Le Storie della Bibbia

LE STORIE DELLA BIBBIA

martedì 22 dicembre 2009

Buon Natale

C'è in libreria l'ultimo lavoro di Umberto Eco intitolato: "Vertigine
della lista". Le liste o elenchi "Sono spesso elenchi stesi per il gusto
stesso dell'enumerazione, per la cantabilità dell'elenco o, ancora, per
il piacere vertiginoso di riunire tra loro elementi privi di rapporto
specifico, come accade nelle cosiddette enumerazioni caotiche. Però con
questo libro non si va solo alla scoperta di una forma letteraria di
rado analizzata, ma si mostra anche come le arti figurative siano capaci
di suggerire elenchi infiniti, anche quando la rappresentazione sembra
severamente limitata dalla cornice del quadro".
Per provare la vertigine che suggerisce Umberto Eco mi sono provato
anch'io a stendere una lista o elenco, ovviamente non ha nessuna pretesa
letteraria, eccola:
Alfano Angelino
Alfano Gioachino
Berlusconi Silvio
Bonaiuti Paolo
Bossi Umberto
Brunetta Renato
Caparini Davide
Cicchitto Fabrizio
Cota Roberto
Ghedini Niccolò
Maroni Roberto
Molgora Daniele
Salvini Matteo
Mazzatorta Sandro
Pera Marcello
Quagliarello Gaetano
Schifani Renato
Gasparri Maurizio
Bondi Sandro
Vito Elio
Bricolo Federico
Calderoli Roberto
Castelli Roberto
De Gregorio Sergio
Capezzone... one... one
Et cetera
Come vedete è una lista di quelle che possono continuare all'infinito ed
è questo che dà una certa vertigine.
Che cos'hanno in comune tutti costoro: si vedono spesso in TV e sono i
padroni d'Italia. E nonostante questo auguro a tutti gli amici Buon Natale

venerdì 18 dicembre 2009

La Costituzione Italiana

In questi tempi in cui si parla tanto di riforma della Costituzione vorrei ricordare quali sono - a mio giudizio - gli articoli che non vanno cambiati e che ogni democratico deve difendere con tutte le sue forze. Ne scriverò un po' per sera.
Art. 1 - L'Italia è una Repubblica democratica , fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.
Art.2 - La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.
Art. 3 - Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. E' compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tuti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

Commento: Questi primi tre articoli devono restare a fondamento del nostro vivere sociale, non solo non devono essere cambiati, ma, soprattutto devono rappresentare i criteri di fondo per giudicare la politica di un governo.

lunedì 7 dicembre 2009

Il Cardinale Tettamanzi "Il Buon Pastore" di Milano

A differenza di quell'ignorantone di ministro, esperto in matrimoni celtici, superfluo e inutile, il cardinale Tettamanzi è la voce della Chiesa lombarda della migliore tradizione che da S.Ambrogio in poi, non ha mai taciuto di fronte alla tracotanza, alla prepotenza e all'ingiustizia del potere politico. Che non considera lo straniero un nemico, che rispetta le altre religioni e - interprete attento della Costituzione Italiana - rivendica per tutti la libertà di esprimere la propria fede religiosa, in sedi appropriate, compresi i mussulmani. Oggi predicare l'amore per il prossimo, è molto difficile a Milano, giusto perché il potere leghista considera lo straniero un nemico e diffonde con assiduità quotidiana veleni e menzogne fra la popolazione lombarda, contro gli stranieri. Mentre il vero pericolo per la convivenza civile in Italia è proprio la xenofobia del partito leghista. Nella chiesa italiana non dovrebbe esserci solo il cardinale Tettamanzi a ricordare il messaggio del Vangelo, mi auguro che anche in questo frangente non resti solo, che altri Pastori della chiesa uniscano la loro voce nel rivendicare per tutti gli uomini, a qualunque religione appartengano, giustizia e libertà.

