fatto la tua ultima bontà, migliore della prima, non andando dietro ai giovani, sia ricchi sia poveri. 11 Ora figlia mia non aver paura; tutto ciò che mi chiederai io lo farò per te, perché tutta la porta del mio popolo8 conosce che tu sei una donna di valore. 12 Ora è vero che sono un riscattatore ma, c’è un riscattatore più vicino di me. 13 Passa la notte, quando sarà mattina, se ti riscatterà bene, riscatterà, se non vorrà riscattarti, io ti riscatterò, per la vita di Yhwh, giaci fino al mattino. 14 Giacque ai suoi piedi fino al mattino; essa si alzò prima che si potesse sapere l’uno dell’altra; disse non si sappia che è venuta una donna sull’aia. 15 Porgi il mantello che porti addosso e tienilo stretto; lo tenne stretto, egli misurò sei misure d’orzo e le caricò su di lei che ritornò in città. 16 Venne da sua suocera; le chiese: sei tu figlia mia? E le raccontò tutto ciò che aveva fatto quell’uomo. 17 Mi ha dato queste sei misure d’orzo dicendo: non devi tornare a mani vuote da tua suocera. 18 Disse: siediti figlia mia finché non saprai cosa accadrà, poiché quell’uomo non starà fermo, se non concluderà la faccenda oggi stesso.

CAP. 4

1 Boaz salì alla porta e sedette là ed ecco, passare il riscattatore di cui aveva parlato Boaz. Disse: vieni, siediti qui, tal dei tali, egli venne avanti e sedette. 2 Prese una decina di uomini fra gli anziani della città e disse: sedete qui, essi sedettero. 3 Disse al riscattatore: vuoi forse prendere il campo del nostro parente Elimelech che Noemi, tornata dai campi di Moab, ora vende? 4 Ho pensato di aprire il tuo orecchio9 dicendo: compralo, davanti a quelli che siedono, di fronte agli anziani del popolo; se tu vuoi riscattare, riscatta! se non riscatterai, io ne sia informato, che io lo sappia, perché non ce n’è un altro fuori di te, per riscattare; ed io sono dopo di te. Rispose: io riscatterò. 5 Disse Boaz: nel giorno che tu compri il campo dalla mano di Noemi e da Ruth la moabita, tu compri per suscitare il nome del morto sulla sua eredità.10 6 Disse il riscattatore: non posso riscattare per me, per non rovinare la mia eredità, riscatta tu, è per te il mio riscatto, perché io non posso riscattare. 7 Una volta in Israele, era questo il compenso per confermare ogni cosa circa il riscatto: uno toglieva il suo sandalo e lo dava all’altro. Questa era la testimonianza in Israele. 8 Disse il riscattatore a Boaz: compralo per te e gli dette il suo sandalo. 9 Disse Boaz agli anziani e a tutto il popolo: voi siete testimoni che oggi ho comprato tutto ciò che era di Elimech e tutto ciò che era di Chilion e Macalon dalla mano di Noemi. 10 Anche Ruth la moabita, moglie di Macalon, ho comprato, per suscitare il nome del morto sulla sua eredità e son sarà cancellato il nome del morto dai suoi fratelli e “dalla porta del suo posto”11, voi oggi siete testimoni. 11 Tutto il popolo presso la porta e gli anziani risposero: siamo testimoni. Conceda Yhwh alla donna che entra nella tua casa, di essere come Rachele e come Lea, che costruirono, loro due, la casa di Israele; fatti forte in Efrata e fatti un nome in Betlemme. 12 Sia la tua casa come la casa di Perez, che Tamar generò a Giuda, dal seme che Yhwh darà a te da questa giovane. 13 Boaz prese Ruth e fu per lui come moglie, penetrò in essa e Yhwh dette a lei una gravidanza e generò un figlio. 14 Le donne dissero a Noemi: benedetto sia Yhwh che oggi non ti ha negato il “Goel”12 il cui nome rimarrà in Israele. 15 Ed egli sia il tuo conforto e il sostegno della tua canizie, poiché l’ha partorito tua nuora che ti vuole tanto bene ed è migliore di sette figlioli. 16 Noemi prese il bambino e se lo recò in seno facendogli quasi da nutrice. 17 Le vicine chiamarono il suo nome dicendo: a Noemi è nato un figlio e lo chiamarono Obed che fu padre di Isai (Iesse), padre di David. 18 Questa è la discendenza di Perez: Perez generò Chesron, 19 Chesron generò Ram, Ram generò Amminadab, 20 Amminadab generò Nacson, Nacson generò Salmon, 21 Salmon generò Booz, Booz generò Obed, 22 Obed generò Iesse, Iesse generò David.

1 I due nomi significano rispettivamente: malattia e consunzione!

2 Il nome Noemi significa “mia dolcezza”.

3 Letteralmente: Questo è il suo star seduta nella casa un poco.

4 Al tempo del cibo.

5 I “riscattatori” erano i parenti più prossimi alle vedove, con diritto di sposarle , prima di altri pretendenti.

6 Noemi le vuole cercare un marito. E mettere a frutto l’opera di seduzione intrapresa da Ruth.

7 Scoprire i piedi di un uomo, è sempre un eufemismo per indicare i genitali. La dolce Ruth saprà essere anche intraprendente.

8 Tutta l’assemblea, la comunità.

9 Metafora che dice: ho pensato di informarti.

10 Per conservare il nome del morto.

11 Dalla sua città.

12 Il riscattatore.

domenica 21 novembre 2021

STORIA DEL PROFETA GIONA

 

L'introduzione a tutte le storie si può leggere cliccando su "Le Storie della Bibbia" in alto a sinistra

Una delle prime esperienze di traduzione dal Testo Masoretico fatta da E.Papetti dal “Libro di Giona” argomento trattato dal Prof. G.Toloni dell’Università cattolica di Brescia nell’anno accademico 2009-2010

Cap. 11

Fu la parola di Yhwh a Giona, figlio di Amittai, per dire: alzati, va a Ninive, la grande città e annuncia ad essa che la loro malvagità è salita davanti a me. Giona si alzò per fuggire a Tarsis dalla presenza di Yhwh e scese a Giaffa. Trovò una nave che andava a Tarsis, pagò il prezzo convenuto e scese in essa, per partire con loro per Tarsis, lontano dalla presenza di Yhwh. Ma, Yhwh sollevò un forte vento sul mare e ci fu una grande tempesta sul mare e la nave fu sul punto di essere distrutta. I marinai ebbero paura e supplicarono ciascuno il proprio elohim; lanciarono in mare i recipienti che erano sulla nave per alleggerirla degli stessi; ma, Giona scese presso il fondo nascosto e si coricò e si addormentò. Si avvicinò a lui il capo dei marinai e gli disse: che fai dormi? Alzati, invoca il tuo elohim, forse elohim si occuperà di noi e non saremo perduti. Intanto diceva ciascuno al suo compagno: venite e gettiamo le sorti e si saprà la causa di questa disgrazia per noi. Gettarono le sorti e la sorte cadde su Giona. Allora gli dissero: spiegaci dunque per causa di chi è questa disgrazia su di noi? Tu che cosa fai di mestiere? Qual è il tuo paese? Dov’è il tuo popolo? Rispose loro: io sono ebreo e Yhwh, Elohim dei cieli, io venero, che ha fatto il mare e la terraferma deserta. Gli uomini si spaventarono di un grande spavento e gli chiesero: che cosa hai fatto? Così gli uomini vennero a sapere che egli fuggiva dalla presenza di Yhwh, poiché lo aveva riferito loro. Allora gli dissero. Che cosa facciamo di te? Si calmerà il mare sopra di noi? Perché il mare è ondoso e burrascoso? Rispose loro: sollevatemi e gettatemi in mare e il mare si calmerà sopra di voi; perché io so che questa grande tormenta su di voi è mandata per me. Allora gli uomini remarono per tornare sulla terraferma, ma non poterono, perché il mare, ondoso e burrascoso, era contro di loro. Allora invocarono Yhwh e dissero: basta! Non farci perire per la vita di quest’uomo e non dare a noi la colpa del sangue innocente, perché tu Yhwh, ciò che ti aggrada lo fai. E alzarono Giona e lo gettarono in mare e arrestò il mare la sua furia. Gli uomini si erano spaventati di un grande spavento con Yhwh, così fecero un sacrificio e fecero voti.

