E' passato molto tempo da quando ho smesso di scrivere commenti sulle vicende politiche italiane essendomi dedicato alla traduzione della Bibbia ebraica che - per non disperdere tutto il mio lavoro durato anni - ho fatto pubblicare in due volumi intitolati: "Storie della Bibbia" e che ho regalato ai miei familiari, ai vicini di casa e ad alcuni amici.
Non penso di riprendere ancora a tradurre dall'ebraico anche se molte cose ci sarebbero ancora da tradurre: i Salmi, i Profeti, tutti i Proverbi, ad esempio, perché la Bibbia ebraica o vecchio Testamento è una fonte inesauribile di storia e di sapienza ma, non si sa mai, se la salute mi assiste e la testa funziona a dovere potrei riprendere.
Oggi tuttavia, vorrei scrivere della situazione politica della mia città e della Giunta guidata dalla sindaca Laura Castelletti.
Prendo spunto da un articolo del Giornale di Brescia nel quale la sindaca dice che il consigliere "Ashkar ha sbagliato, ma guai a dividersi sulla pace".
Ashkar è un consigliere comunale di origini palestinesi eletto nelle liste della sindaca, il quale - nei giorni scorsi - ha paragonato la bandiera nazista a quella di Israele. Il minimo che la sindaca avrebbe dovuto chiedere a questo consigliere sarebbero state le dimissioni ma, essendo uno dei suoi, gli ha chiesto di fare una profonda riflessione, una specie di profondo respiro come quando si è presi da un attacco di panico. Il punto però non è questo; è piuttosto quell'ambiguo e ipocrita pacifismo che caratterizza politicamente questa giunta. Che io ho pure votato e che sul piano amministrativo non ha ancora combinato nulla di importante, (salvo creare un po' di irritazione tra quei pochi privilegiati che hanno casa con giardino) forse è un po' presto per esprimere un giudizio ma, sul piano politico generale, non posso non ricordare il rifiuto di questa maggioranza di esporre sul palazzo della Loggia la bandiera di Israele dopo il feroce massacro compiuto da Hamas il 7 ottobre di un anno fa. Venne invece esposta la bandiera arcobaleno cara a tutti i pacifisti che non vogliono prendere posizione, che non stanno né di qua né di là per non compromettersi e che alla fine finiscono con l'essere corrivi con Putin aggressore dell'Ucraina e con Hamas e Hezbollah terroristi armati dall'Iran, che vogliono la distruzione di Israele. Evidentemente sono in buona compagnia qui in Italia, dove i pacifisti sembrano essere la maggioranza degli italiani, perché la pace è la pace e chi non la vuole la pace, il nostro amato pontefice prega ogni giorno (sembrerebbe inutilmente) per la martoriata Ucraina e per la Palestina. Quel che i pacifisti fingono di non capire è che dopo il progrom del 7 ottobre 2023, i terroristi islamici hanno scatenato un conflitto per che per Israele è di natura esistenziale; i pacifisti non capiscono che non si può trattare con un nemico che ti vuole annientare. Israele ha il diritto e il dovere di difendersi. Così come l'Ucraina deve poter utilizzare tutte le armi che le consentano di vincere la guerra; certo la guerra come ogni guerra porta distruzione e morte ma, possiamo continuare a invocare la pace senza renderci contro che le guerre in corso sono guerre contro l'occidente, contro i suoi valori di libertà e di democrazia? "Guai a dividerci sulla pace" dice la sindaca Castelletti, ma, essere uniti per invocare la pace a chi giova? Se lo chiedono i pacifisti arcobaleno che scambiano i terroristi per degli eroi e gli Ucraini per degli utopisti scriteriati?
Io sono vecchio, sono nato quando Hitler scatenò la seconda guerra mondiale, la mia generazione ha avuto la fortuna di vivere un lungo periodo di pace e di prosperità grazie alla Nato e alla scelta della libertà e della democrazia; non so vedrò la fine di questi conflitti, ho scritto questa pagina perché voglio che resti memoria delle mie opinioni sui conflitti in corso e su Israele in particolare.
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