Il ministro Maroni, in visita a Brescia per sostenere la bella trovata del Natale Bianco del sindaco di Coccaglio, ha ricevuto gli omaggi ritualmente dovuti, di sette parlamentari del Pdl di cui due suoi colleghi di governo. I quali, ispirandosi ai forum sull'immigrazione che si celebrano di solito nelle osterie, gli hanno scritto una lettera aperta nella quale si lamentano che molti paesi della provincia di Brescia sono diventati "facili bersagli per terrorismo, criminalità organizzata violenza e spaccio di droga". La cosa non è nuova, ma il quadro é "aggravato dall'elevato numero di immigrati ... che in molti casi conducono una vita dai contorni foschi" Ecco il punto, ecco le parole che il ministro Maroni ama sentirsi dire: la colpa dei nostri mali è degli immigrati, se sono clandestini il crimine è il loro mestiere. Loro, i leghisti l'han sempre detto!
La politica razzista della Lega Nord ha dunque infestato tutta la classe dirigente locale. I sette poveretti si appellano al ministro perché promuova la Questura di Brescia al rango di quella di Catania, perché quella è una città modello! Coloro che hanno a cuore i principi di uguaglianza e di solidarietà sanciti dalla Carta Costituzionale e nei quali ancora credono molti italiani, sanno qual'è l'avversario che bisogna combattere e sconfiggere. E sarà lunga e dura, perché si tratta di rieducare una cittadinanza che ogni giorno con ogni mezzo é tempestata di messaggi truculenti e menzogneri come la lettera dei sette.
Dall'agosto 2021 saranno pubblicati solo traduzioni della Bibbia ebraica. Per selezionare le altre storie cliccare nell'archivio blog oppure a fondo pagina su Blog più vecchi o più recenti
venerdì 27 novembre 2009
venerdì 20 novembre 2009
Una nobildonna inglese
Una nobildonna inglese è il nuovo ministro degli esteri della UE. E' stata proposta dal laburista Gordon Brown; una volta i laburisti inglesi erano per i lavoratori, ora sono passati all'aristocrazia.
Forse è questa la ragione del loro calo di popolarità. Ma, non è questo il punto, è importante in primis che sia una donna, però il buon Gordon già che c'era, essendo l'eletta del tutto digiuna di politica estera, non poteva sceglierne una un po' più carina?
Forse è questa la ragione del loro calo di popolarità. Ma, non è questo il punto, è importante in primis che sia una donna, però il buon Gordon già che c'era, essendo l'eletta del tutto digiuna di politica estera, non poteva sceglierne una un po' più carina?
Pulizia etnica a Coccaglio provincia di Brescia
Noi oggi viviamo in una società dominata dall’odio; definire Bianco Natale l’operazione di pulizia etnica intrapresa dal sindaco di Coccaglio è semplicemente aberrante. Ciò che mi inquieta maggiormente tuttavia è che l’amministrazione di Coccaglio è stata ampiamente votata da quella popolazione la quale, da quanto risulta dai commenti letti su giornali locali, condivide pure questo modo di celebrare il Natale. Eppure il “Forestiero”, perché di questo si tratta, nelle Sacre Scritture care a tanti cristiani, tanto devoti, ma forse poco in ascolto della parola di Dio, il Forestiero ha un trattamento particolare e i luoghi in cui si parla di lui sono molti sia nel vecchio che nel nuovo Testamento.
L’inizio dell’attenzione della Bibbia verso il forestiero non può che essere il primo comandamento: “Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dalla terra d’Egitto, da una casa di schiavitù” (Es.20,2).
IL Signore libera il popolo d’Israele dalla schiavitù per guidarlo nella Terra Promessa.
Quanti popoli ancora oggi vivono nella schiavitù, oppressi come sono dalla miseria, dalle malattie, dalla fame, dall’ingiustizia e anelano alla loro terra promessa onde poter vivere una vita dignitosa e libera. Ma la società occidentale e l’Italia cristiana insieme, accecata dagli idoli del proprio vivere meschino, non ascolta la Parola di Dio.
L’esperienza di libertà degli israeliti fu sempre presente nella legislazione della loro società antica e il forestiero ebbe sempre un trattamento di grande rispetto.
“Non molesterai lo straniero né l’opprimerai, perché foste stranieri nella terra d’Egitto” (Es.22,20).
