Le Storie della Bibbia

LE STORIE DELLA BIBBIA

giovedì 22 marzo 2012

Il ruolo di Rosy Bindi nel PD


Rosy Bindi è parlamentare almeno dal ’92, iniziò nella Democrazia Cristiana, quand’era segretario Martinazzoli. Allora faceva parte di quella schiera di “rottamatori” che predicava per i parlamentari una durata al massimo di due legislature. ( Le sue però dovevano durare ciascuna dieci anni).
Ora è presidente del PD e capo corrente dei “democratici davvero”. Il suo ruolo nella veste di presidente mi pare molto inappropriato, nel senso che lei esprime, quasi sempre, posizioni politiche più estreme rispetto a quelle del segretario Bersani. Anche stavolta, in occasione della riforma del mercato del lavoro si è schierata apertamente contro il governo Monti minacciando addirittura che il voto del PD non è scontato. Dando quindi man forte alla componente pro-Fiom presente nel PD. Ora nella sua veste di Presidente dovrebbe, a parer mio, tenere un profilo più basso favorendo la composizione unitaria del partito e non scavalcare a sinistra il segretario, il quale ha già parecchie difficoltà con l’ala estremista di provenienza sindacale. Non si capisce per quale ragione voglia sempre essere più a sinistra di tutti. Forse per far dimenticare il suo passato di democristiana? Sarebbe abbastanza stupido, perché dopo il ventennio berlusconiano, essere stati democristiani io lo considero un onore. Forse perché le riforme di Monti, quando lei è stata al governo con Prodi e con gli altri partiti delle coalizioni di sinistra, né lei né gli altri, hanno avuto il coraggio di farle ed ora vuole impedire che altri riescano dove la sinistra non è mai riuscita? Credo invero che sia malata di protagonismo, la qual cosa la rende un poco provocatoria, poco lucida e qualche volta insopportabile. Aveva ragione quando predicava il rinnovamento: due legislature bastano e avanzano.