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venerdì 30 marzo 2012
Il nuovo circo Barnum
Ecco la compagnia di Michele Santoro andata in onda ieri sera: Maurizio Landini, Rosy Bindi, Luigi De Magistris e Marco Travaglio, Nicola Porro e Franco Bechis. Tutti entusiasti sostenitori del governo Monti. Mancava solo il leghista di turno.
giovedì 29 marzo 2012
Cosa dicono gli altri
Eugenio
Scalfari dixit
Chiedere
riflessione a Di Pietro, a Vendola, a Diliberto è tempo perso. Loro pensano
agli interessi di bottega e basta. Ma ai partiti della “strana” maggioranza si
deve chiedere di guardare con molta attenzione ciò che potrà avvenire in
Parlamento. (La repubblica, domenica 25 marzo 2012).
Temo che nel
Pd si stia facendo strada l’idea che sostenere Monti è troppo gravoso in
termini di consenso, meglio votare subito, con l’attuale legge elettorale,
vincere e poi si vedrà.
Nessuno nel
Pd mi pare sollevi la questione di come hanno votato e come voteranno i
lavoratori del nord. Non si facciano troppe illusioni, i lavoratori del nord,
anche quelli della cgil hanno votato e voteranno ancora per la Lega, con buona
pace di coloro che senza il consenso della Cgil non sanno più che pesci
pigliare.
“Lasciare
accadere un male che si può impedire vuol dire praticamente commetterlo”
(Nietzsche,
citato da Aldo Grasso sul Corriere domenica 25 marzo 2012)
Le donne che ammiro
La mia
personale stima va a due donne, una impegnata da anni sul fronte della lotta
alla malavita e alla illegalità: Ilda Boccassini. L’altra alla ribalta politica
da poco, eppure di grande competenza e di grande efficacia, non per niente
quasi vituperata da tutte le anime belle della politica: Elsa Fornero. Ad
entrambe seppure, credo, di fede politica e cultura diverse, va la mia stima e
grande simpatia.
giovedì 22 marzo 2012
Dove sono i democratici bresciani?
In queste ore c'è grande dibattito nel Pd a causa della riforma del lavoro proposta dal governo Monti, si conoscono le opinioni dei dirigenti nazionali, ma quelle dei dirigenti locali quali sono? Non si sa. I vari De Martin, Bisinella, i parlamentari: Corsini, Ferrari, e il senatore, cosa pensano tutti costoro? Sul sito del PD c'è un breve commento di Pagani il quale afferma che quel che c'è di buono nella riforma è merito del PD e quel che c'è di cattivo il PD lo cambierà. Ma non ci crede nemmeno lui a queste fanfaronate. Questo è un volantino di propaganda non un commento politico. Aspettiamo tempi migliori.
Il ruolo di Rosy Bindi nel PD
Rosy Bindi è
parlamentare almeno dal ’92, iniziò nella Democrazia Cristiana, quand’era segretario
Martinazzoli. Allora faceva parte di quella schiera di “rottamatori” che
predicava per i parlamentari una durata al massimo di due legislature. ( Le sue
però dovevano durare ciascuna dieci anni).
Ora è presidente
del PD e capo corrente dei “democratici davvero”. Il suo ruolo nella veste di
presidente mi pare molto inappropriato, nel senso che lei esprime, quasi sempre,
posizioni politiche più estreme rispetto a quelle del segretario Bersani. Anche
stavolta, in occasione della riforma del mercato del lavoro si è schierata
apertamente contro il governo Monti minacciando addirittura che il voto del PD
non è scontato. Dando quindi man forte alla componente pro-Fiom presente nel
PD. Ora nella sua veste di Presidente dovrebbe, a parer mio, tenere un profilo
più basso favorendo la composizione unitaria del partito e non scavalcare a
sinistra il segretario, il quale ha già parecchie difficoltà con l’ala estremista di provenienza sindacale. Non si capisce per quale ragione
voglia sempre essere più a sinistra di tutti. Forse per far dimenticare il suo
passato di democristiana? Sarebbe abbastanza stupido, perché dopo il ventennio
berlusconiano, essere stati democristiani io lo considero un onore. Forse
perché le riforme di Monti, quando lei è stata al governo con Prodi e con gli
altri partiti delle coalizioni di sinistra, né lei né gli altri, hanno avuto il
coraggio di farle ed ora vuole impedire che altri riescano dove la sinistra non
è mai riuscita? Credo invero che sia malata di protagonismo, la qual cosa la rende
un poco provocatoria, poco lucida e qualche volta insopportabile. Aveva ragione
quando predicava il rinnovamento: due legislature bastano e avanzano.
mercoledì 21 marzo 2012
Clima pesante in Italia
A Torino l'agguato al consigliere dell'Udc avv. Musy ha il segno pericoloso di un agguato politico. Spero che non sia così, ma a Torino sono recentemente accadute cose molto preoccupanti, come le manifestazioni no-tav e le minacce al procuratore Caselli. Il Clima è molto pesante. Torinese è anche il ministro Fornero, oggi fatta oggetto di una battuta con tanto di foto dall'ex ministro Diliberto veramente vergognosa e indegna. Esprimo tutta la mia simpatia e solidarietà a questa donna coraggiosa e preparata. Elsa Fornero è un ministro del lavoro di primissima qualità.
