Le Storie della Bibbia

LE STORIE DELLA BIBBIA

mercoledì 21 marzo 2012

La riforma del lavoro


Il premier Monti ha illustrato ieri sera il contenuto della riforma del lavoro che comprende anche la modifica dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. Ha detto che la proposta del governo è stata accolta da tutti, seppur con qualche distinguo, eccetto che dalla Cgil. Cosa del resto ampiamente prevedibile. Ma la dichiarazione politicamente più importante riguarda una questione che metterà con le spalle al muro i partiti politici che siedono in Parlamento. Infatti Monti ha spiegato che non si tratta di un accordo concertato e che non sarà sottoscritto da nessuna delle rappresentanze sindacali e sociali che hanno partecipato alle numerose sedute ufficiali e agli altrettanti incontri riservati, ma sarà presentato al parlamento come proposta del Governo e sarà il Parlamento a dire l’ultima parola. Il che apre un capitolo decisivo per la tenuta e per il futuro del Partito Democratico. Qualche spazio di modifica, specie sull’articolo 18 credo che esista ancora,  ma non è uno spazio molto ampio, sicché il PD dovrà decidere se approvare questa riforma o far cadere il governo. Entrambe le scelte avranno un costo elettorale. Se approva la riforma si troverà alla sua sinistra contrari  il partito della Fiom-Cgil al suo interno e fuori l’Idv e la Sel , con i quali sarà difficile immaginare un futuro politico da alleati. Una scelta dolorosa e coraggiosa che  sancirebbe definitivamente la vocazione riformista del PD e darebbe a Bersani un’investitura da leader nazionale. Ci riuscirà? Difficile fare pronostici. Se farà cadere il governo, il Pd si spaccherà, l’Italia sarà probabilmente in balia di forze demagogiche e di  movimenti incontrollabili, si andrà alle elezioni e il PD perderà l’ultima occasione storica di affrancarsi dal suo passato di ex PCI, ex PDS, ex DS e ex PD con buona pace di Rosy Bindi e dei “democratici davvero”. Davvero siamo di fronte ad un passaggio decisivo della democrazia italiana. Non sono per niente ottimista.
Intanto cosa fa la Cgil? Ha proclamato due giornate di sciopero, poi occuperà le fabbriche, le autostrade, le stazioni, Palazzo Chigi e poi? Farà la rivoluzione? Vedremo Landini , Di  Pietro, Bossi, Grillo i no Tav e tutta la cialtroneria politica italiana occupare le piazze e mandare in malora l’Italia? Speriamo che gli italiani non abbiano perso il ben dell’intelletto.