venerdì 27 novembre 2009

Omaggio al ministro

Il ministro Maroni, in visita a Brescia per sostenere la bella trovata del Natale Bianco del sindaco di Coccaglio, ha ricevuto gli omaggi ritualmente dovuti, di sette parlamentari del Pdl di cui due suoi colleghi di governo. I quali, ispirandosi ai forum sull'immigrazione che si celebrano di solito nelle osterie, gli hanno scritto una lettera aperta nella quale si lamentano che molti paesi della provincia di Brescia sono diventati "facili bersagli per terrorismo, criminalità organizzata violenza e spaccio di droga". La cosa non è nuova, ma il quadro é "aggravato dall'elevato numero di immigrati ... che in molti casi conducono una vita dai contorni foschi" Ecco il punto, ecco le parole che il ministro Maroni ama sentirsi dire: la colpa dei nostri mali è degli immigrati, se sono clandestini il crimine è il loro mestiere. Loro, i leghisti l'han sempre detto!
La politica razzista della Lega Nord ha dunque infestato tutta la classe dirigente locale. I sette poveretti si appellano al ministro perché promuova la Questura di Brescia al rango di quella di Catania, perché quella è una città modello! Coloro che hanno a cuore i principi di uguaglianza e di solidarietà sanciti dalla Carta Costituzionale e nei quali ancora credono molti italiani, sanno qual'è l'avversario che bisogna combattere e sconfiggere. E sarà lunga e dura, perché si tratta di rieducare una cittadinanza che ogni giorno con ogni mezzo é tempestata di messaggi truculenti e menzogneri come la lettera dei sette.

venerdì 20 novembre 2009

Una nobildonna inglese

Una nobildonna inglese è il nuovo ministro degli esteri della UE. E' stata proposta dal laburista Gordon Brown; una volta i laburisti inglesi erano per i lavoratori, ora sono passati all'aristocrazia.
Forse è questa la ragione del loro calo di popolarità. Ma, non è questo il punto, è importante in primis che sia una donna, però il buon Gordon già che c'era, essendo l'eletta del tutto digiuna di politica estera, non poteva sceglierne una un po' più carina?

Pulizia etnica a Coccaglio provincia di Brescia

Noi oggi viviamo in una società dominata dall’odio; definire Bianco Natale l’operazione di pulizia etnica intrapresa dal sindaco di Coccaglio è semplicemente aberrante. Ciò che mi inquieta maggiormente tuttavia è che l’amministrazione di Coccaglio è stata ampiamente votata da quella popolazione la quale, da quanto risulta dai commenti letti su giornali locali, condivide pure questo modo di celebrare il Natale. Eppure il “Forestiero”, perché di questo si tratta, nelle Sacre Scritture care a tanti cristiani, tanto devoti, ma forse poco in ascolto della parola di Dio, il Forestiero ha un trattamento particolare e i luoghi in cui si parla di lui sono molti sia nel vecchio che nel nuovo Testamento.
L’inizio dell’attenzione della Bibbia verso il forestiero non può che essere il primo comandamento: “Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dalla terra d’Egitto, da una casa di schiavitù” (Es.20,2).
IL Signore libera il popolo d’Israele dalla schiavitù per guidarlo nella Terra Promessa.
Quanti popoli ancora oggi vivono nella schiavitù, oppressi come sono dalla miseria, dalle malattie, dalla fame, dall’ingiustizia e anelano alla loro terra promessa onde poter vivere una vita dignitosa e libera. Ma la società occidentale e l’Italia cristiana insieme, accecata dagli idoli del proprio vivere meschino, non ascolta la Parola di Dio.
L’esperienza di libertà degli israeliti fu sempre presente nella legislazione della loro società antica e il forestiero ebbe sempre un trattamento di grande rispetto.
“Non molesterai lo straniero né l’opprimerai, perché foste stranieri nella terra d’Egitto” (Es.22,20).
“Non opprimerai lo straniero: voi conoscete la vita dello straniero, perché foste stranieri in terra d’Egitto” (Es.23,9).
Non furono anche gli italiani, in tempi non lontani, stranieri fra altri popoli? Ed hanno forse tratto insegnamento da questa loro esperienza?
La legislazione recente varata in Italia dall’attuale governo e tanto apprezzata dai lombardi e dalle popolazioni del nord d’Italia, manifesta un atteggiamento di rispetto verso il forestiero che vive tra noi? O invece non fa che angariare e rendere impossibile la loro permanenza presso di noi?
Eppure le Sacre Scritture offrono oggi a noi che ci dichiariamo cristiani un insegnamento inoppugnabile: “ Non opprimerai il salariato povero e indigente né tra i tuoi fratelli né tra i forestieri che si trovano nella tua terra” (Dt.24,14).
“Non lederai il diritto del forestiero e dell’orfano e non prenderai in pegno la veste della vedova. Ricordati che sei stato schiavo in Egitto e te ne ha liberato il Signore tuo Dio; perciò ti prescrivo di fare questo” (Dt.24,17).
Come sarei contento se qualche volta mentre assisto alla santa messa anche il celebrante, che sicuramente conosce la realtà della nostra città, si ricordasse di leggere ad alta voce, ai fedeli che l’ascoltano, queste parole. Esse sono la Parola di Dio che vale anche per noi oggi e adesso. Anzi sembrano pronunciate proprio per noi : “ Se verrà a stabilirsi presso di voi un immigrante, non molestatelo. Come un oriundo tra di voi sarà colui che viene a stabilirsi presso di voi. Lo amerai come te stesso, perché voi siete stati immigranti nella terra d’Egitto” (Lev.19,33-34).
Tutta questa lunga tradizione biblica sarà presente nella predicazione di Gesù; il vangelo di Matteo la compendierà nel famoso brano del giudizio finale: “Venite benedetti dal Padre mio, prendete possesso del Regno preparato per voi sin dall’origine del mondo. Poiché ebbi fame e mi deste da mangiare, ebbi sete e mi deste da bere, ero forestiero e mi ospitaste, nudo e mi copriste, infermo e mi visitaste, ero in carcere e veniste a trovarmi” (Matteo 25,34-36).
Le parole che qui ho ricordato, specie quelle del vecchio Testamento, non sono esortazioni a ben comportarsi nei confronti degli stranieri, sono la legislazione che disciplinava i rapporti fra gli israeliti e gli stranieri che vivevano fra loro.
Coloro che sono stati educati a ritenere le parole della Bibbia, Scrittura Sacra perché ispirata dal Signore, dovrebbero soltanto domandarsi se la legislazione che disciplina i nostri rapporti con gli stranieri hanno qualcosa di lontanamente paragonabile con le parole della Bibbia. Per me assolutamente no.
Allora parlare di difesa della cristianità, di tradizioni cristiane, di radici cristiane, come fanno gli attuali governanti della nostra infelice regione, è solo stravolgere il messaggio divino e seminare l’odio e la disgregazione della nostra società.
Ahimé, l’antico Israele aveva ogni tanto qualche profeta che richiamava la società israelitica ai suoi doveri e Gesù lo fece ai tempi suoi , tanto che lo misero in croce.
Che il Signore mandi anche alla comunità bresciana oltre alla Chiesa trionfante che ha accolto Benedetto XVI anche qualche pastore che levi la sua voce profetica per la vita di ogni giorno feriale.

