Oggi mi pare che le cose non stiano più in questo modo. La C.g.i.l. sembra essere diventata soltanto un'appendice della Fiom, il sindacato dei metalmeccanici. Infatti provate ad immaginare la Cgil senza la Fiom. Sarebbe poca cosa, molti pensionati e quasi più nulla. Intendo dire che la politica sindacale della Cgil non si scorge o non si avverte se riferita alla complessità dei problemi dei lavoratori di oggi, nel contesto della crisi economica dell'Italia e dell'Europa, si avverte solo quanto le viene imposto dalla politica sindacale della Fiom. La signora Camusso alza spesso la voce nei suoi comizi sulle piazze e negli interventi alla tv, accompagna i suoi proclami con molte smorfie e qualche bugia, ma il senso della sua politica è suggerito dal leader della Fiom Maurizio Landini.
La Fiom ha abbandonato il classico ruolo del sindacato, quello di stipulare contratti con la controparte padronale, si è trasformata in un movimento politico collocandosi contro il governo Monti e contro la maggioranza del Pd che lo sostiene. Risulta chiaro che la politica della Fiom mira a creare un movimento, prevalentemente di piazza, che tenga insieme tutte quelle realtà antagoniste che si muovono nella società italiana. I suoi ripetuti no ad ogni accordo sindacale, ad ogni compromesso con gli altri sindacati, ad accordi con il governo servono ad avere le mani libere da impegni e da responsabilità generali. Questa linea ora la Fiom è riuscita ad imporla a tutta la Cgil.
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