“Non opprimerai lo straniero: voi conoscete la vita dello straniero, perché foste stranieri in terra d’Egitto” (Es.23,9).
Non furono anche gli italiani, in tempi non lontani, stranieri fra altri popoli? Ed hanno forse tratto insegnamento da questa loro esperienza?
La legislazione recente varata in Italia dall’attuale governo e tanto apprezzata dai lombardi e dalle popolazioni del nord d’Italia, manifesta un atteggiamento di rispetto verso il forestiero che vive tra noi? O invece non fa che angariare e rendere impossibile la loro permanenza presso di noi?
Eppure le Sacre Scritture offrono oggi a noi che ci dichiariamo cristiani un insegnamento inoppugnabile: “ Non opprimerai il salariato povero e indigente né tra i tuoi fratelli né tra i forestieri che si trovano nella tua terra” (Dt.24,14).
“Non lederai il diritto del forestiero e dell’orfano e non prenderai in pegno la veste della vedova. Ricordati che sei stato schiavo in Egitto e te ne ha liberato il Signore tuo Dio; perciò ti prescrivo di fare questo” (Dt.24,17).
Come sarei contento se qualche volta mentre assisto alla santa messa anche il celebrante, che sicuramente conosce la realtà della nostra città, si ricordasse di leggere ad alta voce, ai fedeli che l’ascoltano, queste parole. Esse sono la Parola di Dio che vale anche per noi oggi e adesso. Anzi sembrano pronunciate proprio per noi : “ Se verrà a stabilirsi presso di voi un immigrante, non molestatelo. Come un oriundo tra di voi sarà colui che viene a stabilirsi presso di voi. Lo amerai come te stesso, perché voi siete stati immigranti nella terra d’Egitto” (Lev.19,33-34).
Tutta questa lunga tradizione biblica sarà presente nella predicazione di Gesù; il vangelo di Matteo la compendierà nel famoso brano del giudizio finale: “Venite benedetti dal Padre mio, prendete possesso del Regno preparato per voi sin dall’origine del mondo. Poiché ebbi fame e mi deste da mangiare, ebbi sete e mi deste da bere, ero forestiero e mi ospitaste, nudo e mi copriste, infermo e mi visitaste, ero in carcere e veniste a trovarmi” (Matteo 25,34-36).
Le parole che qui ho ricordato, specie quelle del vecchio Testamento, non sono esortazioni a ben comportarsi nei confronti degli stranieri, sono la legislazione che disciplinava i rapporti fra gli israeliti e gli stranieri che vivevano fra loro.
Coloro che sono stati educati a ritenere le parole della Bibbia, Scrittura Sacra perché ispirata dal Signore, dovrebbero soltanto domandarsi se la legislazione che disciplina i nostri rapporti con gli stranieri hanno qualcosa di lontanamente paragonabile con le parole della Bibbia. Per me assolutamente no.
Allora parlare di difesa della cristianità, di tradizioni cristiane, di radici cristiane, come fanno gli attuali governanti della nostra infelice regione, è solo stravolgere il messaggio divino e seminare l’odio e la disgregazione della nostra società.
Ahimé, l’antico Israele aveva ogni tanto qualche profeta che richiamava la società israelitica ai suoi doveri e Gesù lo fece ai tempi suoi , tanto che lo misero in croce.
Che il Signore mandi anche alla comunità bresciana oltre alla Chiesa trionfante che ha accolto Benedetto XVI anche qualche pastore che levi la sua voce profetica per la vita di ogni giorno feriale.
L’inizio dell’attenzione della Bibbia verso il forestiero non può che essere il primo comandamento: “Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dalla terra d’Egitto, da una casa di schiavitù” (Es.20,2).
IL Signore libera il popolo d’Israele dalla schiavitù per guidarlo nella Terra Promessa.
Quanti popoli ancora oggi vivono nella schiavitù, oppressi come sono dalla miseria, dalle malattie, dalla fame, dall’ingiustizia e anelano alla loro terra promessa onde poter vivere una vita dignitosa e libera. Ma la società occidentale e l’Italia cristiana insieme, accecata dagli idoli del proprio vivere meschino, non ascolta la Parola di Dio.
L’esperienza di libertà degli israeliti fu sempre presente nella legislazione della loro società antica e il forestiero ebbe sempre un trattamento di grande rispetto.