venerdì 13 novembre 2009

Fine della convivenza civile

Il diabolico avvocato di Berlusconi ha partorito l'ennesima empia legge per evitare al suo padrone i due processi nei quali è imputato: quello per corruzione giudiziaria e quello per truffa allo stato. E tutta la servitù parlamentare del padrone si appresta a votarla. E' una legge iniqua che fa a pezzi quel che resta del nostro sistema giudiziario, calpestando i capisaldi di ogni sistema giuridico degno di questo nome: l'uguaglianza di fronte alla legge, il processo agli imputati, la pena ai condannati. Il tutto per salvare il capo del governo. Mentre il rancoroso Bossi con i suoi scherani non si preoccupa d'altro che di mandare in galera gli immigrati clandestini e lasciare in libertà i delinquenti. Se nella maggioranza c'è ancora qualcuno che ha la schiena diritta, non gli resta che far cadere questo governo. Con questa legge siamo alla fine di una possibile convivenza civile.

venerdì 6 novembre 2009

Visita del Papa a Brescia

In occasione nella visita di Benedetto XVI a Brescia per l'inaugurazione della nuova sede dell'Istituto Paolo VI, ci sarà una cerimonia alla quale è stato invitato anche il prof. Emanuele Severino, che ha fatto sapere di non partecipare. La notizia è fornita dal giornale Bresciaoggi.
Il prof. Emanuele Severino, quand'era docente all'Università cattolica, molti anni fa, venne cacciato per le sue idee filosofiche. Credo che nonostante le sue simpatie per il prof. Ratzinger nonché Papa Benedetto, anche per un filosofo sia difficile dimenticare quel precedente. Ora invece è stata ritenuta onorevole la sua presenza
nel cuore stesso della cultura cattolica bresciana, come dice il filosofo, il destino...

giovedì 5 novembre 2009

In piedi entra Andrea Bonanni

Il giornalista Andrea Bonanni commentando su Repubblica.it la sentenza della Corte di Strasburgo che vieta il crocifisso nelle scuole, ha scritto che la sentenza è un "segno di civiltà giuridica e culturale". Il simbolo della croce cristiana è da due millenni il segno culturale di tutto l'occidente e non si vede come possa essere segno di civiltà e di cultura la sua sparizione. Nel secolo scorso si è tentato più volte di sostituire la Croce con altri simboli e così abbiamo avuto: la croce uncinata, la falce e martello e in Italia il fascio littorio e la stella a cinque punte. E' questa Bonanni la civiltà giuridica e la cultura della futura Europa senza la croce?