CAP. 2

Yhwh diresse un grosso pesce a inghiottire Giona; e Giona fu nella pancia del pesce tre giorni e tre notti. Giona supplicò Yhwh, suo Elohim, dalla pancia del grosso pesce; e disse: ho invocato dalla mia angoscia, Yhwh ed egli mi ha risposto. Ho gridato dalle viscere dello sceol e tu hai ascoltato la mia voce. Mi ha gettato nel profondo dell’abisso, nel cuore del mare, un fiume mi circondava; tutte le tue mareggiate, i tuoi frangenti passavano sopra di me. Io allora mi dissi: sono stato gettato via dal davanti dei tuoi occhi, ma continuerò a guardare il tuo santo palazzo. Le acque mi avvolgevano fino al respiro, l’abisso mi circondava, un’alga avvolgeva il mio capo. Sono sceso alla radice dei monti; la terra e le sue spranghe chiuse dietro di me per sempre; ma tu hai innalzato dalla tomba la mia vita, Yhwh mio Elohim! Nel venir meno in me la vita, ricordai Yhwh e la mia preghiera giunse a te, nel tuo santo palazzo. Quelli che custodiscono “il vuoto del nulla”2, la loro fedeltà avrebbero abbandonata. Ma, io con voce di lode sacrificherò a te, cui feci un voto, e farò un sacrificio. La salvezza è di Yhwh. Parlò Yhwh al pesce e gettò Giona sull’asciutto.

CAP. 3

Fu la parola di Yhwh a Giona una seconda volta per dire: alzati! Va’ a Ninive, la grande città e grida ad essa la notizia che io dirò a te. Giona si alzò e andò a Ninive secondo la parola di Yhwh; Ninive era una città eccezionalmente grande3, di tre giorni di cammino. Attese Giona di entrare in città per il cammino di un giorno, poi gridò e disse: ancora quaranta giorni e Ninive sarà distrutta. I cittadini di Ninive credettero a Elohim e proclamarono un digiuno e si vestirono di sacchi, dai grandi fino ai piccoli. La cosa fu riferita al re di Ninive; egli si alzò dal suo trono, si tolse il mantello su di sé, si coprì di sacchi e sedette sulla polvere. Emanò un proclama dicendo: a Ninive, per decisione del re e dei suoi grandi, l’uomo e gli animali, gli armenti e le greggi4, non mangeranno alcunché, non pascoleranno e non berranno acqua. Si copriranno di sacchi, l’uomo e il bestiame, e s’invocherà Elohim con forza, e ognuno si convertirà dal suo cammino di malvagità e di ingiustizia che è nelle sue . Chissà, volgerà e si pentirà Elohim e abbandonerà la sua collera e non periremo? Elohim vide le loro opere; poiché tornarono dai loro comportamenti di malvagità, si pentì Elohim, del male che voleva fare contro di loro e non lo fece. La cosa provocò a Giona grande dolore e si adirò. Pregò Yhwh e disse: suvvia Yhwh non erano forse queste le mie parole, fin da quando ero nel mio paese? Per questo ho cercato di fuggire verso Tarsis. Perché io so che tu sei un dio pietoso e compassionevole, lento alle arrabbiature, molto misericordioso, che si pente del male5. Ora Yhwh, prendi dunque la mia vita, perché è meglio la mia morte della mia vita. Rispose Yhwh: è forse un bene la tua collera? Allora Giona uscì dalla città e sedette a oriente della città; fece per sé una capanna, vi si coricò sotto all’ombra affinché vedesse cosa sarebbe successo in città.6 Scherzando Yhwh fece crescere un ricino di sopra a Giona per essere ombra alla sua testa e per liberarlo della sua tristezza; si rallegrò Giona per il ricino, di una grande gioia. Scherzò ancora Elohim e un bruco nelle foglie si alzò presto il giorno dopo, colpì il ricino che si seccò. Quando il sole si fece splendente, si divertì Elohim a sollevare un vento di levante afoso, il sole colpì sulla testa di Giona che venne meno e chiese la sua vita di morire; disse: meglio la mia morte della mia vita. Disse Elohim a Giona: è forse un bene la tua collera contro il ricino? Rispose: la mia collera sarà un bene fino a morirne. Disse ancora Yhwh: tu hai compassione per quel ricino che non hai faticato per lui, che non l’hai fatto crescere; che una notte c’era e una notte perì. Io non dovrei aver compassione di Ninive, la grande città, dove c’è in essa più di centomila persone che non conoscono la loro destra dalla loro sinistra e molti animali?

FINE

1 Il numero dei versetti non è indicato, soltanto un punto e virgola o un punto separano i versetti. Perché questo breve racconto non contiene né oracoli né profezie o visioni, è solo una storiella il cui protagonista è un profeta un po’ negligente.


2 Quelli che confidano negli idoli.

3 Il TM usa la parola elohim per significare qualcosa di smisurato.

4 Le due parole indicano animali di grossa taglia e di piccola taglia.

5 Quello minacciato di compiere.

6 Adesso seguono tre versetti introdotti da un verbo che indica tirare colpi a destra e a manca. Il senso dei versetti sembra essere un ironico scherzo fatto da Yhwh ai danni di Giona, le traduzione di questo verbo sono scelte a piacere.

sabato 20 novembre 2021

STORIA DEL PROFETA GEREMIA

 

L'introduzione a tutte le storie della Bibbia si può leggere cliccando su "Le Storie della Bibbia" in alto a sinistra.

Dal libro di Geremia capitoli 26-28 e 36-45 traduzione dal Testo Masoretico di Egidio Papetti

Il libro di Geremia, stando ai risultati più recenti degli studiosi, è il testo che durante il periodo esilico subì i più ampi interventi e aggiunte da parte della corrente deuteronomistica. (Cfr. “Israele in esilio” di Rainer Albertz, edizioni Paideia, Brescia, 2009.) Sarebbero state almeno tre le edizioni del libro. La prima includeva quello considerato il testo originale pre-esilico, ampiamente integrato dal redattore deuteronomico e comprende i capitoli 1-25,13. La seconda edizione venne integrata con i capitoli 26-45 che rappresentano la parte narrativa del libro. Infine nel periodo tardo-esilico una terza edizione aggiunse i cosiddetti oracoli di salvezza, va da sé che ogni edizione integrava le precedenti non nuovi interventi. Il libro subì ritocchi e integrazioni anche nei secoli successivi sino al III secolo. Nel conflitto che divise Gerusalemme nei confronti di Nabucodonosor egli parteggia per Nabuco e difende gli interessi di chi resta nel paese; anche se ci sono diversi passi nel libro dove sollecita chiaramente gli esuli a svolgere attività nel nuovo paese dove sono esiliati, il che fa supporre che difendesse gli interessi degli esuli che, per alcuni studiosi, lo rende sospetto, insieme a Ezechiele, di essere un portavoce di Nabuco, Cfr. Giovanni Garbini: “Letteratura e politica nell’Israele antico”. Paideia Brescia. Il Libro è molto complesso, pare che il testo originario sia stato scritto due volte da lui medesimo e dal suo segretario Baruc. Come la maggior parte dei profeti è molto critico con la monarchia e la casa regnante e le parole che mette in bocca a Yhwh contro Joiakim e Sedecìa sono veramente tremende. Merita una lettura, sia per ragioni storiche perché fornisce notizie della caduta del regno di Giuda e della distruzione del tempio e di Gerusalemme e notizie di chi è rimasto nel paese, sia per ragioni religiose, egli appartiene alle famiglie che appoggiarono la riforma di Giosia e continuerà su questa strada contro la restaurazione che tenteranno i successori di Giosia. I capitoli tradotti sono il 26 fino al 28 il 36 fino al 45, considerati dagli studiosi il racconto della vita di Geremia scritta sotto dettatura dal suo segretario Baruc.

