"Forte coi deboli e debole coi forti" questo è il fulminante giudizio sul governo Monti, di quella mente illuminata di Bonanni Raffaele boss della cisl e fervente sostenitore del ministro Sacconi nel precedente governo Berlusconi. Non è la prima né sarà l'ultima delle sue irresistibili battute. Quel suo zio che avrebbe fatto meglio di Monti sicuramente gliene suggerirà delle altre.
In effetti il governo Monti è stato troppo debole con i sindacati i quali, secondo l'inchiesta condotta nel 2008 da Stefano Livadiotti, giornalista dell'Espresso, pubblicata da Bompiani col titolo: " L'altra casta. Privilegi.Carriere. Misfatti e fatturati da multinazionale", così sono descritti nel risvolto di copertina:
"I sindacati sono oggi nel pieno di una profonda crisi di legittimità, che rischia di cancellare anche i loro meriti storici. L'autore sostiene che lo strapotere e l'invadenza delle tre grandi centrali confederali, e le sempre più scoperte ambizioni politiche dei loro leader, hanno prodotto nel paese un senso di rigetto. Lo documentano i più recenti sondaggi d'opinione: solo un italiano su venti si sente pienamente rappresentato dalle sigle sindacali e meno di uno su dieci dichiara di averne fiducia. L'immagine del sindacato come di un soggetto responsabile, capace di interpretare gli interessi generali, si è dunque dissolta. E ha lasciato il posto a quella di una casta iperburocratizzata e autoreferenziale che ha perso via via il contatto con il paese reale, quello delle buste paga sempre più leggere e delle fabbriche dove si muore troppo spesso. Un apparato che, in nome di una concertazione degenerata in diritto di veto, pretende di avere l'ultima parola sempre e su ogni cosa. Che si presenta come il legittimo rappresentante di tutti i lavoratori. Ma bada in realtà solo agli interessi dei suoi iscritti, che valgono ormai meno di un quarto dell'intero sistema produttivo nazionale. E perciò si mette puntualmente di traverso a qualunque riforma in grado di mettere in discussione uno status quo fatto di privilegi".
Ora qualche numero fornito dal sito nazionale della Cisl.
Gli iscritti nel 2010 (non ci sono dati più recenti) sono, fra i lavoratori attivi, cioè esclusi i pensionati in totale 2.284.045 più della metà dei quali appartengono al Pubblico impiego o al parastato ( Elettrici, poste ecc.)
Dunque questo sindacato rappresenta una modesta quantità di lavoratori e di cittadini e quando pretende di essere consultato e pretende dal governo di concertare con lui la politica governativa che influenzerà la vita di 60 milioni di italiani, avanza una pretesa assolutamente inaccettabile. Sono queste pretese che minacciano la coesione sociale e la democrazia, non il governo Monti.
Il discorso vale naturalmente anche per il signor Angelletti, degno compare di Bonanni e anche per la signora Camusso, la quale poveretta deve immaginare e raffigurarsi, ogniqualvolta apre bocca, cosa dirà la Fiom. Forse è questa sua malcelata preoccupazione che la costringe ad avere sempre uno sguardo corrucciato e quella faccia da rappresentante dell'umana infelicità.
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