mercoledì 4 novembre 2009

Povero Cristo

Evidentemente la "Corte Europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo", si
sentiva un po' negletta, nessuno parlava mai delle sentenze di questi
illustri magistrati. Eppure Stati, governi, persone e luoghi dove i
diritti dell'uomo sono calpestati ogni giorno è pieno il nostro mondo.
Ogni giorno si hanno notizie di violazione dei diritti nei confronti dei
poveri, dei deboli , dei bambini, delle donne, ma i giudici di
Strasburgo zitti. E' meglio volgere lo sguardo altrove. E così se la
sono presa con quel Povero Cristo appeso in un'aula scolastica di Abano
Terme. E' pure evidente che viviamo in una Europa dove il sentimento
anticristiano e l'indifferenza religiosa sono parecchio diffusi, quei
giudici non hanno fatto altro che cavalcare tali sentimenti per
suscitare facili consensi attorno a se stessi. Di questa nostra europa
scristianizzata anche quei giudici ne fan parte a pieno titolo. Questo è
il problema.

venerdì 30 ottobre 2009

Prova

“Gli anni mi hanno insegnato che l’uomo, la maggior parte degli uomini, cerca due cose soltanto, nella vita, il Denaro e Dio. Ma non le cerca contemporaneamente. Il denaro è tutto, ma proprio tutto quel che vedi, ti dà tutto. Dio, invece, è tutto ciò che non vedi, e forse non vedrai mai, ma se ti manca, sei davvero infelice”

giovedì 29 ottobre 2009

Per gli astemi

"Chi beve solo acqua ha un segreto da nascondere"

martedì 27 ottobre 2009

Bersani è il nuovo segretario del PD

A Bersani non mi resta che augurare buon lavoro.
Rutelli invece va dicendo che lascerà il PD "non da subito e non da solo", intanto cerca di capire in quanti, oltre sua moglie, lo seguiranno.

venerdì 23 ottobre 2009

Un caso intollerabile

All'università "La Sapienza" di Roma c'è un tale di nome Caracciolo, che insegna Filosofia del Diritto e in nome della libertà di pensiero nega la Shoa cioè lo sterminio degli ebrei da parte dei nazisti. Ora i casi sono due o questo professore è uno stupido oppure è un mascalzone mentitore e in malafede. In entrambi i casi è inammissibile che possa restare ad insegnare presso una università pubblica. Quale sapere potrà mai trasmette agli studenti uno stupido o un mascalzone? E' ben vero che come diceva Einstein la stupidità umana è infinita più di quanto possa essere infinito l'universo. Ma consentirgli mascalzonate e menzogne anche da una cattedra universitaria è intollerabile.

sabato 17 ottobre 2009

Solidarietà

Da domani, ho deciso di indossare calzini color turchese.

martedì 13 ottobre 2009

Il coraggio della stampa

Domenica scorsa Eugenio Scalfari sul giornale "la Repubblica", ricordando gli ultimi interventi di Berlusconi dopo la bocciatuta della legge Alfano, scriveva:
"L'attacco contro la Corte, contro la magistratura, contro il Csm, contro il Presidente della Repubblica, è proseguito a mente fredda. Non è più ira, è strategia pensata e messa in atto, la spallata finale che dovrà portare l'Italia istituzionale e costituzionale a cambiare volto radicalmente: da repubblica parlamentare a repubblica autoritaria dove tutti gli organi di garanzia siano cancellati o ridotti ad esanimi fantasmi e dove conti soltanto ll plebiscito popolare incitato dagli appelli continui alle pulsioni populiste che covano nella pancia di molti."

Credo che la denuncia del pericolo che sta correndo la democrazia italiana è assai fondata e quindi vera, come vero che la stampa, anche quando non è decisamente al soldo del padrone, per timore, per pressioni, per viltà o per convenienza, non ha il necessario coraggio per avvertire i lettori della "deriva in avanzato corso verso un regime autoritario, nella direzione voluta dal capo del governo".

Penso che, stando così le cose, per un cittadino democratico, leggere ogni giorno "la Repubblica" sia semplicemente un dovere.

giovedì 8 ottobre 2009

Bocciata la legge Alfano

Sicché il nostro principe del Foro, l'avv.Giuseppe Frigo, membro della Corte Costituzionale,stando alle cronache riportate da "Repubblica" e dal "Corriere della sera", avrebbe votato per la legittimità della Legge Alfano,avrebbe cioè condiviso le argomentazioni degli avvocati Pecorella e Ghedini che hanno affermato due nuovi capisaldi del diritto costituzionale: 1) La legge è uguale per tutti, ma,non la sua applicazione. 2) Il premier non sarebbe primus inter pares, come vuole la Costituzione, ma, super pares. Bravo il nostro insigne concittadino. Quando si intratteneva amabilmente al mattino presto con Emanuela Falcetti, sciorinando al volgo con eloquenza impeccabile, la sua profonda dottrina, non si sarebbe detto seguace dei Pecorella e dei Ghedini. Che peccato essersi ridotto così. Mi farebbe molto piacere una smentita delle notizie dei giornali. Aspetto.

