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domenica 19 febbraio 2012
I signori del NO
Uno, leggendo i giornali si chiede:
Com'è possibile riformare il mercato del lavoro, se gli interlocutori del governo dicono no a tutto?
Com'è possibile che il PD diventi un partito democratico e riformista se chi si azzarda a criticare i signori del NO viene invitato, con insulti, a lasciare il partito?
Come si fa a dire che l'art.18 è un principio di civiltà se le aziende continuano a licenziare e chiudono le loro attività? Di quale civiltà si tratta? Della civiltà dei disoccupati?
Come si fa a parlare di uguaglianza, se tutti i lavoratori precari non possono godere degli ammortizzatori sociali previsti dai lavoratori a tempo indeterminato.
Come si fa a difendere tutti quei lavoratori in nero e quelli impiegati nelle aziende con meno di 15 dipendenti? Per i signori del NO è come se nonesistessero.Non li conoscono.
Spero che il governo Monti continui per la sua strada con pazienza,certamente ma, soprattutto, con fermezza. Mi sarebbe molto intollerabile che per l'insipienza dei duri e puri, dei pusillanimi, e dei chiaccheroni sempre in Tv a predicarci le loro ricette a base di NO, finissimo a gambe all'aria economicamente e politicamente di nuovo nelle braccia della destra populista. Così non sia.
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