La vittoria di Renzi più grande di quanto ci si aspettasse. Alta affluenza al voto e tanti consensi a lui.
Ho ascoltato con intimo entusiasmo il suo discorso di ieri sera quando è apparso sorridente e veramente gioioso sui teleschermi di Bianca Berlinguer.
Il suo più chiaro messaggio è stato semplice e convinto, è nata la nuova sinistra, non abbiamo cambiato campo - ha detto - vogliamo cambiare un gruppo dirigente che il meglio di sé l'ha già dato.
Aggiungerei qualche modesta considerazione; la sinistra che nasce con Renzi è la sinistra di tutti, e finisce quella di coloro che per la loro biografia politica si credevano superiori a tutti gli altri.
Nasce la sinistra della generazione che è stata sacrificata dalle vecchie privilegiate generazioni, quella sulle cui spalle pesa maggiormente l'attuale crisi politica ed economica, coloro cioè che stanno pagando per tutti. Sarà questa mia, un'interpretazione sociologica e non politica, eppure il messaggio di Renzi dalle primarie dell'anno scorso ad oggi è stato sempre rivolto alla sua generazione di quarantenni esclusi e sacrificati. La rottamazione aveva questo solo significato: se non ribaltiamo tutto e tutti noi siamo fuori dalla storia. I molti che sono andati a votarlo ieri il messaggio l'hanno capito ed ora si stanno riappropriando di un ruolo e di una politica.
Certo il compito che l'aspetta è molto difficile da affrontare, anche molto complesso, aggravato com'è dalla crisi economica e ancor più da una crisi di cultura politica dentro una società italiana frammentata e divisa da egoismi corporativi molto consolidati. La vecchia classe dirigente non ha saputo affrontare la situazione, ora tocca alla generazione di Renzi, bisogna augurarsi che abbia le risorse morali e culturali e la genialità politica per una rinascita dell'Italia. Io ho fiducia in loro. Per come conosco i miei figli e i loro amici, che appartengono appunto alla generazione di Renzi, penso che ce la faranno. Dopo tutto è meglio che il loro futuro sia nelle loro mani invece che nelle mani delle vecchie generazioni che li hanno caricati di debiti e di problemi irrisolti. Buon lavoro a Renzi.
Mi dispiace un po' per il risultato scarsino di Cuperlo. D'altra parte è lui stesso che ha voluto interpretare un ruolo un po' improprio anche per lui, ha voluto rivolgersi alla vecchia sinistra nostalgica del passato, la quale non esiste più, né nella cultura odierna e nemmeno nell'elettorato; già si era avvertito che le cose stavano così alle primarie dell'anno scorso, ma, è stato soprattutto alle elezioni politiche di quest'anno, che se n'è avuta la conferma.
Anche la sinistra si evolve! Il partito della sinistra italiana è il nuovo PD di Matteo Renzi.