venerdì 2 ottobre 2009

Non ci sono giustificazioni

Oggi la camera ha votato il cosidetto scudo fiscale, il vergognoso provvedimento che premia gli evasori fiscali, la criminalità organizzata e tutti coloro che hanno esportato capitali, non si sa come guadagnati, né si sa da chi, giacché il rientro è anonimo, si sa solo che il denaro è tanto e sarà tassato solo al 5%.
Il provvedimento è passato per soli venti voti, grazie alle assenze dei deputati delle opposizioni, 22 dei quali del PD. Per un provvedimento così importante, sia per il merito sia per la fiducia al governo, nessuno dell'opposizione doveva mancare.
I cittadini italiani che coltivano la speranza di un futuro politico migliore del presente affidandosi ai partiti dell'opposizione, specie al PD, sono serviti!
Nessuno degli assenti è giustificato, sono solo complici.

lunedì 28 settembre 2009

dimissioni

Oggi mi sono dimesso dal consiglio di amministrazione della Fondazione Bresciana Iniziative Sociali. La Fondazione gestisce quattro RSA per anziani ammalati per un totale di 450 posti letto, e con 350 dipendenti, è la più importante della mia città: Brescia.
Ho riassunto nel seguente promemoria le ragioni delle mie dimissioni:

La mia decisione di lasciare l’incarico di consigliere di amministrazione della Fondazione, presa con rammarico, è frutto delle seguenti considerazioni,meditate e ponderate. Mi dispiace soprattutto perché lascio un’azienda di prim’ordine per i servizi alle persone anziane e ammalate, la fascia più debole dei nostri concittadini, in balia di un gruppo di amministratori, nominati dal sindaco, che io giudico incapaci e incompetenti ad amministrare questa Fondazione.
Qualsiasi amministratore non prevenuto e sufficientemente attento alle difficoltà di organizzare questi servizi, avrebbe considerato la Fondazione un fiore all’occhiello per la città. Certo, nemmeno qui c’è la perfezione, come in qualunque impresa umana, trattandosi poi di servizi alla persona, ci sono sempre margini di miglioramento e sono sempre necessarie quotidiane verifiche circa l’idoneità delle scelte che si compiono.
Purtroppo l’atteggiamento prevalente nell’attuale consiglio di amministrazione è ben lungi dal considerare positivamente la Fondazione, ed in essa i suoi dirigenti, i suoi dipendenti tutti. In questi pochi mesi della nuova amministrazione, ho assistito ad una persistente metodica denigrazione di quanto, con fatica e dedizione, si era realizzato nei cinque anni appena trascorsi, specie nell’adeguare i luoghi di degenza a standard assolutamente ottimali, sia migliorando l’organizzazione dei servizi forniti agli ospiti.
In occasione di pubblici incontri con i parenti si sono perfino diffuse anche notizie false circa un buco di bilancio 2008, totalmente inesistente. Infatti, la relazione del consuntivo 2008, firmata dall’attuale presidente attesta un avanzo di amministrazione di 1.660.000 euro.
Ignorando statuto e regolamenti, anzi calpestandoli, taluni dei nuovi consiglieri si sono insediati nella Fondazione come se questa secolare istituzione, vanto della storia bresciana, fosse stata creata da loro.
Oggetto di una particolare “cura” inquisitoria sono stati i dipendenti, dai vertici fino alla base, con atteggiamenti d’intimidazione, di svalutazione professionale, d’ irrisione, di lusinghe, di larvate minacce ecc. ed ora anche proponendo la decapitazione della dirigenza e una drastica riduzione degli altri dipendenti.
Il tutto per obiettivi per me ancora non chiari. Mi è chiaro però che cosi facendo si sta demolendo una importante azienda della città, ed una secolare testimonianza di civile solidarietà e di cristiana sollecitudine e attenzione ai più deboli, ed io non voglio assistere impotente a questo inevitabile esito. Non voglio essere loro complice.