“Non molesterai lo straniero né l’opprimerai, perché foste stranieri nella terra d’Egitto” (Es.22,20).
“Non opprimerai lo straniero: voi conoscete la vita dello straniero, perché foste stranieri in terra d’Egitto” (Es.23,9).
Non furono anche gli italiani, in tempi non lontani, stranieri fra altri popoli? Ed hanno forse tratto insegnamento da questa loro esperienza?
La legislazione recente varata in Italia dall’attuale governo e tanto apprezzata dai lombardi e dalle popolazioni del nord d’Italia, manifesta un atteggiamento di rispetto verso il forestiero che vive tra noi? O invece non fa che angariare e rendere impossibile la loro permanenza presso di noi?
Eppure le Sacre Scritture offrono oggi a noi che ci dichiariamo cristiani un insegnamento inoppugnabile: “ Non opprimerai il salariato povero e indigente né tra i tuoi fratelli né tra i forestieri che si trovano nella tua terra” (Dt.24,14).
“Non lederai il diritto del forestiero e dell’orfano e non prenderai in pegno la veste della vedova. Ricordati che sei stato schiavo in Egitto e te ne ha liberato il Signore tuo Dio; perciò ti prescrivo di fare questo” (Dt.24,17).
Come sarei contento se qualche volta mentre assisto alla santa messa anche il celebrante, che sicuramente conosce la realtà della nostra città, si ricordasse di leggere ad alta voce, ai fedeli che l’ascoltano, queste parole. Esse sono la Parola di Dio che vale anche per noi oggi e adesso. Anzi sembrano pronunciate proprio per noi : “ Se verrà a stabilirsi presso di voi un immigrante, non molestatelo. Come un oriundo tra di voi sarà colui che viene a stabilirsi presso di voi. Lo amerai come te stesso, perché voi siete stati immigranti nella terra d’Egitto” (Lev.19,33-34).
Tutta questa lunga tradizione biblica sarà presente nella predicazione di Gesù; il vangelo di Matteo la compendierà nel famoso brano del giudizio finale: “Venite benedetti dal Padre mio, prendete possesso del Regno preparato per voi sin dall’origine del mondo. Poiché ebbi fame e mi deste da mangiare, ebbi sete e mi deste da bere, ero forestiero e mi ospitaste, nudo e mi copriste, infermo e mi visitaste, ero in carcere e veniste a trovarmi” (Matteo 25,34-36).
Le parole che qui ho ricordato, specie quelle del vecchio Testamento, non sono esortazioni a ben comportarsi nei confronti degli stranieri, sono la legislazione che disciplinava i rapporti fra gli israeliti e gli stranieri che vivevano fra loro.
Coloro che sono stati educati a ritenere le parole della Bibbia, Scrittura Sacra perché ispirata dal Signore, dovrebbero soltanto domandarsi se la legislazione che disciplina i nostri rapporti con gli stranieri hanno qualcosa di lontanamente paragonabile con le parole della Bibbia. Per me assolutamente no.
Allora parlare di difesa della cristianità, di tradizioni cristiane, di radici cristiane, come fanno gli attuali governanti della nostra infelice regione, è solo stravolgere il messaggio divino e seminare l’odio e la disgregazione della nostra società.
Ahimé, l’antico Israele aveva ogni tanto qualche profeta che richiamava la società israelitica ai suoi doveri e Gesù lo fece ai tempi suoi , tanto che lo misero in croce.
Che il Signore mandi anche alla comunità bresciana oltre alla Chiesa trionfante che ha accolto Benedetto XVI anche qualche pastore che levi la sua voce profetica per la vita di ogni giorno feriale.
venerdì 13 novembre 2009
Fine della convivenza civile
Il diabolico avvocato di Berlusconi ha partorito l'ennesima empia legge per evitare al suo padrone i due processi nei quali è imputato: quello per corruzione giudiziaria e quello per truffa allo stato. E tutta la servitù parlamentare del padrone si appresta a votarla. E' una legge iniqua che fa a pezzi quel che resta del nostro sistema giudiziario, calpestando i capisaldi di ogni sistema giuridico degno di questo nome: l'uguaglianza di fronte alla legge, il processo agli imputati, la pena ai condannati. Il tutto per salvare il capo del governo. Mentre il rancoroso Bossi con i suoi scherani non si preoccupa d'altro che di mandare in galera gli immigrati clandestini e lasciare in libertà i delinquenti. Se nella maggioranza c'è ancora qualcuno che ha la schiena diritta, non gli resta che far cadere questo governo. Con questa legge siamo alla fine di una possibile convivenza civile.
