Finalmente questa sgangherata e insulsa campagna elettorale si è conclusa, stasera gli ultimi comizi e poi domenica e lunedì si vota. Non ho mai assistito ad una campagna elettorale così: piena di insulti, di menzogne, di millanterie, che ha dato una immagine degli italiani tanto dilaniati e divisi da indurmi al peggior pessimismo circa il nostro futuro.
Le previsioni danno il PD vincente alla Camera, incerto il risultato al Senato, e incerto il risultato alla Regione Lombardia. Le due ultime incertezze mi hanno convinto che bisogna serrare le fila e votare PD senza tentennamenti.
Coloro che hanno a cuore le sorti democratiche dell'Italia, il suo avvenire economico e vogliono impedire l'inarrestabile declino verso il quale ci siamo avviati, devono mettere da parte pregiudizi e riserve varie - nessun partito avrà mai tutti i crismi della nostra simpatia - e votare per la coalizione guidata da Bersani, l'unica che può vincere questa competizione. Se non ce la fa Bersani, sarà il caos.
La novità del "Movimento cinque Stelle"
Le
previsioni danno in grande ascesa il “Movimento cinque Stelle”, credo anch’io
che avranno un grande successo elettorale. Le ragioni del loro successo a mio
parere sono le seguenti:
1)
La Legge
elettorale vigente, una vera canagliata contro la democrazia, criticata da
tutti i partiti, i quali però non l’hanno mai voluta cambiare veramente.
2)
La chiusura
oligarchica dei partiti politici e dei sindacati i cui gruppi dirigenti si sono
trasformati nel corso degli anni in una specie di burocrazia inefficiente e
inamovibile, la cosiddetta casta. Sola eccezione recente il PD, grazie alla
sfida di Matteo Renzi.
3)
I costi
della politica, che comprendono stipendi, vitalizi, spese elettorali ecc. i
quali hanno raggiunto livelli intollerabili per ogni onesto cittadino.
4)
La politica
intesa come occasione per arricchirsi personalmente, abbandonando l’idea alta
della politica intesa come servizio all' interesse generale e ai propri cittadini
elettori. Da qui corruzione e ruberie varie.
5)
Infine la
crisi economica che colpisce duramente le classi più deboli della società
italiana ed è in larga parte conseguenza dei mali sopra elencati, cioè di quel
male che va sotto il nome di “berlusconismo” che ha afflitto le classi
dirigenti italiane nell’ultimo ventennio, sia i gruppi dirigenti politici di
tutti gli schieramenti, sia i gruppi dirigenti di imprese pubbliche e private.
E’ difficile
definire secondo gli schemi correnti di destra centro e sinistra, chi siano gli
elettori che daranno il loro voto al Movimento cinque stelle, né è facile
catalogare i parlamentari che quegli elettori eleggeranno nel nuovo Parlamento.
Tenderei a distinguere Grillo dagli eletti al Parlamento, non mi sento di
considerarli alla stregua di un gregge al servizio del pastore Grillo. Di una
cosa però sono certo, tutti costoro una
cosa avranno in comune, il giudizio estremamente negativo della classe politica
che da vent’anni siede in Parlamento. Il loro obiettivo è cacciarli tutti.
Tanto che sarà assai difficile dialogare con loro, come auspicano certi
dirigenti del PD. Forse qualcuno dei nuovi, di coloro che non hanno mai avuto
responsabilità nel passato potranno legittimamente farlo. Non certo il vecchio
gruppo dirigente, che ancora oggi, benché fuori dal Parlamento, pensa ancora di
essere il Re Sole e che tutto ruoti intorno a sé. “Dialogheremo con tutti” ha
detto D’Alema alla giornalista Berlinguer, ancora non si rende conto che saranno
gli altri a non voler dialogare con lui.
Nessun commento:
Posta un commento