Brescia, 28 settembre 2009

lunedì 7 settembre 2009

Il congresso del PD

E' da molto tempo che non scrivo sul mio blog, non ho avuto tempo, benché ci siano state molte occasioni per esprimere la mia indignazione per le cose che accadono in Italia. Oggi un mio vecchio amico mi ha sollecitato l'adesione alla mozione congressuale di Franceschini, deve essere rimasto deluso perché gli ho risposto che sono per Bersani. Stasera sentendo al Tg le boiate di Berlusconi contro i comunisti e i cattocomunisti, mi sono sentito ancor più solidale con gli ex comunisti e gli ex cattocomunisti, credo di essere diventato anch'io uno di loro, perciò sono per Bersani.

domenica 19 aprile 2009

Convegno su "La città negata"

Stando al resoconto del convegno pubblicato sul giornale locale "Bresciaoggi" l'on.Paolo Corsini, ex sindaco di Brescia, accompagnato da alcuni suoi assesori, ha attaccato a tutto campo la giunta dell'on. Paroli. L'accusa centrale: la giunta Paroli non ha un'idea di città. Tutte critiche sacrosante, condivise e vere. Mi permetta tuttavia l'on. Corsini solo alcune chiose. Se anziché affrettarsi a farsi nominare deputato a Roma, dove pare stia perdendo il suo tempo, fosse rimasto a Brescia a condividere la battaglia del nascente PD, forse le sue critiche alla maggioranza e alla opposizione sarebbero più convincenti.Non solo, ma, forse, un po' di umiltà in più servirebbe anche a capire come mai, la "sua" idea di città coltivata per due mandati consecutivi sia stata spazzata via con una clamorosa vittoria del centro-destra. Certamente la sua eredità non è stata molto difesa durante la campagna elettorale, forse però c'era anche qualcosa che andava modificato e aggiornato, non crede on. Corsini? Quanto ai monumenti viventi, ascrivo la battuta al gusto per l'iperbole che piace tanto al facondo Corsini, ma chi è un monumento, ancorché vivente, ebbene, faccia il monumento.

domenica 22 marzo 2009

Ricordo di Pietro Padula

L’on. Pietro Padula è morto. Era stato deputato per quattro legislature, quella da senatore la interruppe per fare il sindaco della città dall’85 al ’90. Chi era Pietro Padula? Molti suoi amici nel piangere la sua scomparsa ne tesseranno anche le lodi, che spesso in questi frangenti, sovrastano il sentimento della perdita e la memoria un poco si affievolisce, e si ricorda dell’amico, dell’avversario, i tratti umani che l’hanno fatto un personaggio, un leader, un combattente politico.
Pietro Padula è stato un leader politico, a Brescia, il capo della corrente dei basisti che nella Democrazia Cristiana interpretava l’anima antifascista, democratica e popolare del partito. Con lui c’erano altre personalità democristiane come il compianto Giulio Onofri, e Mino Martinazzoli, Ciso Gitti e altri “avvocati” con ruoli e attitudini diverse, ma il vero capo, l’animatore e organizzatore della corrente, colui che dettava la linea era lui: Padula. Egli sapeva suscitare nei suoi amici sentimenti di fedeltà politica alla sua persona e alla sua politica che non conosceva titubanze. D’altra parte con i suoi amici si comportava con grande generosità; con la stessa caparbietà con la quale difendeva le sue idee, le sue scelte, nello stesso modo promuoveva e difendeva i suoi amici.
Non era facile andar d’accordo con Padula, non era un tipo accomodante; nelle molte riunioni o discussioni alle quali si partecipava in quei tempi, capitava talvolta di scorgere sul suo volto lo stupore nel constatare che qualcuno, che non gli era avversario, potesse avere opinioni diverse dalle sue. Era di temperamento molto combattivo, insofferente delle chiacchiere inutili, realista quanto deve esserlo un leader e tuttavia votato alla politica intesa come servizio alla società, alla sua città, al suo mondo. Egli non faceva sfoggio di attitudini intellettuali, ma la sua formazione di cattolico democratico e popolare, la sua preparazione giuridica la dimostrava nei fatti e nelle azioni della politica.