La riforma del lavoro
Il premier
Monti ha illustrato ieri sera il contenuto della riforma del lavoro che
comprende anche la modifica dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. Ha
detto che la proposta del governo è stata accolta da tutti, seppur con qualche
distinguo, eccetto che dalla Cgil. Cosa del resto ampiamente prevedibile. Ma la
dichiarazione politicamente più importante riguarda una questione che metterà
con le spalle al muro i partiti politici che siedono in Parlamento. Infatti
Monti ha spiegato che non si tratta di un accordo concertato e che non sarà
sottoscritto da nessuna delle rappresentanze sindacali e sociali che hanno
partecipato alle numerose sedute ufficiali e agli altrettanti incontri
riservati, ma sarà presentato al parlamento come proposta del Governo e sarà il
Parlamento a dire l’ultima parola. Il che apre un capitolo decisivo per la
tenuta e per il futuro del Partito Democratico. Qualche spazio di modifica,
specie sull’articolo 18 credo che esista ancora, ma non è uno spazio molto ampio, sicché il PD
dovrà decidere se approvare questa riforma o far cadere il governo. Entrambe le
scelte avranno un costo elettorale. Se approva la riforma si troverà alla sua
sinistra contrari il partito della Fiom-Cgil
al suo interno e fuori l’Idv e la Sel , con i quali sarà difficile immaginare
un futuro politico da alleati. Una scelta dolorosa e coraggiosa che sancirebbe definitivamente la vocazione
riformista del PD e darebbe a Bersani un’investitura da leader nazionale. Ci
riuscirà? Difficile fare pronostici. Se farà cadere il governo, il Pd si
spaccherà, l’Italia sarà probabilmente in balia di forze demagogiche e di movimenti incontrollabili, si andrà alle
elezioni e il PD perderà l’ultima occasione storica di affrancarsi dal suo
passato di ex PCI, ex PDS, ex DS e ex PD con buona pace di Rosy Bindi e dei “democratici
davvero”. Davvero siamo di fronte ad un passaggio decisivo della democrazia
italiana. Non sono per niente ottimista.
Intanto cosa
fa la Cgil? Ha proclamato due giornate di sciopero, poi occuperà le fabbriche,
le autostrade, le stazioni, Palazzo Chigi e poi? Farà la rivoluzione? Vedremo
Landini , Di Pietro, Bossi, Grillo i no
Tav e tutta la cialtroneria politica italiana occupare le piazze e mandare in
malora l’Italia? Speriamo che gli italiani non abbiano perso il ben dell’intelletto.
lunedì 19 marzo 2012
Orrore a Tolosa l'odio antiebraico fa quattro vittime
Oggi all’apertura
del computer sono rimasto profondamente colpito dalla notizia del terribile
episodio di violenza avvenuto in Francia nella città di Tolosa davanti ad una
scuola ebraica: uccisi un insegnante e tre bambini. Veramente l’odio razziale
contro il popolo ebraico assurge di nuovo a livelli intollerabili. Provo una
grande indignazione e una profonda tristezza.
venerdì 9 marzo 2012
L'opposizione in Piazza a Roma
Oggi a Roma,
alla manifestazione indetta dalla Fiom, si è ritrovata tutta l’opposizione al
governo Monti: i metalmeccanici, i no-tav, i centri sociali, gli universitari,
i precari, i partiti Sel e Idv, insomma tutta la gamma assai variegata dell’opposizione
oggi presente in Italia. Che cosa accomuni tutte queste organizzazioni è
difficile da definire. Di certo non rappresentano un’alternativa politica
credibile né al governo Monti, né a qualsiasi altro governo possibile in
Italia. Del Pd s’è visto solo qualche parlamentare. Tuttavia mi sembra che per
il PD sia urgente definire i suoi rapporti politici sia con la Fiom, ovvero la
Cgil, che con la Sel e l’Idv, nel senso che continuando a far credere che con
questa opposizione oggi presente a Roma, si possa stabilire alleanze per
governare in futuro l’Italia, sia un’ambiguità che non porterà da nessuna
parte, sicuramente non al governo.
A proposito
della Fiat, si continua a prendere di
petto il “diabolico” Marchionne, ma ha parer mio le cose sono abbastanza
chiare. Gli eredi Agnelli per non fallire hanno dovuto spostarsi in America e Marchionne
o qualcun altro al suo posto, continueranno a difendere gli interessi Fiat
laddove sono difendibili. Ed in Italia mi pare siano difficilmente difendibili
per la semplice ragione che gli italiani non comprano le macchine Fiat. E la
demagogia di Landini non aiuta a incrementare le vendite. Gli stessi che le
fabbricano, cioè i metalmeccanici Fiom, ne parlano solo male.
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