I deputati del PD
Il gruppo dei parlamentari PD alla Camera è cosi composto:
81 sono alla loro prima legislatura, la XVI della storia della Repubblica. Ci sono molte donne e sono tutti illustri sconosciuti alle cronache politiche dei giornali e delle TV nazionali.
70 sono alla seconda legislatura cioè sono stati “nominati” sia nella XV che nella XVI legislatura.
Sono quindi ben 151 i deputati che siedono alla Camera grazie alla Legge Calderoli che come è noto non prevede voti di preferenza e vengono eletti coloro che nelle liste di partito occupano i posti migliori. Per tale ragione è più giusto definirli nominati poiché nessuno conosce il loro peso elettorale nei collegi dove furono candidati, si conosce invece il loro grado di fedeltà nei confronti di chi predispone le liste.
34 sono alla terza legislatura, furono quindi eletti anche nella XIV legislatura vigente la legge Mattarella. (Fra cui Bersani, Letta e Franceschini)
13 sono alla quarta legislatura, per due volte furono eletti con la legge Mattarella, di questo gruppo si può dire che sia stato confermato per il peso elettorale dimostrato nelle elezioni con sistema uninominale. Pur tenendo conto della quota proporzionale che non prevedeva preferenza.
5 sono alla quinta legislatura ( fra cui Bindi Castagnetti Melandri e Soro)
2 alla sesta legislatura ( Turco e Veltroni) costoro parteciparono anche alle elezioni vigente il sistema proporzionale.
1 alla settima legislatura (D’Alema)
Questi veterani del parlamento, specie D’Alema, e Veltroni per l’ex PCI Bindi e Castagnetti per gli ex Popolari sono i capicorrente del PD.
Difficile che da un gruppo parlamentare che non ha mai fatto delle vere campagne elettorali, eccetto i pochi veterani, possa uscire una classe dirigente con le capacità di leader o comunque capace di guidare e interpretare gli elettori del PD. Tenuto conto anche della quasi inesistenza del partito come strumento di organizzazione e di formazione politica di nuova classe dirigente, l’attenzione principale di un tale gruppo parlamentare sarà quello di non disattendere i desideri e i disegni politici di chi li ha messi in lista nel posto giusto.
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