Era un carattere non facile Padula , eppure cordiale e generoso, intransigente e testardo, non direi fazioso, semmai un po’ ostico in qualche circostanza. Ebbe quindi molti amici, ed anche avversari tenaci, molto tenaci.
Si trovò a fare il Sindaco durante un periodo difficile per la città. Molte aziende che avevano fatto di Brescia la seconda città industriale della Lombardia stavano chiudendo, era in atto una trasformazione radicale del tessuto produttivo della città e perciò i problemi sociali legati a questa trasformazione si riversavano sul tavolo del Sindaco, egli non poteva avere strumenti risolutivi di questa crisi eppure il suo interessamento e il suo impegno fu molto intenso, poco appariscente, ma, per i suoi legami con la politica nazionale, sempre puntuale. Pure la situazione politica era molto complicata: la Dc ormai aveva abbandonato la linea politica di Aldo Moro e si affidava quasi del tutto al dinamismo craxiano con le conseguenze che di lì a qualche anno sarebbero state visibili a tutti.
Con lui sindaco il consiglio comunale deliberò per la prima volta l’avvio della progettazione della metropolitana, un progetto avversato da parte del consiglio e da parte della stessa DC. Però la vera opera pubblica per la quale voleva fosse ricordato il suo nome fu il Palazzo di Giustizia. Forzò la mano al consiglio, pressato anche dalla magistratura del tempo, affinché scegliesse un’area nel centro storico e la scelta cadde sull’area comunale di Spalti S.Marco, per molti chiaramente inadeguata per la mole dell’edificio che si doveva costruire. Infatti le polemiche si scatenarono abbastanza presto fomentate anche dai suoi avversari nella DC stessa, tanto che si dovette ripiegare sull’area dell’ex mercato ortofrutticolo. Ricorderei di Padula sindaco invece una scelta molto coraggiosa e impopolare, la discarica controllata nel territorio comunale nel quartiere di Buffalora. L’emergenza rifiuti fu affrontata da lui nel solo interesse della città, senza preoccuparsi del consenso popolare che veniva meno.
Nel ’90 venne ripresentato dalla dc come capolista, fu il primo degli eletti, ma, nel consiglio, il numero dei suoi avversari fu maggiore dei suoi amici e gli venne negata la rielezione a sindaco. Questo comportamento sanzionava l’inizio dell’agonia della Dc che qualche anno dopo, travolta da tangentopoli, l’on. Martinazzoli si incaricherà di decretarne la fine. Neppure i consiglieri comunisti, allora secondo partito della città, prigionieri del loro schematismo ideologico, seppero affrontare la situazione con la lucidità che le circostanze richiedevano. E Padula si dovette ritirare. Si avviò così un periodo di instabilità con lo scioglimento per due volte del consiglio comunale ed infine vennero alla ribalta nuove formazioni politiche, come la Lega, e Forza Italia che nel giro di due mandati hanno conquistato la città.
L’on Padula, come molti suoi amici, si fece da parte, non salì sulla nuova ribalta politica, lavorò discretamente a favore dei suoi amici più stretti che ancora resistevano. Anche lui come molti che con lui hanno condiviso le stagioni della Democrazia Cristiana bresciana, non lascia eredi. I nuovi hanno creduto di accreditarsi all’opinione pubblica, agli elettori, accentuando una discontinuità con il passato. Ma il passato che non vogliono riconoscere è un grande passato, di grande spessore politico e culturale, di amore per la città e per il suo popolo e Padula fa parte a pieno titolo di queste stagioni: spesso difficili, a volte tragiche a volte luminose, tuttavia da non dimenticare. Per questo ricordiamo con rimpianto la sua scomparsa.
Egidio Papetti

