Ancora qualche considerazione sulle primarie di Genova.
Marta Vincenzi e Roberta Pinotti le due candidate del PD che sono state battute da Marco Doria nelle primarie di Genova, sono entrambe ex comuniste di lungo corso. Pur avendo più di dieci anni di età di differenza, entrambe hanno cominciato la loro carriera politica nelle file del PCI negli anni '90 e hanno fatto entrambe una buona carriera. Entrambe provengono dal mondo della scuola, quindi diciamo genericamente due intellettuali. Non saprei quale linea politica prevalente interpretassero ora nel PD, se quella più incline a sinistra o più incline al centro. Mi par di capire che soprattutto interpretassero vecchie polemiche, e lotte correntizie all'interno della vecchia guardia degli ex comunisti,altrimenti non si spiega perché candidarsi in due per una coalizione che certamente sarà di centro-sinistra e votarsi quindi alla sconfitta di fronte al terzo candidato sostenuto dal partito di Vendola, ben organizzato e determinato a combattere una partita, insieme ai suoi alleati genericamente di sinistra, praticamente contro gli ex comunisti. Il punto pare a me proprio questo: le candidature del PD quando vengono percepite come la continuazione della vecchia dirigenza ex comunista, non raccolgono il consenso del nuovo elettorato del PD, sia quello più moderato sia quello più di sinistra. Non è così dappertutto,a Genova però mi pare sia accaduto così.
Infine se il PD non se la sentiva di candidare il sindaco uscente, ed io condivido, allora doveva chiedere alla prof. Vincenzi che si mettesse da parte.
Resta poi la questione di quanti vanno a votare alle primarie: Genova ha più di 600.000 abitanti, i 25.000 che hanno votato alle primarie sono un bel numero, ma è pur sempre una quantità che si presta ad essere organizzata e politicamente indirizzata.
A Genova non si tratta di conquistare la maggioranza perché la sinistra l'ha sempre avuta, speriamo che non la si perda!