Mancava solo Papa Bergoglio, anche lui si è tolto l'aureola e ha messo nero su bianco il suo sentimento antiebraico che, in verità molti - e io fra questi - l'avevano già colto nelle sue numerose dichiarazioni estemporanee e nelle sue esortazioni domenicali. Non posso che condividere le parole di Francesco Cundari su "L'Inkiesta" quando scrive:
" Ammetto che la mia considerazione di Papa Francesco, e in particolare dei suoi giudizi relativi alla politica estera, è precipitata sin dalle sue prime dichiarazioni relative alla guerra in Ucraina, ormai quasi tre anni fa, e non è più risalita (anzi, non nascondo un fremito d'indignazione ogni volta che lo sento parlare della "martoriata Ucraina").
Ancora meno mi piacciono tutti quelli che dal primo giorno della guerra di Gaza, come se non aspettassero altro, hanno cominciato a gridare che gli israeliani stavano commettendo un "genocidio" perché era fin troppo evidente che era proprio così: non aspettavano altro che potere finalmente rovesciare sugli israeliani - cioè sugli ebrei -l'accusa su cui si fonda storicamente il rigetto dell'antisemitismo in occidente e in ogni paese civile".
Ma per chi è rimasto ancora cristiano e si chiede che fine abbia fatto la Dichiarazione "Nostra Aetate" del II concilio ecumenico, nella quale la Chiesa "memore del patrimonio che essa ha in comune con gli Ebrei, e spinta non da motivi politici, ma da religiosa carità evangelica, deplora gli odi, le persecuzioni e tutte le manifestazioni dell'antisemitismo dirette contro gli Ebrei in ogni tempo e da chiunque".
Cosa risponde questo Papa, amico dei cinesi e della Russia, che coltiva le sue simpatie per i mussulmani, che non tralascia occasione per farsi intervistare con i loro preti - luminosi esempi di civiltà cristiana!
Mantenere la Fede, la Speranza e la Carità con questo Pontefice è impresa ardua.
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