Ieri il vescovo di Brescia, monsignor Monari, è intervenuto ad una seduta
straordinaria del Consiglio comunale, in preparazione della festività dei santi
patroni della città, tenendo una omelia, se così si può dire, sulla Concordia.
Non ho ascoltato il suo intervento né l’ho letto sui giornali, credo sicuramente
che sarà stato apprezzato. Il vescovo Monari è uomo di profonda cultura e sa parlare
ai politici con rara competenza e con grande passione civile.
Eppure io non credo alla concordia nell’attuale stagione politica italiana, perché in
politica la tavola dei “principi condivisi” che dovrebbe sottostare alle
differenze che i problemi contingenti fanno diversi i partiti e le varie forze
sociali che rappresentano la società italiana, sono scritti nella Costituzione
repubblicana e su questa importante e decisiva tavola di valori politici non c’è
una valutazione e un giudizio “concorde” nemmeno tra i partiti che siedono in
consiglio comunale a Brescia.
E’ proprio nei periodi di grande emergenza come l’attuale che la Costituzione offre i
riferimenti necessari per concordare il da farsi anche fra forze politiche di
diversa ispirazione ideologica e politica, come è stato alcune volte anche nel
passato della nostra storia recente.
Tuttavia ci sono partiti politici che non hanno per la loro azione alcun riferimento costituzionale e con quelli la concordia è praticamente impossibile.
Mi riferisco in particolare alla Lega Nord, partito per eccellenza antidemocratico,
anticostituzionale, fautore di una politica secessionista e xenofoba, propugnatore di una legislazione verso gli stranieri che calpesta i fondamentali diritti umani. Per lunghi anni
seminatrice di discordia fra il popolo italiano del nord. Irridendo le
istituzioni dello Stato, della Chiesa e di tutto ciò che ha rappresentato la
storia d’Italia dall’unità ad oggi. A me torna molto difficile immaginare di
concordare qualcosa con la Lega Nord.
Eppure io non credo alla concordia nell’attuale stagione politica italiana, perché in
politica la tavola dei “principi condivisi” che dovrebbe sottostare alle
differenze che i problemi contingenti fanno diversi i partiti e le varie forze
sociali che rappresentano la società italiana, sono scritti nella Costituzione
repubblicana e su questa importante e decisiva tavola di valori politici non c’è
una valutazione e un giudizio “concorde” nemmeno tra i partiti che siedono in
consiglio comunale a Brescia.
E’ proprio nei periodi di grande emergenza come l’attuale che la Costituzione offre i
riferimenti necessari per concordare il da farsi anche fra forze politiche di
diversa ispirazione ideologica e politica, come è stato alcune volte anche nel
passato della nostra storia recente.
Tuttavia ci sono partiti politici che non hanno per la loro azione alcun riferimento costituzionale e con quelli la concordia è praticamente impossibile.
Mi riferisco in particolare alla Lega Nord, partito per eccellenza antidemocratico,
anticostituzionale, fautore di una politica secessionista e xenofoba, propugnatore di una legislazione verso gli stranieri che calpesta i fondamentali diritti umani. Per lunghi anni
seminatrice di discordia fra il popolo italiano del nord. Irridendo le
istituzioni dello Stato, della Chiesa e di tutto ciò che ha rappresentato la
storia d’Italia dall’unità ad oggi. A me torna molto difficile immaginare di
concordare qualcosa con la Lega Nord.