CAP. 261

1 All’inizio del regno di Joiakim2, figlio di Giosia, re di Giuda ci fu questa parola da parte di Yhwh dicendo: 2 così dice Yhwh: mettiti nell’atrio della casa di Yhwh3 e parla a tutte le città di Giuda, a quelli che vengono a prostrarsi nella casa di Yhwh, tutte le parole che ti comando di riferire loro, non tralascerai parola alcuna. 3 Forse ascolteranno e si convertiranno, ognuno, dalla loro strada di malvagità; allora avrò misericordia della disgrazia che io ritengo di provocare contro di loro a causa della malvagità della loro condotta. 4 Dirai loro così: se non mi ascolterete e non camminerete secondo gli insegnamenti che ho messo davanti a voi, 5 ascoltando le parole dei miei servi, i profeti che io mando a voi e con sollecitudine ho mandato, ma non avete ascoltato, 6 renderò questo tempio come quello di Silo e a questa città darò la maledizione per tutte le nazioni della terra.7 I sacerdoti, i profeti e il popolo ascoltarono Geremia pronunciare queste parole nella casa di Yhwh. 8 Accadde che, quando Geremia finì di esporre tutto ciò che Yhwh aveva comandato di dire a tutto il popolo, lo catturarono dicendo: i sacerdoti, i profeti e tutto il popolo: certo devi morire! 9 Perché hai profetizzato nel nome di Yhwh dicendo: questo tempio sarà come quello di Silo e questa città sarà devastata, da nessuno mai più abitata. Tutto il popolo si riunì presso Geremia nella casa di Yhwh. 10 I principi di Giuda seppero di queste parole e salirono dalla casa del re alla casa di Yhwh e sedettero all’ingresso della porta nuova della casa di Yhwh4. Chiesero, i sacerdoti e i profeti ai principi e a tutto il popolo dicendo: sentenza di morte per quest’uomo. Perché profetizzò contro questa città come avete udito con le vostre orecchie. 12 Rispose Geremia ai principi e a tutto il popolo dicendo: Yhwh mi ha inviato affinché profetizzassi contro questo tempio e contro questa città con tutte le parole che avete udito. 13 Adesso, rendete buone le vostre condotte e le vostre azioni e ascoltate la voce di Yhwh vostro Elohim e si pentirà Yhwh della disgrazia che ha minacciato contro di voi. 14/15 Ecco, ecco io sono nelle vostre mani, fate come è meglio e giusto ai vostri occhi ma, di certo sappiate che se voi mi uccidete, sangue di un innocente farete cadere su di voi e su questa città e su chi la abita, perché veramente Yhwh mi ha mandato contro di voi a parlare alle vostre orecchie con tutte queste parole. 16 Dissero i principi e tutto il popolo ai sacerdoti e ai profeti: non c’è sentenza di morte per quest’uomo per averci parlato in nome di Yhwh nostro Elohim. 17/18 Gli uomini più vecchi del paese si alzarono e parlarono a tutta l’assemblea del popolo dicendo: Michea di Moreset era profeta ai tempi di Ezechia re di Giuda e parlò a tutto il popolo di Giuda dicendo così: dice Yhwh degli eserciti, Sion sarà un campo arato e Gerusalemme solo macerie e il monte del Tempio, una collina di sterpaglie. 19 Lo ha forse messo a morte Ezechia e tutto il popolo? Non ebbe invece timore di Yhwh e non placò l’ira di Yhwh? Non si trattenne Yhwh dal fare il male che aveva minacciato contro di loro? E noi invece commettiamo una grande malvagità contro le nostre vite! 20/21 C’era anche fra quelli, un uomo che profetizzava nel nome di Yhwh - Uria figlio di Semaia di Kiriat-Jearim – contro questa città e contro questo paese con le stesse parole di Geremia. Il re Joiakim ascoltò le sue parole e tutti i suoi comandanti e tutti i suoi principi, ma il re cercò la sua morte. Uria lo seppe, ebbe timore, fuggì e giunse in Egitto. 22/23 Il re Joiakim mandò uomini in Egitto con Elnatan, figlio di Achor, e uomini con lui in Egitto. Fecero uscire Uria dall’Egitto, lo condussero dal re Joiakim che lo uccise con la spada e gettò il suo cadavere nei sepolcri del popolo. 24 Ma la mano di Achicam, figlio di Safan5, fu con Geremia per non darlo nelle mani del popolo per ucciderlo.

CAP. 27

1-3 All’inizio del regno di Joiakim, figlio di Giosia, re di Giuda fu questa parola (rivolta) a Geremia da parte di Yhwh. Così mi dice Yhwh: costruisciti delle catene come un giogo e le metterai sulle tue spalle e le invierai al re di Edom, al re di Moab, al re dei figli di Ammon, al re di Zor (Tiro) e al re di Sidone per mezzo dei messaggeri che arrivano a Gerusalemme e a Sedecìa, re di Gerusalemme. 4/5 Comanda loro e ai loro signori dicendo così dice Yhwh degli eserciti Elohim di Israele, così direte ai vostri signori: io ho fatto la terra, l’uomo e gli animali che sono sulla faccia della terra, con la mia grande potenza e il mio braccio teso, e l’ho data a chi è gradito agli occhi miei. 6 Ora ho dato tutte queste cose a Nabucodonosor, re di Babel6, mio servo; anche le bestie selvatiche ho dato a lui per il suo servizio. 7 E lo serviranno tutti i popoli, e suo figlio e il figlio di suo figlio, finché verrà il tempo per la sua terra. Popoli numerosi e grandi re, si serviranno anche di lui. 8 Avverrà che le nazioni, il regno che non servirà Nabucodonosor e non metterà il suo collo sotto il giogo di Babel, con la spada, con la carestia, e con la peste io mi occuperò di quei popoli – oracolo di Yhwh – finché finiscano nelle sue mani. 9 E voi non ascoltate i vostri profeti, i vostri indovini, i vostri sognatori, i vostri veggenti, i vostri maghi, essi vi parlano dicendo: non servirete il re di Babel. 10 Perché essi profetizzano a voi la menzogna affinché vi allontaniate dalla vostra terra ed io vi disperda e andiate in rovina. 11 Il popolo che metterà il suo collo sotto il giogo del re di Babel e lo servirà, la quiete farò scendere su di lui, sulla sua terra – oracolo di Yhwh – e la lavorerà e in essa abiterà. 12 Presso Sedecìa, re di Giuda, ho pronunciato tutte queste parole dicendo: mettete il vostro collo sotto il giogo del re di Babel e servite lui e il suo popolo, così vivrete! 13 Poiché morirete, tu e il tuo popolo, di spada, di fame, di peste, come ha minacciato Yhwh i popoli che non avrebbero servito il re di Babel. 14/15 Non ascoltate le parole dei profeti che vi parlano dicendo: non servirete il re di Babel, perché menzogne essi profetizzano per voi. Perché io non li ho inviati – oracolo di Yhwh – essi profetizzano nel mio nome per ingannarvi affinché vi disperda e vi distrugga, voi e i profeti che profetizzano per voi. 16 Ai sacerdoti e a tutto questo popolo ho parlato dicendo: così dice Yhwh “non ascoltate le parole dei vostri profeti che profetizzano per voi dicendo ecco gli arredi della casa di Yhwh presto ritorneranno da Babel”. Perché essi profetizzano a voi menzogne. 17/18 Non ascoltateli, servite il re di Babel e vivrete; poiché questa città sarà distrutta. Se essi sono profeti, se c’è la parole di Yhwh con loro, si rivolgano a Yhwh degli eserciti affinché non partano per Babel gli arredi rimasti nella casa di Yhwh, nella casa del re di Giuda e in Gerusalemme. 19/20 Perché così dice Yhwh degli eserciti a proposito delle colonne, del mare7 e dei piedestalli e degli altri arredi rimasti in questa città; quelli che non prese Nabucodonosor quando deportò da Gerusalemme Jaconia, figlio di Joiakim, re di Giuda, con tutti i notabili di Giuda e di Gerusalemme. 21/22 Poiché così dice Yhwh degli eserciti Elohim di Israele, a proposito degli arredi rimasti nella casa i Yhwh, nella casa del re di Giuda e in Gerusalemme: andranno a Babel e la resteranno finché un giorno, nel prendermi cura di loro – oracolo di Yhwh – li farò salire e li farò tornare in questo luogo.

CAP. 28

1-3 Accadde in quell’anno all’inizio del regno di Sedecìa re di Giuda, nell’anno quarto nel quinto mese; Anania, figlio di Azur, il profeta di Gabaon, mi parlò nella casa di Yhwh sotto gli occhi dei sacerdoti e di tutto il popolo, per dire: così parla Yhwh degli eserciti, Elohim di Israele, “distruggo il giogo del re di Babel”. Ancora due anni e faccio tornare in questo luogo tutti gli arredi della casa di Yhwh che aveva preso Nabucodonosor re di Babel da questo luogo e li portò a Babel. 4 E Jaconia, figlio di Joiakim re di Giuda, tutti i deportati di Giuda che furono deportati a Babel, io li farò tornare in questo luogo – oracolo di Yhwh – perché io spezzerò il giogo del re di Babel. 5 Disse Geremia il profeta a Anania il profeta, sotto gli occhi dei sacerdoti e sotto gli occhi di tutto il popolo in piedi nella casa di Yhwh8. 6/7 Disse Geremia il profeta, amen, così faccia Yhwh, realizzi Yhwh le cose che tu profetizzi, di far tornare gli arredi della casa di Yhwh e tutti i deportati da Babel in questo luogo. Ma, ascolta, per favore, questa parola che io pronuncio ai tuoi orecchi e agli orecchi di tutto il popolo. 8 I profeti che furono prima di me e prima di te, una volta, profetizzarono molto, su molti paesi e su grandi regni, di guerre, di carestie e di peste. 9 Il profeta che profetizza la pace, si riconoscerà che egli fu mandato veramente da Yhwh, quando la parola del profeta si realizzerà. 10 Prese Anania il giogo da sopra il collo di Geremia e lo spezzò. 11 Anania parlò davanti a tutto il popolo dicendo: Così dice Yhwh, così distruggerò il giogo di Nabuco re di Babel, fra due anni da sopra il collo di tutti i popoli. Geremia il profeta andò per la sua strada. 12 La parola di Yhwh fu rivolta a Geremia dopo che Anania il profeta aveva distrutto il giogo da sopra il collo di Geremia il profeta. 13 Va’ e parla a Anania dicendo: così dice Yhwh “un giogo di legno hai distrutto, ma io ti farò – al posto di quello - un giogo di ferro” . 14 Perché, dice Yhwh degli eserciti Elohim di Israele, un giogo di ferro metterò sul collo di tutti questi popoli perché servano Nabuco re di Babel e lo serviranno anche le bestie selvatiche che ho dato a lui. 15/16 Disse Geremia il profeta ad Anania il profeta, ascolta per favore Anania, non ti ha mandato Yhwh e tu illudi questo popolo con la menzogna. Per questo dice Yhwh: ecco io ti mando via dalla faccia della terra, nell’anno tu morirai perché hai predicato la ribellione contro Yhwh. 17 Anania il profeta morì in quell’anno nel settimo mese.