sabato 21 febbraio 2009

Il partito che non c'è

Oggi l'assemblea dei delegati del PD ha eletto Franceschini segretario al posto del dimissionario Veltroni. Nel suo intervento di stamattina, ricordandosi di essere stato il vice di Veltroni ha detto:" Gli errori di Veltroni sono i miei errori". Speriamo che non li ripeta! La cosa strana di questa assemblea è il fatto che non si capisce se questi delegati rappresentano gli elettori del PD o la sua inossidabile oligarchia. Infatti nei sondaggi di Repubblica e del Corriere apparsi su internet, fra la ventina di nomi proposti quali futuri segretari, Franceschini era il meno votato, la maggioranza di chi ha risposto desiderava un nome diverso dai soliti e il più votato è stato Bersani. Eppure nessuno dei delegati ha osato proporre un nome diverso da quello scelto dall'oligarchia, cioé Franceschini.Evviva. Solo il simpatico sardo li ha sfidati ma gli è andata male.
Ad ogni modo vedremo di che pasta è fatto questo nuovo segetario, se saprà organizzare un partito vero con un linea politica comprensibile da tutti e soprattutto decisa democraticamente, altrimenti diremo addio al PD.

mercoledì 11 febbraio 2009

I Patti lateranensi

Oggi ricorre l'80° anniversario della firma dei Patti Lateranensi. Arturo Carlo Jemolo nel suo: "Stato e Chiesa negli ultimi cento anni" ricorda che: Il 13 febbraio Pio XI ricevendo i professori e gli allievi dell'Università del Sacro Cuore, aveva parlato loro a lungo degli Accordi lateranensi e nel suo discorso c'era stato quel passo ben noto: ..."Siamo stati anche dall'altra parte nobilmente assecondati. E forse ci voleva anche un uomo come quello che la Provvidenza ci ha fatto incontrare;"
Sembra quasi una citazione d'attualità. Forse oggi si crede un po' meno nella Provvidenza e un po' di più nell'uomo che governa l'Italia.
A sua volta Mussolini nel discorso alla Camera durante la discussione sul Concordato mise le cose in chiaro a modo suo. Sempre da Arturo Carlo Jemolo. Discorso alla Camera del 13 maggio. "Nella Stato, la Chiesa non è sovrana e non è nemmeno libera"..."Non abbiamo risuscitato il potere temporale dei Papi: lo abbiamo sepolto" ( così il testo ufficiale) ma i giornali del 14 maggio recavano un'altra frase (come spesso nei discorsi del duce)" gli abbiamo lasciato tanto territorio quanto bastasse per seppellirne il cadavere".
Non furono molti i cattolici che osteggiarono il concordato in quanto frutto avvelenato del fascismo, ma ebbero ragione.
Ci sono tempi nei quali la testimonianza e il dissenso salvano la chiesa da un completo naufragio.

martedì 10 febbraio 2009

Una preghiera per Eluana

De profundis clamavi ad te Domine:
Domine exaudi vocem meam:
Fiant aures tuae intendentes, in vocem deprecationis meae.
Si iniquitates observaveris Domine:
Domine quis sustinebit?
Quia apud te propitiatio est; et propter legem tuam sustinui te Domine.
Sostinuit anima mea in verbo ejus:
Speravit anima mea in Domino.
A custodia matutina usque ad noctem : speret Israel in Domino.
Quia apud Dominum misericordia: et copiosa apud eum redemptio.
Et ipse redimet Israel, ex omnibus iniquitatis ejus

giovedì 5 febbraio 2009

La lega nord sta rovinando l'Italia

Quando i deputati della maggioranza non leghisti e quelli dell'opposizione si accorgeranno del grave danno che il governo Berlusconi, succube della Lega, sta recando all'Italia, sarà sempre troppo tardi. Quando sarà passata la sbornia che i leghisti hanno fatto prendere a tutti con le loro proposte demenziali, demagogiche, razziste, con le loro leggi, che il parlamento si appresta a votare, in questa nostra Italia resteranno solo le macerie di una società civile. Un paese frantumato, paurosamente incivile sarà il frutto avvelenato del leghismo lombardo. Eppure basterebbe solo un po' di buon senso per capire il danno che si sta facendo all'Italia. E' sconcertante che non si alzi in Parlamento nessuna voce autorevole a denunciare i misfatti della lega, anzi perfino dall'opposizione viene coccolata come una importante forza politica! Hanno solo i numeri dalla loro, per il resto sono ignoranti, rozzi, incivili, razzisti e antidemocratici.Se scrivo queste cose è perché non mi sono ancora rassegnato.

Anche a Brescia le cose stanno nello stesso modo. Ne scriverò domani.

domenica 1 febbraio 2009

A proposito dei lefebvriani

Nei giorni scorsi il Papa ha parlato ed è stato chiaro. Eppure rimane il fatto che l'aver tolto la scomunica al vescovo Williamson e ai suoi confratelli è stato un atto di grave imprudenza, perché costoro non hanno modificato per nulla i loro convincimenti e le loro dottrine sul Concilio Vaticano II per le quali i precedenti pontefici li avevano scomunicati. Non basta dire che chi nega la shoah è fuori della comunità ecclesiale e nega insieme la croce di Cristo, costoro negano la shoah eppure sono stati riammessi nella chiesa, gettando enorme discredito su tutta la cattolicità che da anni si batte per riconciliarsi con il popolo ebraico. Queste non sono pecorelle smarrite che la clemenza del Pastore riporta all'ovile, costoro rischiano di far disperdere il gregge.

martedì 27 gennaio 2009

Oggi riprendo a commentare essendo il giorno della memoria, cioè il giorno per ricordare la shoah e tutte le vittime del nazismo e del fascismo. Sono molto contrariato e stupito per non dire indignato che papa Benedetto XVI non abbia ancora detto nulla di quel vescovo antisemita, appena perdonato per il suo scisma, il quale nega la shoah e tutte le vittime ebree morte nei campi di sterminio. E' inaudito che nella chiesa cattolica accadano queste cose.
E' chiaro che il silenzio su questo episodio avvalora la tesi di coloro che accusano l'attuale pontefice di restaurazione, di ritorno a prima del concilio Vaticano II. Infatti questi quattro vescovi scismatici e ora riabilitati, non hanno ancora sottoscritto il documento "Nostra aetate" che è fondamentale per i nuovi rapporti con l'ebraismo e con le religioni non cristiane, né hanno sottoscritto la dichiarazione: "Dignitatis humanae" altro documento fondamentale per la libertà di coscienza. Così stando le cose una parola chiara del pontefice non solo è urgente, ma doverosa.