Le Storie della Bibbia

LE STORIE DELLA BIBBIA

venerdì 5 aprile 2013

La nostra primavera: fredda e piovosa

Ogni tanto sugli schermi televisivi durante i telegiornali, compare un tale di nome Davide Zoggia ( così mi pare si chiami) il quale, non si sa per conto di chi, sentenzia che ciò che dice Matteo Renzi non è la linea del partito.
Ecco, in questa fase storica della politica italiana nella quale i partiti politici praticamente non esistono, c'è qualcuno che rivendica l'esistenza del "Partito" quasi fosse un'entità metafisica, luogo dove è  custodita la verità del PD.  E non lo dice con la leggerezza ironica di chi sa di prendersi in giro, no,  lo fa con la gravità pensosa del custode dell'ortodossia preoccupato del diffondersi dell'eresia renziana. Poveri noi, come siamo messi male.
Infatti qual'è la linea del PD? "Che ci sia ognun lo dice, dove sia nessun lo sa".
Quella di Bersani io l'ho chiamata "immobilismo", egli infatti sta aspettando che un pugno di senatori del M5S si convinca a votargli la fiducia. Ma questa attesa nasconde una profonda mutazione culturale del PD, non c'è nulla infatti del M5S che possa coniugarsi con l'idea di democrazia rappresentativa propria del PD fino a prima delle elezioni. Ora, inseguire coloro che non hanno mai fatto mistero di voler massacrare e abolire la democrazia rappresentativa prevista dalla nostra Costituzione è una sciagura che l'Italia non meritava. La politica dei bersaniani porterà alla fine del PD. Resto sconcertato all'idea che nessuno nel PD ravvisi il pericolo che si sta correndo ad inseguire Grillo.
Intanto il governo può aspettare, non c'è fretta. I problemi dell'Italia possono aspettare. D'altra parte le tasse che dovremo pagare quest'anno: Imu Tares Iva ecc, già sono in vigore, e sembra che i mercati siano abbastanza soddisfatti. Gli altri problemi: gli esodati, gli ammortizzatori sociali, i disoccupati, i precari, i debiti della PA verso le imprese, la recessione, la riforma elettorale  ecc. ecc. non c'è nessuna fretta di affrontarli, tanto non ci sono risorse, a che scopo quindi formare un governo?
 

giovedì 4 aprile 2013

Quirinale: " soluzioni tempestive con ampia condivisione"

Matteo Renzi, con l'intervista di oggi al Corriere,  ha messo in subbuglio il Pd dicendo una cosa di una ovvietà sconcertante. Bersani sta perdendo tempo. Gli ha fatto eco Valerio Onida, uno dei saggi scelto dal presidente Napoletano, dichiarando che i saggi servono solo a far trascorrere il tempo che manca all'elezione del nuovo Presidente della Repubblica. Dopo di che, il nuovo, non più impedito dalla costituzione, potrà sciogliere le Camere e torneremo a votare. A meno che, qualcuno del PD o almeno qualcuno sostenuto dal PD, riesca a formare un governo con il PDL. Questo è il quadro di riferimento.
Ora Bersani, con l'urgenza e la flemma richiesta dall'attuale congiuntura, si incontrerà nuovamente con tutti, forse escluderà gli scout, per trovare un accordo su un candidato presidente che raccolga una larga, anzi, larghissima maggioranza. Impiegherà tutti i giorni che mancano da qui al 18 aprile ma, sarei quasi certo, l'accordo non lo troverà. E il PD voterà un presidente con i soli voti del centro-sinistra. Un presidente che, dopo aver accontentato Bersani, dovrà sciogliere le Camere incapaci di votare un governo. E dopo andremo a votare, ancora con il Porcellum. 
Sono d'accordo con Renzi, naturalmente. E sempre più lontano dai moralisti del PD, dai cooptati  di Bersani e dalla turca gioventù.
Ricordo che abbiamo votato il 24/25  febbraio e prima del 25 aprile dubito che avremo il nuovo Presidente della Repubblica. Due mesi senza combinare nulla. Eppoi nel Pd c'è qualche marmotta che se la prende con Renzi perché dice che si sta perdendo tempo. Continuate a dormire.

martedì 2 aprile 2013

L'enigma di Bersani

Cosa vuole Bersani? Chi sarà capace di risolvere l'enigma che lui propone avrà salvato l'Italia. Qual' è l'enigma? Eccolo riassunto dai giornali di oggi.
La proposta del Pd per il governo resta tale e quale quella di prima. 
Se fosse di ostacolo è pronto a farsi da parte, ma nessuno glielo ha chiesto. E lui non va al mare.
Nessun governo con il PDL di Berlusconi.
E' il M5S che deve dargli la fiducia. Polemico con Grillo perché gliela  nega.
Comunque sia "il voto anticipato sarebbe disastroso".
Ecco riassunto in cinque punti l'enigma di Bersani. Come risolverlo lui non lo sa, questo è certo.
Ma anche nel PD non mi sembra che ci sia qualcuno che azzarda qualche soluzione diversa dall'immobilismo del segretario. Lui dice che non è ostinato. La cosa migliore che doveva fare, cioè dimettersi appena appreso il risultato delle elezioni, non l'ha fatta ed è vano pretendere che la faccia ora. Continuare a riproporre con insistenza di risolvere il suo enigma, ovviamente irrisolvibile, non fa che convincere gli italiani che non è il leader che serve al Paese.