CAP. 36

1/2 Avvenne nel quarto anno di Joiakim figlio di Giosia re di Giuda; fu questa parola (rivolta) a Geremia da parte di Yhwh dicendo: prendi un rotolo per scrivere e scriverai su di esso tutte le parole che io ti ho detto a proposito di Israele, di Giuda e a proposito di tutti i popoli, da quando parlai a te al tempo di Giosia, fino ad oggi. 3 Forse capirà la casa di Giuda tutto il male che io intendo fare a loro affinché ognuno ritorni dalla sua condotta malvagia e perdoni i loro delitti e i loro peccati. 4 Geremia chiamò Baruc figlio di Neria; Baruc scrisse dalla voce di Geremia tutte le parole che Yhwh gli aveva detto, sopra il rotolo per scrivere. 5/6 Geremia comandò Baruc dicendo: io sono impedito, non posso andare alla casa di Yhwh, andrai tu e leggerai il rotolo che hai scritto dalla mia bocca, le parole di Yhwh, nelle orecchie del popolo nella casa di Yhwh, nel giorno del digiuno. Ed anche nelle orecchie di tutto Giuda, le leggerai a loro che arrivano dalle loro città. 7 Forse scenderà la loro supplica davanti a Yhwh9 e ciascuno tornerà dalla sua condotta di iniquità; perché grande è l’ira e la collera che dice Yhwh di avere per questo popolo. 8 Baruc figlio di Neria fece ciò che gli aveva ordinato Geremia il profeta, di leggere dal libro le parole di Yhwh nella casa di Yhwh. 9 Fu nell’anno quinto di Joiakim figlio di Giosia re di Giuda, nel nono mese, proclamò un digiuno davanti a Yhwh tutto il popolo di Gerusalemme e tutto il popolo arrivato dalle città di Giuda a Gerusalemme. 10 Baruc lesse dal libro le parole di Geremia, nella casa di Yhwh, nella stanza di Ghemaria figlio di Safan lo scriba, nel cortile superiore all’ingresso della porta nuova della casa di Yhwh, alle orecchie di tutto il popolo. 11/12 Michea figlio di Ghemaria, figlio di Safan, ascoltate tutte le parole di Yhwh secondo il libro, scese nella casa del re, nella stanza dello scriba ed ecco lì tutti i capi seduti: Elisama lo scriba, Delaia figlio di Semaia, Elnatan figlio di Acbor, Ghemaria figlio di Safan e Sedecìa figlio di Anania e tutti i principi. 13 Michea riferì ad essi tutte le parole che Baruc aveva letto dal libro alle orecchie del popolo. 14 Tutti i capi mandarono da Baruc Judi figlio di Natania, figlio di Selenia, figlio di Cusi, per dire: il rotolo che tua hai letto alle orecchie del popolo, prendilo nelle tue mani e vieni; egli andò con loro. 15 Gli dissero: siediti per favore e leggici nelle nostre orecchie; Baruc lesse alle loro orecchie. 16 Quando udirono tutte le parole si spaventarono; dissero ognuno al suo vicino e a Baruc: certamente riferiremo al re tutte queste parole. 17 Poi chiesero a Baruc dicendo: raccontaci per favore come ha scritto tutte queste parole dalla sua bocca. 18 Rispose loro Baruc: dalla sua bocca mi dettò tutte queste parole che io scrissi sul libro con l’inchiostro. 19 Dissero i capi a Baruc: va’ nasconditi, tu e Geremia e nessuno sappia dove siete. 20 Entrarono dentro dal re e lasciarono il rotolo nella stanza di Elisama lo scriba e riferirono alle orecchie del re tutte le parole. 21 Il re domandò a Judi di prendere il rotolo; Judi lo prese dalla stanza di Elisama lo scriba e lo lesse alle orecchie del re e di tutti i ministri presenti davanti al re. 22 Il re sedeva nella casa d’inverno nel nono mese e davanti a lui un braciere acceso. 23 Quando Judi ebbe letto tre o quattro colonne, (il re) le tagliava con lo stilo dello scriba e le gettava sul fuoco nel braciere finché tutto il rotolo finì sul fuoco nel braciere. 24 Non si spaventarono né si strapparono le vesti il re e tutti i suoi ministri che avevano ascoltato tutte quelle parole. 25 Anche Elnatan, Delaia e Ghemaria intervennero contro il re affinché non bruciasse il rotolo, ma non li ascoltò. 26 Il re ordinò a Jeracmel figlio del re10 a Seraia figlio di Azriel e a Selemia figlio di Abdel, di catturare Baruc lo scriba e Geremia il profeta; ma Yhwh li nascose. 27/28 Fu la parola di Yhwh presso Geremia – dopo che il re aveva bruciato il rotolo e le parole che Baruc scrisse dalla bocca di Geremia – per dire: torna e prendi un altro rotolo e scrivi su di esso tutte le parole di prima, che erano sul primo rotolo, che Joiakim re di Giuda, ha bruciato. 29 Contro Joiakim re di Giuda dirai: “così dice Yhwh, tu hai bruciato questo rotolo chiedendo perché avevo scritto in esso affermando: certamente il re di Babel verrà e distruggerà questo paese e farà cessare da esso uomini e bestie”. 30 Per questo dice Yhwh contro Joiakim re di giuda: non ci sarà per lui chi siederà sul suo trono di David e il suo cadavere sarà abbandonato al caldo del giorno e al freddo della notte. 31 Io mi prenderò cura di lui11, della sua discendenza e dei suoi servi (ministri); per i loro delitti farò arrivare contro di essi e contro gli abitanti di Gerusalemme e contro gli uomini di Giuda tutto il male che ho minacciato ad essi e non ascoltarono. 32 Geremia prese un altro rotolo e lo diede a Baruc figlio di Neria lo scriba che scrisse su di esso dalla bocca di Geremia, tutte le parole del libro che Joiakim re di Giuda aveva bruciato nel fuoco e furono aggiunte ad esse anche molte parole come quelle.

