Le Storie della Bibbia

LE STORIE DELLA BIBBIA

venerdì 25 gennaio 2013

Memento

Per poter dire che i risultati del PD alle prossime elezioni politiche saranno una grande vittoria o una semplice vittoria, credo che dovremo confrontarli con quelli del 2008. Allora il PD guidato da Veltroni alleato con Di Pietro perse sia alla Camera sia al Senato, eppure i risultati non furono mediocri.
Eccoli qua:
Senato:
Elettori = 42.358.775
Votanti = 34.058.406        80,40%

PD =     11.042.452             33,69%
IDV =    1.414 730                4,32%
Totale = 12.457.182             38,01%

Camera:
Elettori =  47.041.814
Votanti =  37.874.569           80,51%
PD =        12.095.306           33,18%
IDV =       1.594.024             4,37%
Totale =     13.689.424          37,38%

Con questi risultati in percentuali identiche, alle prossime elezioni il PD con i  suoi alleati sicuramente vince alla Camera, quasi certamente anche al Senato, essendo stavolta la competizione non fra due schieramenti ma fra almeno quattro. Con questi risultati sia in termini di voti assoluti sia in percentuale può considerarsi una grande vittoria?  Ne riparleremo dopo il 25 febbraio.

giovedì 24 gennaio 2013

Una tegola in testa a Bersani

Questa storia della banca del Monte dei Paschi di Siena sta diventando una bella grana per Bersani e per il PD. Oltre ad essere una brutta storia di mala amministrazione finanziaria e di torbida gestione dei soldi dei risparmiatori, il fatto, incontestabile, che gli amministratori della banca e della Fondazione proprietaria di maggioranza della banca, siano nominati dal Comune e dalla Provincia di Siena, retti entrambi da molte tornate da esponenti del PD, rende assai difficile al PD chiamarsi fuori dalla vicenda. E la campagna elettorale in corso non aiuta affatto. Soldi e politica sono  un intreccio che ha sempre reso opaco e sospetto l'agire della politica, nessun partito in Italia ne è immune. Il rinnovamento nel PD deve passare anche da qui e troncare drasticamente le convenienze che si sono create nel tempo tra finanza e politica.

giovedì 17 gennaio 2013

Il cancro della democrazia

Giustamente Bersani ha criticato la pessima abitudine italiana di mettere nei simboli del partito il nome del segretario o del padrone e ha dichiarato che " i partiti personali sono il cancro della democrazia". Dal che si deduce che la democrazia italiana è ormai in metastasi. Alle prossime elezioni politiche sono molti i simboli con i nomi del loro "titolare": Berlusconi, Maroni, Crosetto, Casini, Fini, Monti, Grillo, Ingroia, Di Pietro, effettivamente si salva solo il PD benché nella sua coalizione un principio di cancro ci sia pure qui. Vendola capo della Sel è ben visibile nel simbolo. Speriamo di estirpare almeno i più maligni.

lunedì 14 gennaio 2013

I radicali a messa

Leggo dai giornali che Emma Bonino si è lamentata perché ai funerali dell'attrice Mariangela Melato non le è stato consentito di pronunciare il discorso di commiato dell'amica dallo stesso pulpito dentro la chiesa dove prima aveva pronunciata l'omelia il celebrante. Dice di non non conoscere  le regole liturgiche e di essere rimasta stupita del diniego, perché tutti si aspettavano che anche lei predicasse in chiesa. Questi mangiapreti, insaziabili.

Campagna elettorale 2013

Mentre prende avvio la campagna elettorale e si consultano i primi sondaggi diventa sempre più evidente quanto sia perniciosa per la democrazia l'attuale legge elettorale. Eppure è difficile allontanare il sospetto che anche il PD non abbia fatto il possibile per evitare di dover votare per la terza volta con il porcellum. Pare infatti difficile capire perché non si sia potuto realizzare un accordo per una legge elettorale migliore dell'attuale. E' certo che se tutti pensavano ad una legge che garantisse la maggioranza delle Camere senza averla nel Paese, il porcellum era la legge più adatta. Solo che ora si cominciano a fare i conti con le insidie del Senato dove il PD almeno in tre regioni vede minacciato il risultato di maggioranza. In lombardia da Berlusconi-Lega in Campania e
in  Sicilia dalla sinistra estrema. Si aggiunga la salita in campo di Monti che qualche voto lo prenderà sicuramente e il quadro politico che abbiamo ora, rende più problematico il successo previsto di Bersani.
Faccio una previsione funesta. Se Bersani non riuscisse a vincere in entrambe le camere e non riuscisse a formare un governo stabile, dovrà ringraziare più di tutti il suo compagno di partito Massimo D'Alema. Mi spiego. Durante la campagna per le primarie per la scelta del premier egli si schierò contro Renzi come contro l'acerrimo nemico della sinistra e mobilitò tutto l'apparato del PD ( per 4/5 apparato del vecchio PCI) per impedire il successo di Renzi. Si inventarono contro di lui le accuse più assurde. Si mobilitarono contro di lui tutto quanto D'alema riuscì a mobilitare, ci fu una gara a chi le diceva più grosse:  dal sindacato ai giornalisti televisivi  agli intellettuali organici le dichiarazioni degli anti-renziani si sprecarono e Renzi non vinse. Eppure Renzi era il leader che avrebbe sconfitto sia Berlusconi sia  Monti e reso nullo l'apporto di Vendola. Infatti in quei giorni tutti i sondaggi lo davano in testa negli indici di gradimento degli italiani. Si scagliarono contro di lui persino Casini e Grillo per non parlare dell'estrema sinistra e dell'estrema destra. Tanto accanimento specie dal PD è solo frutto di cecità politica e dell'arroganza di D'Alema. Scrivo queste cose per una ragione semplice. Nel PD si continua a chiacchierare circa un accordo che si farà con i centristi, ma, né si è fatto nulla con loro per una migliore legge elettorale, né si fa nulla per chiarire quali contenuti quest'accordo dovrebbe  avere. In verità ci si sta preparando ad addossare a Monti la responsabilità di una eventuale mancata eclatante vittoria del PD. Eppure se la vittoria non sarà piena, è bene sapere fin da adesso dove ricercare i responsabili.