Sulla
politica in Italia mi sembra di poter dire che se i partiti ( almeno quelli
dell’attuale maggioranza) vogliono salvarsi e con essi salvare la democrazia
debbono fare tre cose:
La prima, la
riforma elettorale per eliminare lo scandaloso “porcellum”, il suo premio di
maggioranza e la totale assenza di scelta per i cittadini.
La seconda:
ridurre drasticamente il rimborso dello stato per le spese elettorali adeguandole
alle spese effettivamente sostenute fissando un tetto massimo in proporzione ai
voti. Trasparenza e controlli, ovviamente.
La terza:
ridurre i compensi ai parlamentari, ai consiglieri regionali, ai sindaci e a
tutti quanti sono eletti o nominati nelle pubbliche istituzioni.
Se non
faranno alla svelta queste tre cose, l’antipolitica avrà partita vinta e sarà
la fine della democrazia in Italia.
A proposito
di antipolitica.
Ieri a
Bergamo s’è tenuto un raduno di leghisti per rivendicare il cosiddetto “orgoglio
padano”, in cosa possano essere orgogliosi i leghisti a me sfugge
completamente; hanno portato alla ribalta politica la peggiore classe dirigente
del Paese, hanno causato la rovina dell’Italia sostenendo i governi Berlusconi, hanno degradato il linguaggio
politico e il rispetto delle istituzioni al livello dei bordelli di periferia,
hanno dissacrato e vilipeso tutti i simboli e la storia della nostra unità
politica, hanno intrallazzato con tutto il sottobosco governativo e affaristico, hanno diffuso e seminato
discordia nella società e razzismo di bassa lega in ogni loro manifestazione,
hanno calpestato le regole della Costituzione e della vita democratica e ora
rivendicano il loro orgoglio padano, l’unica cosa di cui non riesco a
capacitarmi è che i lombardi li abbiano votati.
Alla
televisione ho udito alcune battute del loro nuovo leader: Roberto Maroni,
penose. La sua idea politica della democrazia è questa: “ chi rompe le palle
fuori dalle palle”. Questo è l’orgoglio padano!