CAP. 37

1 Il re Sedecìa figlio di Giosia regnò al posto di Conia, fatto re da Nabuco re di Babel, sul paese di Giuda. 2 Egli non ascoltò, né i suoi ministri, né il popolo, le parole di Yhwh pronunciate per bocca di Geremia il profeta. 3 Il re mandò Jucol figlio di Selemia e Sofonia figlio di Maasia il sacerdote, da Geremia il profeta dicendo: supplica per noi Yhwh nostro Elohim. 4 Geremia entrava e usciva in mezzo al popolo e non l’avevano ancora messo nella casa dei prigionieri. 5 L’esercito del faraone12 uscì dall’Egitto e lo seppero gli indovini (i Caldei)13 che controllavano Gerusalemme. 6/7 Fu la parola di Yhwh (rivolta) a Geremia il profeta dicendo: così dice Yhwh Elohim di Israele, così dirai al re di Giuda che vi ha mandato da me per interrogarmi. Ecco, l’esercito del faraone uscito per soccorrere voi, tornerà nel suo paese l’Egitto. 8 I Caldei torneranno e combatteranno contro questa città e la conquisteranno e la bruceranno col fuoco. 9 Così dice Yhwh: non ingannate voi stessi pensando che certamente i Caldei andranno via da noi; perché non se ne andranno! 10 Anche se ucciderete tutto l’esercito dei Caldei che combattono contro di voi e restassero di essi solo uomini feriti, ciascuno nella sua tenda si alzerà e incendieranno questa città col fuoco. 11/12 Accadde che con l’uscire l’esercito dei Caldei da Gerusalemme, a causa del faraone, Geremia uscì da Gerusalemme per andare nella terra di Beniamino per ricevere là (un’eredità?)14 alla presenza del popolo. 13/14 Quando fu alla porta di Beniamino un ufficiale ispettore di nome Ieria figlio di Selemia, figlio di Anania, fermò Geremia il profeta dicendo: tu scendi a patti con i Caldei! Rispose Geremia: falso, io non scendo a patti con i Caldei15, ma, quello non lo ascoltò. Ieria arrestò Geremia e lo condusse dai capi. 15 I capi, sdegnati contro Geremia, lo colpirono e lo misero in catene nella casa di Jonatan lo scriba, che l’aveva trasformata per lui come un carcere. 16 Entrò Geremia nella prigione sotterranea16 con soffitto a volte e abitò là per molti giorni. 17 Il re Sedecìa mandò a prenderlo e lo interrogò, il re, nella sua casa in segreto e disse: c’è forse una parola da parte di Yhwh? Rispose Geremia, c’è e disse: sarai dato nelle mani del re di Babel! 18 Disse Geremia al re Sedecia: che cosa ho commesso contro di te, e contro i tuoi servi e contro questo popolo, perché mi tengano in prigione? 19 Non ci sono i vostri profeti che profetizzano per voi dicendo: non verrà il re di Babel contro di voi e contro questa terra? 20 Adesso ascolta per favore, o mio signore il re; la mia supplica scenda davanti a te, non mi far tornare nella casa di Jonatan lo scriba, affinché io là non muoia! 21 Il re Sedecia ordinò di avere cura di Geremia nell’atrio della prigione, dandogli ogni giorno una ciambella di pane dal quartiere dei fornai; fino all’esaurimento di tutto il pane della città. Geremia abitò nell’atrio della prigione.

CAP. 38

1 Udì Sepatià figlio di Matan, Ghedolia figlio di Pascut, Jucol figlio di Selemia e Pascur figlio di Malachia, le parole che Geremia illustrava a tutto il popolo dicendo: 2/3 Così dice Yhwh: chi abita in questa città morirà di spada, di fame e di peste; chi uscirà dai Caldei17, sarà la sua vita per lui come un bottino. Così dice Yhwh: certamente metterò questa città nelle mani dell’esercito del re di Babel che la conquisterà. 4 I dignitari presso il re sentenziarono: per favore quest’uomo sia giustiziato perché a causa sua si indeboliscono le mani dei combattenti che sono rimasti in questa città e le mani di tutto il popolo parlando ad essi con quelle parole; perché in quest’uomo non c’è interesse al benessere del popolo se non il peggio. 5 Rispose il re Sedecìa: ecco, egli è nelle vostre mani, poiché non c’è che il re possa discutere con voi. 6 Allora presero Geremia e lo gettarono nella cisterna di Malchia figlio del re18 che era nel cortile della prigione; calarono Geremia con le corde nella cisterna e nella cisterna non c’era acqua perché c’era melma e Geremia sprofondò nel fango. 7 Ebed-Melec19 l’etiope, uno degli eunuchi della casa del re, seppe che avevano messo Geremia nella cisterna del re, egli stava alla porta di Beniamino. 8/9 Ebed-Melec uscì dalla casa del re e parlò al re dicendo: mio signore il re, è dannoso tutto ciò che fanno quegli uomini a Geremia il profeta che lo hanno gettato nella cisterna e morirà in quel posto a causa della fame perché in città non c’è più pane. 10 Il re ordinò a Ebed-Melec l’eunuco dicendo: prendi nelle tue mani da qui tre uomini e fai risalire Geremia il profeta dalla cisterna prima che muoia. 11 Prese Ebed-Melec gli uomini nelle sue mani, andò nella casa del re dentro il magazzino e prese da lì stracci e brandelli di cenci e li gettò a Geremia nella cisterna, con le funi. 12 Disse Ebed-Melec l’etiope a Geremia: metti dunque questi stracci e i brandelli di cenci sotto le ascelle e le tue braccia sopra le funi, così fece Geremia. 13 Tirarono Geremia con le funi e lo fecero salire dalla cisterna; e Geremia stette nell’atrio della prigione. 14 Il re Sedecìa mandò e prese Geremia con sé presso l’entrata, la terza, che c’era nella casa di Yhwh e disse il re a Geremia: io chiedo a te una parola, non tenermi nascosto nulla. 15 Disse Geremia a Sedecia: quando ti avrò riferito, non mi metterai per caso a morte? E quando ti consiglierò, poi mi ascolterai? 16 Il re Sedecìa giurò a Geremia in segreto dicendo: per la vita di Yhwh che ci ha dato questa vita, non ti metterò a morte, né ti darò nelle mani di quegli uomini che minacciano la tua vita. 17 Disse Geremia a Sedecia: così dice Yhwh Elohim degli eserciti, Elohim di Israele, certamente se uscirai20 dai capi del re di Babel, vivrà la tua vita e questa città non brucerà nel fuoco e vivrai tu e la tua casa. 18 Se non uscirai dai capi del re di Babel, questa città sarà data nelle mani dei Caldei e bruciata nel fuoco e tu non sfuggirai dalle loro mani. 19 Disse il re Sedecìa a Geremia: io sono preoccupato con i giudei che si sono arresi ai Caldei, che mi mettano nelle loro mani e abusino di me. 20 Disse Geremia: non ti metteranno (nelle loro mani)! Ascolta per favore la voce di Yhwh, della quale ti ho detto, e sarà meglio per te e la tua vita vivrà. 21/22 E se tu rifiuti di uscire, questo è ciò che Yhwh mi ha fatto vedere21, ecco, tutte le donne che sono rimaste nella casa del re di Giuda, consegnate ai generali del re di Babel. Ed ecco diranno: ti hanno sedotto e imbrogliato gli uomini tuoi amici22, i tuoi piedi sono affondati nel fango, essi hanno levato le tende dirigendosi altrove. 23 Tutte le tue donne, tutti i tuoi figli, consegnati ai Caldei e tu non ti salverai dalle loro mani perché sarai prigioniero in mano al re di Babel e questa città incendiata col fuoco. 24 Disse Sedecìa a Geremia: nessuno sappia di queste parole e non morirai. 25 Quando i capi sapranno che ho parlato con te e verranno da te e ti diranno: raccontaci per favore che cosa hai detto al re? Non ci nascondere nulla e non ti uccideremo e cosa disse a te il re? 26 Tu risponderai loro: ho lasciato cadere la mia supplica davanti al re affinché non mi faccia abitare nella casa di Jonatan e là morire. 27 Vennero tutti i capi da Geremia e lo interrogarono; riferì loro tutte quelle parole che gli aveva ordinato il re e restarono in silenzio davanti a lui; giacché la chiacchierata non era stata ascoltata. 28 Geremia abitò nell’atrio della prigione fino al giorno che Gerusalemme fu conquistata.

CAP. 39

1 Nell’anno nono di Sedecìa re di Giuda, nel decimo mese, Nabuco e tutto il suo esercito, giunse a Gerusalemme e la assediarono. 2 Nell’undicesimo anno di Sedecìa, nel quarto mese, il nove del mese, fu aperta una breccia nella città23. 324 Entrarono tutti i generali del re di Babel e si fermarono alla porta di mezzo: Nergal Sarezer, Samgar-Nebu, Sar-Sechim potente eunuco, Nergal-Sarezer, Rab-Mag25 e tutti i restanti principi del re di Babel. 4 Quando li videro, Sedecìa re di Giuda e tutti gli uomini di battaglia, fuggirono uscendo di notte dalla città attraverso il giardino del re, dalla porta fra le mura, e prese la strada dell’Araba. 5 I soldati Caldei li inseguirono e raggiunsero Sedecìa nelle steppe di Gerico; lo catturarono e lo fecero salire da Nabuco re di Babel a Ribla, nella terra di Amat, qui pronunciò contro di lui le sentenze. 6/7 Il re di Babel assassinò i figli di Sedecìa davanti ai suoi occhi; e assassinò - il re di Babel – tutti i notabili di Giuda. Accecò gli occhi di Sedecìa e lo incatenò con ferri per portarlo a Babel. 8/9 I caldei incendiarono la casa del re e abbatterono le mura di Gerusalemme. Il resto del popolo, i sopravvissuti nella città, i disertori che erano passati con loro, il resto del popolo che era stato lasciato nel paese, il capo delle guardie, Nebuzar-Adan, li deportò a Babel. 10 E del popolo, i miseri che non possedevano niente, Nebuzar-Adan capo delle guardie, li lasciò nel paese di Giuda e in quel giorno diede loro vigneti e orti. 11/12 Per Geremia, Nabuco re di Babel ordinò, per mano di Nebuzar-Adan capo delle guardie, dicendo: prendilo, alza i tuoi occhi su di lui (tienilo d’occhio)26 ma, non gli farai alcun male, anzi come ti dirà così tu fari con lui! 13/14 Mandò, Nebuzar-Adan capo delle guardie, Nabuzasban potente eunuco, Nergal Sarezer, Rab-Mag e tutti i principi del re di Babel, mandarono a prendere Geremia dall’atrio della prigione e lo consegnarono a Godolia figlio di Achikam, figlio di Safan, per ricondurlo a casa e abitò in mezzo al popolo. 15/16 A Geremia fu la parola di Yhwh quando stava nell’atrio della prigione dicendo, vai e parlerai a Ebed-Melec l’etiope dicendo: così dice Yhwh degli eserciti, Elohim di Israele, ecco io faccio avverare le mie parole su questa città per il peggio, non per il meglio, e quel giorno accadranno davanti a te . 17 Quel giorno io ti libererò – oracolo di Yhwh – e non sarai nelle mani degli uomini davanti ai quali tu hai timore. Perché di sicuro ti metterò in salvo e non cadrai di spada e sarà per te la tua vita il tuo bottino, perché tu hai confidato in me. – oracolo di Yhwh.