venerdì 6 novembre 2009
Visita del Papa a Brescia
In occasione nella visita di Benedetto XVI a Brescia per l'inaugurazione della nuova sede dell'Istituto Paolo VI, ci sarà una cerimonia alla quale è stato invitato anche il prof. Emanuele Severino, che ha fatto sapere di non partecipare. La notizia è fornita dal giornale Bresciaoggi.
Il prof. Emanuele Severino, quand'era docente all'Università cattolica, molti anni fa, venne cacciato per le sue idee filosofiche. Credo che nonostante le sue simpatie per il prof. Ratzinger nonché Papa Benedetto, anche per un filosofo sia difficile dimenticare quel precedente. Ora invece è stata ritenuta onorevole la sua presenza
nel cuore stesso della cultura cattolica bresciana, come dice il filosofo, il destino...
Il prof. Emanuele Severino, quand'era docente all'Università cattolica, molti anni fa, venne cacciato per le sue idee filosofiche. Credo che nonostante le sue simpatie per il prof. Ratzinger nonché Papa Benedetto, anche per un filosofo sia difficile dimenticare quel precedente. Ora invece è stata ritenuta onorevole la sua presenza
nel cuore stesso della cultura cattolica bresciana, come dice il filosofo, il destino...
giovedì 5 novembre 2009
In piedi entra Andrea Bonanni
Il giornalista Andrea Bonanni commentando su Repubblica.it la sentenza della Corte di Strasburgo che vieta il crocifisso nelle scuole, ha scritto che la sentenza è un "segno di civiltà giuridica e culturale". Il simbolo della croce cristiana è da due millenni il segno culturale di tutto l'occidente e non si vede come possa essere segno di civiltà e di cultura la sua sparizione. Nel secolo scorso si è tentato più volte di sostituire la Croce con altri simboli e così abbiamo avuto: la croce uncinata, la falce e martello e in Italia il fascio littorio e la stella a cinque punte. E' questa Bonanni la civiltà giuridica e la cultura della futura Europa senza la croce?
mercoledì 4 novembre 2009
Povero Cristo
Evidentemente la "Corte Europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo", si
sentiva un po' negletta, nessuno parlava mai delle sentenze di questi
illustri magistrati. Eppure Stati, governi, persone e luoghi dove i
diritti dell'uomo sono calpestati ogni giorno è pieno il nostro mondo.
Ogni giorno si hanno notizie di violazione dei diritti nei confronti dei
poveri, dei deboli , dei bambini, delle donne, ma i giudici di
Strasburgo zitti. E' meglio volgere lo sguardo altrove. E così se la
sono presa con quel Povero Cristo appeso in un'aula scolastica di Abano
Terme. E' pure evidente che viviamo in una Europa dove il sentimento
anticristiano e l'indifferenza religiosa sono parecchio diffusi, quei
giudici non hanno fatto altro che cavalcare tali sentimenti per
suscitare facili consensi attorno a se stessi. Di questa nostra europa
scristianizzata anche quei giudici ne fan parte a pieno titolo. Questo è
il problema.
sentiva un po' negletta, nessuno parlava mai delle sentenze di questi
illustri magistrati. Eppure Stati, governi, persone e luoghi dove i
diritti dell'uomo sono calpestati ogni giorno è pieno il nostro mondo.
Ogni giorno si hanno notizie di violazione dei diritti nei confronti dei
poveri, dei deboli , dei bambini, delle donne, ma i giudici di
Strasburgo zitti. E' meglio volgere lo sguardo altrove. E così se la
sono presa con quel Povero Cristo appeso in un'aula scolastica di Abano
Terme. E' pure evidente che viviamo in una Europa dove il sentimento
anticristiano e l'indifferenza religiosa sono parecchio diffusi, quei
giudici non hanno fatto altro che cavalcare tali sentimenti per
suscitare facili consensi attorno a se stessi. Di questa nostra europa
scristianizzata anche quei giudici ne fan parte a pieno titolo. Questo è
il problema.
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