CAP. 40

1 La parola venne a Geremia da Yhwh, dopo che Nebuzar-Adan capo delle guardie, lo aveva mandato da Rama, quando lo aveva preso, prigioniero in catene, di mezzo ai deportati di Gerusalemme e di Giuda condotti in esilio a Babel. 2 Il capo delle guardie prese Geremia e gli disse: Yhwh tuo Elohim aveva predetto questa disgrazia su questo luogo. 3 Yhwh venne e fece come aveva parlato, perché avete peccato contro Yhwh e non avete ascoltato la sua voce e questa cosa è stata per causa vostra. 4 Ecco, adesso io ti libero oggi dalle catene che sono sulle tue mani; se è bene ai tuoi occhi venire con me a Babel, vieni! io alzerò i miei occhi su di te;27 se è male ai tuoi occhi venire con me a Babel, resta; guarda, tutto il paese è davanti a te, verso il meglio e verso quel che è giusto ai tuoi occhi, dove andare, va! 5 Non era tornato28. Torna presso Godolia figlio di Achikam , figlio di Safan, al quale il re di Babel ha affidato le città di Giuda, torna con lui in mezzo al popolo, oppure va in ogni luogo, dove è giusto ai tuoi occhi andare e gli diede provviste e un regalo e lo lasciò andare. 6 Geremia tornò presso Godolia figlio di Achikam a Mizpà e abitò con lui in mezzo al popolo dei rimasti nel paese. 7 Tutti i capi degli eserciti che erano nella campagna, essi e i loro uomini, vennero a sapere che il re di Babel aveva affidato il paese a Godolia figlio di Achikam; che aveva affidato a lui uomini, donne, bambini e i poveri del paese quelli che non deportarono a Babel. 8 Vennero da Godolia a Mizpà: Ismaele figlio di Netania, Jocanan e Jonatan figli di Kareac, Seraià figlio di Tancumet, il figlio di Oni il netofita, Iezania figlio del macatita, essi e i loro uomini. Godolia figlio di Achikam figlio di Safan, promise ad essi e ai loro uomini dicendo: non abbiate timore di servire i Caldei, abitate nel paese e servite il re di Babel, è meglio per voi. 10 Ecco, io abito a Mizpà per stare davanti ai Caldei che verranno da noi; voi raccogliete vino, fichi e olio e metteteli nei vostri recipienti e abitate nelle nostre città che avete preso. 11 Anche tutti i giudei che erano in Moab e fra i figli di Ammon29 , in Edom e in ogni altro paese, seppero che aveva dato – il re di Babel – i rimasti di Giuda e che su di essi aveva posto Godolia, figlio di Achikam, figlio di Safan. 12 Tornarono tutti i giudei da ogni luogo da dove erano fuggiti e vennero nella terra di Giuda presso Godolia a Mizpà. Raccolsero vino e fichi molto abbondanti. 13 Jocanan figlio Kareac e tutti i comandanti dei soldati che erano nella campagna, vennero presso Godolia a Mizpà. 14 Gli dissero: certamente saprai che Baalis, re dei figli di Ammon, manderà Ismaele figlio di Natania per colpirti la vita. 15 Ma, Godolia figlio di Achikam, non credette loro. 15 Jocanan figlio di Kareac parlò a Godolia in disparte dicendo: lascia che io vada e uccida Ismaele, figlio di Nataia, nessuno saprà niente! Perché egli ti toglierà la vita e tutto Giuda si disperderà, quelli che sono uniti a te, così il resto di Giuda scomparirà. 16 Rispose Godolia figlio di Achikam: non fare questa cosa perché è una menzogna ciò che dici di Ismaele!

CAP. 41

1 Accadde nel settimo mese; Ismaele, figlio di Elisama, discendente reale, grande del re e dieci uomini con lui, venne a Mizpà presso Godolia figlio di Achikam e a Mizpà mangiarono pane insieme. 2 Si alzarono, Ismaele figlio di Nataia e i dieci uomini che erano con lui, colpirono Godolia figlio di Achikam figlio di Safan, con la spada e lo uccisero, che il re di Babel aveva stabilito sul paese. 3 Ismaele uccise tutti i giudei che erano con Godolia in Mizpà, i Caldei che incontrarono là e gli uomini di guerra. 4 Accadde nel secondo giorno dopo dall’aver assassinato Godolia e nessuno lo sapeva. 5 Arrivarono uomini da Sichem, da Silo e da Samaria, ottanta uomini, vecchi e stracciati nelle vesti, con incisioni (sul corpo) e un dono di incenso nelle loro mani da portare nella casa di Yhwh. 6 Ismaele figlio di Natania, uscì da Mizpà per incontrarli, andava camminando e piangeva30, quando li incontrò disse loro: venite da Godolia figlio di Achikam. 7 E quando giunsero in centro alla città, Ismaele figlio di Natania, lui e i suoi uomini che erano con lui, li assassinava e li gettava dentro una cisterna. 8 Dieci uomini di quelli incontrati dissero a Ismaele: non ucciderci, perché noi abbiamo nascosto in campagna frumento e orzo, olio e miele; si fermò e non li uccise in mezzo ai loro fratelli. 9 La cisterna nella quale Ismaele gettò i cadaveri degli uomini che aveva ucciso, con il potere di Godolia,31 era quella che costruì il re Asa contro Baasa, re d’Israele; Ismaele figlio di Natania la riempì di cadaveri 10 Ismaele fece prigionieri tutti gli scampati in Mizpà, le figlie del re e tutto il popolo dei superstiti che Nebuzar-Adan, capo delle guardie, aveva affidato a Godolia figlio di Achikam; Ismaele figlio di Natania li fece prigionieri e partì per passare presso i figli di Ammon. Jocanan e tutti i capi dei soldati con lui, seppe tutto il male che aveva fatto Ismaele figlio di Natania. 12 Presero tutti i loro uomini e partirono per combattere contro Ismaele figlio di Natania e lo incontrarono presso le grandi acque32 che sono in Gabaon. Tutto il popolo che era con Ismaele, nel vedere Jocanan figlio di Kareac, e tutti i comandanti dei soldati con lui, si rallegrarono. 14 Si allontanò tutto il popolo che Ismaele aveva fatto prigioniero a Mizpà, si voltò e corse verso Jocanan figlio di Kareac. 15 Ismaele, figlio di Natania, con otto uomini fuggì davanti a Jocanan e andò presso i figli di Ammon. 16 Prese, Jocanan figlio di Kareac e tutti i comandanti dei soldati con lui, tutti i sopravvissuti del popolo fatti prigionieri da Ismaele figlio di Natania, in Mizpà, dopo aver ucciso Godolia figlio di Achikam, uomini gagliardi, uomini combattenti, donne e bambini, eunuchi che fece venire via da Gabaon. 17/18 Partirono e si fermarono a Gherut-Bemon vicino a Betlemme con l’intenzione di andare in Egitto, per timore dei Caldei, poiché temevano di essi a causa di Ismaele, figlio di Natania, che aveva ucciso Godolia, figlio di Achikam, che il re di Babel aveva stabilito sul paese.

CAP. 42

1-2-3 Si avvicinarono tutti i comandanti degli eserciti, Jocanan figlio di Kareac e Azaria figlio di Osaia e tutto il popolo dal più piccolo al più grande e dissero a Geremia il profeta: accogli per favore la nostra supplica davanti a te e invoca per nostra grazia Yhwh tuo Elohim affinché tutti questi che sono rimasti, poiché siamo rimasti in pochi da molti, come i tuoi occhi possono vedere, riferisca a noi, Yhwh tuo Elohim, la strada nella quale incamminarci e cosa dobbiamo fare. 4 Ecco ho ascoltato; supplico Yhwh vostro Elohim con le vostre parole; tutto ciò che risponderà Yhwh, io riferirò a voi, non vi nasconderò una parola. 5 Essi dissero a Geremia, sia Yhwh con noi un testimone vero e fedele; tutte le parole che ti manderà Yhwh tuo Elohim per noi, noi eseguiremo. 6 Se bene, se male, alla voce di Yhwh nostro Elohim, presso il quale noi ti mandiamo, noi ubbidiremo, affinché sia bene per noi; giacché noi ascoltiamo la voce di Yhwh nostro Elohim. 7-9 Accadde, passati dieci giorni, fu la parola di Yhwh (rivolta) a Geremia; egli chiamò Jocanan figlio di Kareac e tutti i capi degli eserciti con lui e tutto il popolo dal più piccolo al più grande e disse loro: così dice Yhwh Elohim di Israele, al quale mi avete mandato per far cadere la vostra supplica davanti a lui. 10 Se di certo abiterete in questo paese, io vi restaurerò e non vi distruggerò, vi pianterò e non vi sradicherò perché mi pentirò del male che ho fatto a voi. 11 Non temete di fronte al re di Babel, voi che siete terrorizzati davanti a lui, non abbiate timore di lui, oracolo di Yhwh, perché io sono con voi per salvarvi e per liberarvi dalla sua mano (dal suo potere). 12 Io metterò per voi compassione ed egli proverà pietà di voi e vi farà abitare nella vostra terra. 13/14 Ma, se voi dite: non abiteremo in questo paese, così che non ascoltate la voce di Yhwh vostro Elohim dicendo no, perché andremo nel paese d’Egitto e non vedremo guerra e il suono del sofar33 non sentiremo, e del pane non avremo penuria, e là abiteremo. 15/16 Adesso perciò ascoltate la parola di Yhwh, resto di Giuda, così’ dice Yhwh degli eserciti, Elohim di Israele: se voi di certo avete in mente di andare in Egitto e state andando a sistemarvi là, accadrà che la spada che voi temete tanto, là vi seguirà nel paese d’Egitto e la carestia che vi spaventa, là si attaccherà dietro a voi in Egitto e là morirete. 17 Tutti gli uomini che volgeranno le loro facce per andare in Egitto per stabilirsi là, moriranno di spada, di fame e di peste e non ci saranno di essi né superstiti né fuggitivi davanti al male che io manderò contro di loro. 18 Poiché dice Yhwh degli eserciti Elohim d’Israele, come ho posto la mia ira e la mia collera sopra gli abitanti di Gerusalemme, così la porrò su di voi con il vostro entrare in Egitto e sarete una maledizione e una rovina, e come una maledizione e come un oltraggio non vedrete più questo luogo. 19/20 Yhwh dice a voi superstiti di Giuda, non andate in Egitto; sappiate che oggi ho reso testimonianza a voi, che avete rischiato le vostre vite; poiché voi mi avete mandato da Yhwh vostro Elohim dicendo: fai una supplica per noi a Yhwh nostro Elohim e tutto ciò che dirà Yhwh nostro Elohim, così a noi riferisci e noi eseguiremo. 21 Io oggi vi ho riferito, ma non ascolterete la voce di Yhwh vostro Elohim né tutto ciò che mi ha incaricato (di dire) a voi. Adesso sapete con certezza che di spada, di fame e di peste morirete nel luogo nel quale piace a voi di andare a stabilirvi.

CAP. 43

1/2 Accadde, nel finire di pronunciare a tutto il popolo, tutte le parole di Yhwh loro Elohim, che gli aveva inviato Yhwh loro Elohim ad essi tutte quelle parole, disse Azaria figlio di Osaia e Jocanan figlio di Kareac e tutti gli uomini superbi dissero a Geremia: tu racconti menzogne, non ti manda Yhwh nostro Elohim per dire di non entrare in Egitto per stabilirci là. 3 Poiché Baruc figlio di Neria ti istiga contro di noi affinché tu ci dia nelle mani dei Caldei per farci morire e per farci deportare a Babel. 4 Non ascoltò Jocanan figlio di Kareac, tutti i capi degli eserciti, tutti i superstiti di Giuda e tutto il popolo, la voce di Yhwh di abitare nella terra di Giuda. 5/6 Prese Jocanan figlio di Kareac, tutti i comandanti degli eserciti, tutti i superstiti di Giuda, che erano venuti da tutte le nazioni dove erano fuggiti, per abitare nel paese di Giuda, gli uomini e le donne, i bambini, le figlie del re e tutte le persone che Nebuzar-Adan, capo delle guardie, aveva affidato a Godolia figlio di Achikam, figlio di Safan e Geremia il profeta e Baruc figlio di Neria. 7 Ed entrarono nel paese d’Egitto perché non ubbidirono alla voce di Yhwh e giunsero fino a Tacfanem34. 8 Fu la parola di Yhwh (rivolta) a Geremia in Tacfanes per dire: 9 Prendi nella tua mano grosse pietre e nascondile frantumate nel pavimento all’ingresso della casa del faraone di Tacfanes sotto gli occhi dei giudei. 10 E dirai ad essi: così dice Yhwh degli eserciti, Elohim di Israele, ecco io mando a prendermi Nabuco re di Babel, mio servo, egli porrà il suo trono sopra queste pietre che io ho nascosto e stenderà il suo baldacchino sopra di esse. 11 Arriverà35 e colpirà il paese d’Egitto: a morte chi deve morire, deportato chi deve essere deportato, di spada chi deve perire di spada. 12 Appiccherà il fuoco agli edifici degli elohim dell’Egitto e li brucerà e gli elohim li deporterà e spulcerà la terra d’Egitto come il pastore spulcia il suo mantello e uscirà da lì in pace. 13 Distruggerà le colonne del tempio del sole nel paese d’Egitto e gli edifici degli elohim d’Egitto brucerà col fuoco.

CAP. 44

1/2 La parola (fu rivolta) a Geremia e a tutti i giudei che abitano nel paese d’Egitto; che abitano a Migdol, a Tacfanes, a Nof (Menfi) e nella terra di Patros, dicendo: così dice Yhwh degli eserciti, Elohim di Israele, voi avete visto tutto il male che io ho fatto arrivare su Gerusalemme e su tutte le città di Giuda, ecco esse oggi sono macerie, non ci sono abitanti in esse. 3 A causa del male che hanno fatto per irritarmi, andando a bruciare incenso e a servire altri elohim che non conoscevate, né voi né i vostri padri. 4 Io ho inviato a voi tutti i miei servi, i profeti; con sollecitudine li ho inviati per dire: no! Per favore non fate questa cosa ripugnante che io ho in odio. 5 Ma, non hanno ascoltato, non hanno prestato le loro orecchie e non hanno lasciato le loro iniquità di bruciare incenso agli altri elohim. 6 La mia collera montò e la mia ira si infiammò e bruciò le città di Giuda; e le strade di Gerusalemme furono macerie e devastazione come sono ancora oggi. 7 Adesso, così dice Yhwh, Elohim degli eserciti, Elohim di Israele, poiché voi fate un grande danno contro le vostre vite, da farvi annientare da voi stessi, uomini e donne, bambini e lattanti , così che non resti di voi un resto da in mezzo a Giuda. 8 Per irritarmi, con l’opera delle vostre mani, bruciando incenso agli altri elohim del paese d’Egitto, dove voi siete entrati per stabilirvi là, per essere sterminati e per essere voi maledizione e oltraggio fra tutte le nazioni della terra. 9 Avete forse dimenticato le iniquità dei vostri padri e le iniquità dei re di Giuda, le iniquità dei suoi principi e il male delle vostre donne che fecero nel paese di Giuda e nelle strade di Gerusalemme? 10 Essi non sono avviliti, fino ad oggi, non temono e non camminano secondo gli insegnamenti e secondo le mie leggi che io diedi davanti a loro e davanti ai loro padri 11 Per questo dice Yhwh degli eserciti, Elohim di Israele: ecco io volgo la mia faccia contro di voi per vostra disgrazia e per distruggere tutto Giuda. 12 Prenderò il resto di Giuda, quelli che volsero la loro faccia per andare in terra d’Egitto a stabilirsi là, tutti moriranno in terra d’Egitto; cadranno di spada, di fame moriranno, dal più piccolo al più grande, di spada e di fame e saranno (oggetto) di maledizione, di scherno, di oltraggio e di esecrazione. 13 Castigherò quelli che abitano nel paese d’Egitto, come ho castigato Gerusalemme: con la spada, la fame e la peste. 14 Non ci sarà superstite né fuggiasco del resto di Giuda, di quelli andati a stabilirsi là, nel paese d’Egitto per poi tornare nella terra di Giuda, dove essi desiderano di tornare e di andare36. Perché non torneranno! Se non sono fuggiti. 15 Risposero a Geremia tutti gli uomini che sapevano che le loro donne bruciavano incenso agli altri elohim e tutte le donne presenti, una grande assemblea, e tutto il popolo che abitava nel paese d’Egitto e a Patros, dicendo: 16 La parola che tu hai pronunciato nel nome di Yhwh, noi non ti ascoltiamo! 17 Giacché noi certamente faremo tutto quello che uscì dalla nostra bocca37, cioè di bruciare incenso alla regina dei cieli38, di versare a lei libagioni, come abbiamo fatto noi, i nostri padri, i nostri re, i nostri principi nelle città di Giuda e nelle strade di Gerusalemme, e abbiamo mangiato pane e siamo stati bene; e la fame non abbiamo visto. 18 E da quando abbiamo cessato di bruciare incenso alla regina dei cieli e di versare a lei libagioni, manchiamo di tutto e di spada e di fame moriamo. 19 E quando noi (donne) bruciamo incenso alla regina dei cieli e versiamo a lei libagioni, forse che facciamo focacce per lei, con la sua immagine, e versiamo a lei libagioni, senza l’approvazione dei nostri uomini? 20 Geremia parlò a tutto il popolo, agli uomini e alle donne, a tutto il popolo che avevano risposto le cose anzidette, dicendo: 21 Forse che Yhwh non ricorda che si bruciava l’incenso nelle città di Giuda e nelle strade di Gerusalemme, voi, i vostri padri, i vostri re, i vostri principi e il popolo della terra, e che saliva nel suo cuore?39 22 Non poteva Yhwh sopportare ancora di fronte alla malvagità del vostro maltrattare, di fronte agli abomini che commettevate , così la vostra terra è diventata steppa e desolazione, come una maledizione, senza abitanti come è ancora oggi. 23 Poiché avete bruciato incenso, che contro Yhwh avete peccato e non avete ascoltato la voce di Yhwh, i suoi insegnamenti, le sue leggi e non avete camminato nei suoi precetti, per questo vi è accaduta questa disgrazia come è oggi. 24 Geremia disse, a tutti gli uomini e a tutte le donne: ascoltate la parola di Yhwh, tutto Giuda che è nella terra d’Egitto. 25 Così parla Yhwh degli eserciti, Elohim di Israele, voi, le vostre donne hanno parlato, con la vostra bocca e con le vostre mani, dicendo di adempiere pienamente: “di certo esaudiremo le nostre promesse di bruciare incenso alla regina dei cieli e di versare a lei libagioni”. Certo adempirete le vostre promesse e di certo eseguirete i vostri voti. 26 Però, udite la parola di Yhwh, tutto Giuda che abitate nella terra d’Egitto, ecco io giuro per il mio grande nome, dice Yhwh, il mio nome non sarà più pronunciato sulla bocca di un uomo di Giuda dicendo “per la vita del mio Signore Yhwh”, in tutto il paese d’Egitto. 27 Ecco io veglierò su di loro per il loro male non per il loro bene e tutti gli uomini di Giuda che sono in terra d’Egitto, moriranno di spada e di fame fino al loro sterminio. 28 Gli scampati di spada torneranno dalla terra d’Egitto in terra di Giuda, ma, pochi di numero; i superstiti di Giuda che entrarono in terra d’Egitto per stabilirsi là, sapranno tutti, quale parola si adempirà, la mia o la loro. 29 Questo per essi è il segno – oracolo di Yhwh – che io vi castigherò in questo luogo affinché sappiate che le mie parole di certo si adempiranno contro di voi per vostra disgrazia. 30 Così dice Yhwh: ecco io metterò il faraone Cofra, re dell’Egitto, in mano del suo nemico40 e in mano di quelli che attentano alla sua vita, come ho messo Sedecìa, re di Giuda, nelle mani di Nabuco, re di Babel, suo nemico che attentava alla sua vita.

CAP. 45

1 La parola che pronunciò Geremia il profeta a Baruc, figlio di Neria, quando lui scrisse tutte queste parole sul libro, dettate da Geremia,41 nel quarto anno di Joiakim, figlio di Giosia, re di Giuda, dicendo: 2 così dice Yhwh Elohim di Israele su di te Baruc. 3 Tu hai detto: povero me! Perché Yhwh aggiunge afflizione al mio dolore, sono stanco dei miei lamenti, e non trono nessun sollievo. 4 Così tu hai detto a lui, così dice Yhwh, ecco io ciò che ho costruito, io distruggo; ciò che ho piantato, io sradico e questo in tutta la terra. 5 Forse tu cercherai per te cose grandi? Non le cercare, perché ecco io porto sventura su ogni carne42 - oracolo di Yhwh – a te darò la tua vita come bottino, in ogni luogo dove tu camminerai.

FINE

1 Questo primo capitolo è una relazione del suo segretario Baruc.

2 Secondo la Bibbia Joiakim regnò su Giuda dal 609 al 598 (2Re 23,35)

3 Con questa definizione si intende sempre il tempio.

4 Il luogo e la procedura indicano un vero processo.

5 Safan era ministro del re Giosia e sostenne la riforma religiosa voluta dal re. La sua famiglia fu sempre amica di Geremia.

6 Babel è Babilonia.

7 Il “Mare” era un grande catino in bronzo usato nel tempio per le cerimonie liturgiche e poggiava su dei piedestalli

8 Si tratta di una disputa fra due profeti che rappresentavano le due fazioni diversamente orientate nei confronti di Nabucodonosor; Geremia è per accettare la sottomissione e risparmiare la distruzione del tempio e di Gerusalemme, come poi accadrà.

9 Si pentiranno e invocheranno misericordia.

10 Un principe della casa regale

11 In questo caso “prendersi cura” significa che li punirà.

12 Questo faraone si chiamava Necao che soccombette anch’egli ai Babilonesi.

13 Le popolazioni dell’impero babilonese avevano fama di saper predire il futuro quindi gli ebrei li appellavano “indovini”, io credo un po’ per dileggio.

14 Le traduzioni italiane congetturano “un’ eredità” ma il TM non specifica cosa riceve, secondo S. Girolamo la cosa accadrebbe in presenza di autorità.

15 In effetti Geremia sosteneva e ispirava la fazione favorevole a sottomettersi a Nabuco.

16 Forse una cisterna.

17 Qui uscire significa “arrendersi ai Caldei”.

18 Con questa espressione si indica un principe della casa reale

19 Invero il nome ebraico significa: uno schiavo del re.

20 Anche in questo caso uscire ha il significato di “arrendersi ai generali di Nabuco” che assediavano Gerusalemme.

21 Si tratta di una visione rivelatrice.

22 Letteralmente: uomini che vivono in pace con te.

23 Gerusalemme fu assediata per quasi due anni.

24 Questo versetto appare corrotto e parecchio incomprensibile.

25 Rab-Mag può essere anche un indovino cioè una qualifica del nome precedente.

26 Qui il significato di tenerlo d’occhio è per proteggerlo.

27 Io interpreto questa attenzione verso Geremia come una protezione.

28 Questa frase nella traduzione CEI non è tradotta.

29 Quando sono citati i paesi che confinano con il regno di Giuda: Moab, Edom, Egitto, il paese di Ammon è sempre nominato come la terra “dei figli di Ammon” tradotto in italiano “gli Ammoniti”.

30 Le traduzioni della CEI (1971 e 2008) fanno piangere gli ottanta uomini ma, il TM fa piangere Godolia, lo stesso fa la Vulgata di S.Girolamo e la traduzione di Nardoni del 1960 così pure La Bibbia di Gerusalemme in francese.

31 La frase letteralmente significa “ per mano di Godolia” che nel contesto non avrebbe senso, infatti tutte le traduzioni italiane che conosco seguono la LXX e scrivono “la cisterna grande” io credo invece che il senso sia “ con il potere di Godolia”, cioè per ordine di Godolia.

32 Una grande piscina.

33 Si tratta del famoso corno di bue usato anche in guerra.

34 Città situata nel delta del Nilo tradotta in italiano con Tafni.

35 Di questa spedizione di Nabuco in Egitto non ci sono altre fonti storiche che l’attestino.

36 E’ un giro di parole: “ dove essi pongono la loro vita di tornare e di andare” il loro desiderio.

37 Cioè: quello che abbiamo detto.

38 In questo capitolo c’è la conferma che gli israeliti veneravano anche la regina dei cieli “Isthar” una divinità di altri popoli, insieme allo stesso Yhwh.

39 Che si imprimeva nella sua mente.

40 Il faraone Cofra sarà deposto e ucciso.

41 Letteralmente: “dalla bocca di Geremia”.

42 Su ogni essere vivente.